Dai restauri ai ritrovamenti archeologici

A cura dell’Arch Gjlla Giani

Una finestra di dialogo per i Beni Culturali di ieri e di oggi Sono moltissime le iniziative che vengono intraprese nelle Diocesi italiane in merito alla conservazione dei Beni Culturali Ecclesiastici, alla edificazione di nuove chiese, alla presentazione di nuove opere d’arte, alla discussione su tematiche attinenti al rapporto vivo tra architettura, arte e Chiesa. La nostra rivista, CHIESA OGGI architettura e comunicazione, nasce come strumento di documentazione, di informazione e di servizio. Il servizio consiste proprio nel mettere in comunicazione le diverse realtà che si muovono nel vasto mondo dell’architettura per la Chiesa, con tutto quel che questo comporta, con tutte le implicazioni nel campo progettuale, tecnologico, artistico, liturgico, ecc. Gli Uffici diocesani che si occupano dell’edificazione di nuove chiese e del mantenimento dei Beni Culturali Ecclesiastici sono l’interlocutore di tutti coloro che a diverso titolo stanno partecipando o desiderano partecipare al progetto della chiesa e al suo rinnovamento. CHIESA OGGI architettura e comunicazione è l’unica rivista specializzata nell’architettura della chiesa in tutte le sue articolazioni: l’unica rivista che raggiunge sia le parrocchie italiane, sia chi nell’ambito professionale o imprenditoriale ha fatto dell’edificio chiesa una parte importante, talvolta esclusiva, della propria specializzazione.

Queste pagine sono a disposizione delle Curie diocesane: qui possono presentare le iniziative che hanno intrapreso, che stanno realizzando o che intendono concretizzare in futuro. Una iniziativa di una singola diocesi può essere fonte di ispirazione per altri, può essere motivo di dibattito, può essere occasione per suggerire soluzioni nuove a problemi specifici. Siamo sicuri che altri vorranno comunicarci le loro iniziative e che il flusso di informazioni, proposte, analisi, suggerimenti, richieste che su queste pagine troveranno ospitalità, sarà sempre più ricco e fecondo.

Inviate la Vostra comunicazione per posta elettronica: www.chiesaoggi.it

Diocesi di Asti

Dai restauri ai ritrovamenti archeologici

Il complesso della Cattedrale di Asti è situato a Nord – Ovest del centro cittadino, in una posizione che costituiva il fulcro della città antica, in prossimità delle mura, contenuta entro una cinta muraria ristretta. Esso tuttora appartiene, urbanisticamente, al cuore del tessuto urbano, anche se può apparire decentrato, dato che la città non ha avuto un’espansione uniforme. Si tratta di una zona fortemente caratterizzata dal punto di vista storico ed architettonico e che soltanto da poco tempo è stata oggetto di interventi di restauri e valorizzazioni che hanno comportato anche importanti eventi archeologici. Il complesso episcopale è sorto intorno al V secolo ed ha subito nel tempo numerose trasformazioni; a se-guito di molte ricerche storiche sono stati individuati possibili siti contenenti i resti di costruzioni la cui scoperta amplierebbe la conoscenza delle origini e della storia più antica della città. L’occasione del recupero degli spazi pertinenti la Cattedrale sembra irrinunciabile, perché promuove un’iniziativa che, parallelamente alle esigenze diocesane di collocare i “tesori della Cattedrale” in ambienti adeguati, si propone di introdurre spazi espositivi ed operativi su cui sviluppare funzioni che polarizzino e definiscano una serie molto ampia di coinvolgimenti, favorendo il collegamento con organismi museali, la promozione di un dialogo interculturale e transnazionale, la mobilità di artisti, lo sviluppo di nuove forme di espressione culturale, iniziative di cooperazione fra attori culturali, con particolare attenzione rivolta ai giovani, attività di laboratori, importanti mostre e rassegne internazionali. E’ innegabile che la cintura che disegna quest’area, da sempre impenetrabile, debba aprirsi, per consentire l’accesso di questa nuova linfa, che ormai l’avvolge. Tra le opere astigiane che si propongono per le valenze culturali, artistiche e storiche, il complesso del Duomo rappresenta un nodo fondamentale, ancor più se valutato in rapporto alla sua collocazione urbanistica e soprattutto al suo valore archeologico, essendo, per la sua antichità e vivacità storica, un sicuro scrigno di risposte riguardanti la storia e la città di Asti. Prima ancora di pensare ad un progetto architettonico, si è pensato al progetto di questa rivitalizzazione, nel quale mettere in evidenza la relazione spaziale tra quest’area, in parte abbandonata, ed il centro urbano; la valorizzazione ed il rispetto degli edifici esistenti, il rinvenimento di reperti archeologici, di cui alcuni già noti (documentati presso le Soprintendenze ai Beni Archeologici, Architettonici ed Artistici) ed altri ipotizzati da indagini storiografiche; la collocazione in spazi appropriati dei numerosi reperti lapidei, oggetti e paramenti sacri non aventi attualmente un’idonea collocazione; la riqualificazione degli antichi edifici esistenti assegnando loro adeguate funzioni di carattere culturale, rispondenti alle esigenze di vivacizzazione della realtà astigiana, stimolando così un’ampia fruizione.

I lavori di scavo nel sito archeologico.
La planimetria della zona della cattedrale.

Il progetto s’imposta lungo direttive che riguardano il restauro dei fabbricati esistenti (Chiostri dei Canonici, Chiesa di San Giovanni,Torre di Santo Stefano). I Chiostri dei Canonici e la Chiesa di San Giovanni diventano spazi versatili atti ad accogliere diverse funzioni, fungendo di volta in volta da spazio museale ed espositivo a luogo per incontri. Allo stato attuale sono stati eseguiti i lavori del primo lotto, che hanno portato alla luce risultati archeologici di notevole importanza per la storia della città e per la progettazione del museo della Cattedrale. In particolare, l’analisi storico – critica non è limitata al contesto ristretto della chiesa di San Giovanni e della cripta, ma, essendo queste legate, da oltre 1000 anni, all’intero Complesso della Cattedrale, viene estesa a tutto l’impianto. Così come si auspica che sia possibile operare gli interventi di recupero su tutti gli edifici e gli spazi pertine
nti tale area, che sono intimamente correlati per storia e funzioni, rivitalizzando, con coerenza, un complesso unitario.

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