C.R.E.D.E.R.E.

CREDERE
C – creativita, R – ricerca, E – esperienza, D – documentazione,
E – ecologia/etica, R – rispetto, E – eccellenza
La ricerca dell’eccelenza richiede di coniugare la creativita con la razionalita;
richiede di valutare i progetti per il futuro sulla base dell’esperienza e dell’esame della documentazione del passato; richiede il massimo rispetto per le persone e per l’ambiente, e che venga quindi posta una forte enfasi sull’etica e sull’ecologia.
Non potevo mancare a questa 11 Mostra Internazionale di Architettura che conferma il ruolo essenziale e insostituibile della Biennale di Venezia anche nel campo essenziale dell’architettura, con la capacita di rinnovare la tradizione e a proporre ricerca e innovazione.
Ho detto in piu occasioni, e ripeto qui a Venezia, che oltre a custodire il patrimonio di bellezza della nostra storia e del nostro passato, abbiamo anche il dovere di arricchire questa eredita di nuove opere di bellezza, testimonianze della nostra civilta.
Dobbiamo dimostrare che non si e inaridita la nostra creativita spirituale e che siamo ancora in grado di creare bellezza e soprattutto costruzioni rispettose della dignita di ogni uomo e della sua vita.
L’Italia e ricca di opere del passato e povera di opere artistiche del presente.
Per questo l’Italia deve promuovere nuove opere architettoniche e civili: aggiungere alla bellezza delle nostre citta d’arte, grandi e piccole, nuovi segni di bellezza e di civile progresso.
Abbiamo bisogno di architetti colti, che conoscano profondamente la nostra civilta e siano in grado per la loro professionalita e per lo spirito artistico che li anima di costruire opere che competano per bellezza, misura e armonia con le opere del passato.
E necessario avere il coraggio di riconoscere che il vero committente sono le generazioni future a cui, attraverso l’opera di conservazione e di creazione dobbiamo trasmettere in eredita cio che siamo.
Per questo oggi si richiede che l’architetto sappia esercitare il suo mestiere con un profondo senso di responsabilita.
L’Italia, con le sue citta costruite in armonia con l’ambiente, costituiscono un modello di ispirazione e uno scrigno inesauribile di informazioni per il futuro.
Anche considerando solo il lato estetico, ci rendiamo subito conto che le moderne realizzazioni spettacolari sono rare, troppo rare, in un mare di disperante squallore come le periferie delle nostre citta. Nel dopoguerra in Italia si e costruito «molto e male» perche «e stata privilegiata l’esigenza primaria di dare una casa a tutti in tempi brevi. Una volta superata l’emergenza si e pero continuato a costruire seguendo questa filosofia. Cosi sono nate una serie di periferie mostruose: da quella di Roma a quella di Milano. E ora di ribaltare questa filosofia.
Il grande merito del curatore Aaron Betsky e di proporre quest’anno al grande pubblico un pensiero serio e articolato sui percorsi dell’architettura contemporanea, facendoci riflettere non su progetti o realizzazioni, ma sull’idea stessa del pensare e del costruire i modi con cui l’uomo abita il contesto in cui vive.
Grandi architetti, studi emergenti e persino studenti non ancora laureati, grazie al concorso Everyville 2008 voluto dalla Biennale, sono stati chiamati a contribuire a questa importante riflessione.
Il risultato e una rassegna di grande impatto, cui si aggiungono le tante partecipazioni dei diversi Paesi che, come ogni anno, animano non solo i padiglioni dei Giardini ma anche il centro storico con mostre, iniziative e eventi collaterali che fanno di Venezia una capitale mondiale della cultura architettonica.
Il Padiglione Italiano all’Arsenale, curato dall’architetto Francesco Garofalo e realizzato con il sostegno della Direzione Generale per la qualita e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee del Ministero per i beni e le attivita culturali, presenta invece un tema piu squisitamente architettonico, ma di grande attualita. Con “L’Italia cerca casa” gli architetti chiamati da Garofalo a cercare risposte all’urgenza abitativa del paese danno soluzioni originali e interessanti, aprendo una finestra su un problema cui lo stesso Governo,
con il Piano Casa varato a pochi mesi dall’insediamento, sta attribuendo una grande importanza.
Lo testimoniano le opere che finalmente, dopo quindici anni, riprendono a segnare il profilo e l’identita delle nostre citta, a cominciare proprio da Venezia con il suo nuovo Ponte della Costituzione e con il futuro Palazzo del Cinema e dei Congressi per proseguire a Roma con l’Auditorium e il MAXXI, di cui vedremo presto l’inaugurazione e la cui progettista, Zaha Hadid, e qui presente, per arrivare a Torino, con il futuro grattacielo di Renzo Piano, e Milano, con le grandi trasformazioni dell’Expo Universale 2015 di cui proprio qui, alla Biennale, si leggono le prime tracce.
E per questo che ho presentato al Parlamento un disegno di legge sulla qualita architettonica. Uno strumento che aiuti le amministrazioni locali a privilegiare i concorsi di idee nella progettazione del proprio spazio urbano e impegni lo Stato a ricorrere all’architettura nel realizzare opere pubbliche.
Per lo stesso motivo abbiamo tutti bisogno di una Biennale di Architettura come questa, propositiva e innovativa, che sappia stimolare gli addetti ai lavori e far riflettere il grande pubblico.
Ringrazio quindi il Presidente della Biennale, Paolo Baratta, il curatore Aaron Betsky e i curatori dei padiglioni nazionali e dichiaro aperta l’11° Mostra Internazionale di Architettura.

CREDERE

Perche abbinare architettura di chiese di diverse confessioni cristiane e il progetto di trasformazione d’un gasometro in biblioteca con conseguente promozione e sviluppo di tutta l’area circostante? Il comune fondamento non e, come potrebbe sembrare ovvio, il progettare, ma la parola. “La parola prima dell’architettura”: il progetto obbedisce a una richiesta, risponde a delle precise indicazioni, richiama tradizioni e simbologie antiche e per certi versi irrinunciabili.

Una “Parola” (Logos-Verbum) che le chiese, per come dovrebbero essere pensate e progettate, ospitano e a cui danno voce nel silenzio e nella luce della loro architettura. Una “Parola” che chiede a ciascuno di noi d’essere meglio capita, condivisa e annunciata.

Ed e in definitiva una “Parola” che anima tutta la vita dello storico convento di
S. Francesco della Vigna che da anni e sede dell’Istituto di Studi Ecumenici “S.Bernardino”. Voluto soprattutto per promuovere il dialogo tra i cristiani delle diverse confessioni, fa dello studio della Parola e delle sue diverse interpretazioni e incarnazioni lungo la storia, il suo obiettivo principale. Lo studio e la conoscenza della storia, della vita, della prassi e della teologia delle chiese, nonche una preparazione di fondo per poter dialogare anche con le altre religioni, specie
quelle cosiddette “del Libro”, servono per progettare una societa nuova, capace di sentire le diversita come ricchezza e non come ostacolo alla propria identita.

La Parola e innanzitutto intesa come conoscenza dell’altro, al di la degli stereotipi e dei luoghi comuni spesso fondati su pregiudizi. E’ quindi voce che parla delle esigenze degli altri, della loro diversa storia, dei loro sogni e delle aspirazioni. E’ in qualche modo committenza che nel confronto si fa progetto d’un qualcosa di nuovo che e piu della somma dei rispettivi dati: e parola che crea un mondo nuovo dove tutti si possono in qualche modo ritrovare.

Tutto cio comporta un biennio di studio organizzato appositamente perche le diverse chiese si possano presentare per quello che sono e non per come le vedono gli altri, e per aprire un confronto ampio e sincero che favorisca soprattutto la comprensione delle ragioni dell’altro e non tanto la “supremazia” d’una chiesa
rispetto alle altre. E’ la “Parola” che deve risuonare con sempre maggiore chiarezza e forza. E’ solo attorno ad essa e per essa che si puo diventare fratelli, appartenenti ad un’unica famiglia e ad una sola chiesa.

C – creativita: rinnovare il mondo, l’uomo, la storia attraverso spazi, linguaggi e orizzonti nuovi e sempre piu vasti.
R – ricerca: di sempre nuova capacita e modalita di comunicare con l’infinito che e in noi e attorno a noi.
E – esperienza: imparare da cio che e stato per essere geniali e profeti.
D – documentazione: serie di tasselli sui quali costruire con verita, in armonia e in bellezza.
E – ecologia/etica: avere di mira l’uomo, le sue esigenze fondamentali e tentare di darvi una risposta che ne faccia emergere la grandezza.
R – rispetto: non facciamo solo per noi, ma con gli altri e per gli altri.
E – eccellenza: E’ piu che un insieme di cose e dati. (e qualita…)
E’ l’armonia tra il sapere, il cercare e il vivere.

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