Cucina: cucina cinese

 

 

ORIENTE, TERRA DI FASCINO E MISTERO. MA ANCHE DELLA BUONA CUCINA, SPECIALMENTE QUELLA CINESE, TRA LE PIÙ RICCHE AL MONDO PER VARIETÀ DI SAPORI. UNA CUCINA RAFFINATA, UNA VERA E PROPRIA FILOSOFIA ALIMENTARE, CHE NELLA SUA FORMULAZIONE DEVE SODDISFARE BENQUATTRO SENSI (PALATO, VISTA, OLFATTO E UDITO) E SI RIFÀ A TRE REGOLE FONDAMENTALI: LA FRESCHEZZA, LA VARIETÀ E L’ARMONIA.
servizio di Claudia Molteni, architetto

LA CUCINA CINESE

Iniziamo con la freschezza: per tradizione i cinesi usano solo gli ingredienti freschi di stagione, ed anche le tecnologie di conservazione sono state apprese piuttosto tardi rispetto ad altri settori. Nel XVII secolo il poeta Yue Zecai citava nei suoi versi il suo cuoco, in quanto si rifiutava di cucinare un piatto ordinatogli se doveva usare ingredienti non di stagione. Per quanto riguarda la varietà bisogna ricordare che la Cina ha una cultura unitaria ma nei suoi vasti territori le abitudini sono diversificate. Possiamo infatti contare quattro ”scuole” differenti: quella pechinese (la più raffinata perché influenzata dall’antica cucina imperiale), quella cantonese (la più famosa all’estero, più colorata e meno pic-cante), quella shanghainese (ricca di sapori, anche a causa delle influenze esterne) e non certo ultima per qualità, la cucina seciuanese (famosa per i piatti piccanti e ricchi di spezie). Varietà, però, è anche pluralità di sapori (salato, agro, dolce, amaro e piccante), che devono coesistere in armonia in una continua ricerca fantasiosa di nuove ricette.
Il principio dell’armonia coincide con quello dell’equilibrio: yin e yang, il bilanciamento degli opposti complementari, che regola tutte le manifestazioni della vita e della natura. Anche in cucina è fondamentale, e in una buona pietanza un solo sapore non deve prevaricare gli altri, ma devono coesistere in armonia anche sapori contrastanti, come il dolce con l’agro. I metodi di cottura più usati nella cucina cinese sono friggere, stufare, cuocere al vapore, arrosto e saltare. Per cucinare vengono usate per lo più tre pentole: quella per il riso (alta come quella per bollire la pasta), la pentola per la zuppa e la pentola wok, estremamente versatile, adatta per far saltare i cibi, stufare, cucinare al vapore e friggere. Interessante è la cottura dei cibi saltata, perché rimangono fragranti e intatti nel loro contenuto vitaminico.

• La tavola orientale è sobria e raffinata. Modo & Modo propone centrotavola ”Feng Shui”, da L. 41.000
• “Wok” di Tutto Italy è realizzato in acciaio inox ed è disponibile in due diametri di 30 e 36 cm.
• Con i piatti cinesi è d’obbligo bere il tè; il servizio di ciotole e teiera “Shupuru” è di Covo.
• Per creare un ambiente orientale è adatta la lampada in opalflex “Kyoto” di Slamp; da L. 85.000
• Le “Verrerie Cristallerie d’Arques” propongono un servizio dal raffinato gusto orientale in arcopal.
• Giochi di luci e colori nel servizio di vetro “Purple” di Bormioli; set per quattro persone; da L. 76.500
• Lagostina propone un wok coloratissimo in ghisa smaltata, provvisto di grill per tenere in caldo i cibi; costa L. 256.000 • Un set di 5 pezzi, sono dei simpatici poggia bastoncini. Covo
• Forme pure, dal gusto orientale: i vasi “Wenge” di Modo & Modo scaldano l’ambiente con la loro calda tinta; da L. 41.000.

Ali di pollo alle spezie

Ingredienti :
1 KG DI ALI DI POLLO, 1 CUCCHIAIO DA TAVOLA DI SALSA DENSA DI SOYA SCURA, 1 CUCCHIAIO DA TAVOLA DI SALSA DI SOYA CHIARA, 4 CM DI ZENZERO FRESCO SCHIACCIATO, 2-3 SPICCHI D’AGLIO SCHIACCIATI, 1 CUCCHIAIO DA TAVOLA DI VINO DI RISO CINESE, SHERRY SECCO, 1 CICCHIAIO DA TAVOLA DI MIELE LIQUIDO, 1 CUCCIAIO DA TÈ DI POLVERE DI SPEZIE DIVERSE A PIACERE.
LE ALI DI POLLO SONO RITENUTE DAI CINESI UN PIATTO PRELIBATO. MISCHIARE GLI INGREDIENTI IN UNA GRANDE TERRINA; AGGIUNGERE LE ALI E MARINARE PER ALMENO DUE ORE. FRIGGERLE CON OLIO CALDO O CUOCERLE AL BARBECUE.

Una grande cucina è arredata con mobili in laminato color legno. I piani di lavoro e di appoggio sono invece in bianco, un rimando al colore della zona pranzo, definita da un lungo contenitore (attrezzato con bancone breakfast) e realizzata completamente in colore bianco per dare maggiore luminosità. La sistemazione dei mobili prevede la zona cottura e preparazione dei cibi su un lato, caratterizzata da un’ampia cappa in acciaio, mentre l’altro lato è occupato da un capace, superattrezzato mobile credenza che comprende anche il forno, posto ad altezza ergonomica. Mia, “Debora”

In una cucina di ampie dimensioni oltre all’illuminazione nella zona operativa sarà necessario un punto luce di-rettamente sul tavolo da pranzo. La lampada “Milly” ha una forma insolita e molto gradevole che si inserisce perfettamente in ambienti di ogni stile. E’ realizzata in ottone lucido o cromato, con diffusore in vetro sabbiato e verniciato. Egoluce, ø cm 33, da L. 265.000 più iva

“Capri” è una collezione completa di biancheria per tutta la casa, realizzata in cotone in una fresca fantasia rigata bianca e blu. La foto ( In alto, la terza da sinistra) mostra il coordinato per la cucina: tovaglia in quattro misure (da L. 29.000), guanto da forno, presine trapuntate, set colazione e grembiule. Pashà/Power Emprise.

(Ultima foto a destra)In un antico casale ristrutturato, situato sulle colline del Monferrato, adibito a residenza stabile, una splendida e ampia cucina prevede anche l’inserimento della zona pranzo dove accogliere gli amici. Sono state mantenute le strutture originali, come i soffitti a volta con matoni a vista, il pavimento dicotto antico e il camino, mentre l’arredo vede abbinati mobili attuali e antichi in piacevole contrasto. Il tavolo da pranzo è in ferro battuto con piano in pietra serena. Il servizio completo di questa realizzazione dell’architetto Mauro Guala è illustrato su “Case di Campagna” n. 83.

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