Progetto: Maria Rita Lombardo Ci troviamo a Champoluc all’interno di un interessante esempio di rascard valdostano, attentamente ristrutturato dai proprietari che, come architetti, hanno guidato il progetto con l’aiuto di maestranze locali. La rifunzionalizzazione di alcune stanze, originariamente adibite a fienili o stalla, non ha stravolto la tipologia storica di questo edificio che risale al XVIII secolo. Nella grande foto di apertura, il grande ambiente al piano terra, un tempo destinato alla stalla, è stato recuperato a soggiorno lasciando l’arco ribassato con pietra a vista. Una parte dell’ambiente è adibita a pranzo, l’altra a soggiorno, elemento di congiunzione tra i due spazi il camino che attraverso delle canne di ventilazione, integra il riscaldamento delle stanze superiori. L’intervento di ristrutturazione è stato molto complesso, sempre in equilibrio tra conservazione e invenzione: spazi e materiali del passato sono stati, infatti, ricollocati con nuove inserzioni che si pongono come delicate sottolineature dei passaggi più significativi.
“L’uso della tecnologia moderna per risolvere i problemi di riscaldamento non deve far perdere di vista l’importanza visiva del fuoco. Ho cercato di catturarne la poesia prevedendo un punto di vista insolito dalla camera attraverso un taglio trasparente nel pavimento.” MARIA RITA LOMBARDO Posto in una frazione sopraelevata rispetto a Champoluc, il rascard (tipologia edilizia della valle d’Ayas destinata ad abitazione, fienile e ai cicli di lavorazione dei cereali) mantiene intatto il suo fascino grazie all’attenzione per i materiali che, dove possibile, sono stati conservati. Un esempio? Le antiche tegole in pietra. Il grande salone richiede un adeguato sistema di riscaldamento. Il camino, di concezione moderna, ha un meccanismo di regolazione dell’aria collocato nel basamento che prevede la possibilità di prelevare aria solo dall’esterno o solo dall’ambiente oppure da entrambe le posizioni in proporzioni regolabili. L’aria, per moto convettivo, passa nell’intercapedine dal camino, e, riscaldandosi a contatto con il focolare, esce dalle aperture previste sul mantello metallico della cappa. Da qui può essere canalizzata distribuendola nei locali adiacenti a quello dove è installato il camino.
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