In compagnia dell’arte cullati dal colore

Si va oltre il design: all’architettura snella e compatta della cabina, al gioco delle  trasparenze e dei riflessi, si unisce la danza di immagini fantasmagoriche.

Art Line: una linea di prodotti circonfusa di estro creativo, ricca di spunti di allegria, pronta ad offrirsi al sorriso come anche a un attimo di riflessione sul vivere.
La nuova linea DomusLift di IGV Group si apre al contributo dei designer e dei creatori dell’estetica, così la cabina illustrata in queste pagine è firmata dall’architetto Alberto Salvati ed è stata presentata nel corso del Salone del Mobile di Milano, edizione 2010, in una mostra dal titolo evocativo e significativo, “Viaggio nel giardino magico” .
È una strada nuova: l’ascensore, oggetto dall’origine prettamente funzionale che un tempo si muoveva di soppiatto, seminascosto accanto ai pilastri portanti accanto al vano scala, non solo acquista preminenza, ma diventa oggetto di pregio che dà un tocco di stile alla casa.
L’arte, che era stata estromessa dagli edifici abitativi di città, vi ritorna sublimata attraverso opere mobili che per conseguenza divengono nobili: come in questo caso, in cui le suggestioni di colore e le forme che aprono verso un universo sognante, sono firmate da un nome importante nella storia dell’architettura contemporanea. Le superfici di acciaio cristallo completano nel gioco di riflessi la danza delle cromie accese e moltiplicano le immagini quasi cancellando i confini.

La cabina dell’ascensore era un parallelepipedo chiuso: la sua evoluzione l’ha visto aprirsi nelle trasparenze, esibirsi in facciata, porsi come momento di centralità in un incalzare di proposte che l’hanno portato nelle condizioni di un protagonista del progetto architettonico.
Qui, compiendo un altro balzo in avanti, diventa non tanto latore di un momento espressivo, quando esso stesso  un oggetto artistico.
Il design snello e compatto delle cabine è esaltato dall’impiego di materiali inediti, come le pareti in laminato pregiato dove albergano i decori firmati dal Salvati e realizzati secondo la tecnica pittorica del frottage, mentre i pavimenti in pietra sono impreziositi da intarsi di cotisso di cristallo, che creano il magico effetto “polvere di stelle”.
Tre sono i modelli lanciati: “Farfalle” e “Arcobaleno”, due nuove versioni di DomusLift, e “Ramoc”, una soluzione d’autore ideale per negozi, centri commerciali e hotel.Impianti: IGV Group
Ascensori e home lift della linea ART LINE.
DomusLift è un modello certificato secondo la Direttiva Macchine 95/16/CE e rispetta le Direttive 2004/108/CE sulla Compatibilità Elettromagnetica e Macchine 2006/42/CE per quanto applicabili.
La fossa e la testata hanno dimensioni ridotte rispetto agli ascensori tradizionali e l’ascensore è privo di locale macchina.
I modelli coprono una gamma di varianti molto flessibile per portata, dimensioni, finiture cabine e tipologie di porte di piano e di cabina. È dotato di tutti i dispositivi necessari a garantire una manutenzione semplice e sicura e viene proposto in un’ampia gamma di finiture.La fantasia al potere: e la libertà di creare, così che il sogno abiti ogni momento della vita quotidiana: questa sembra essere la filosofia che informa l’azione dell’Arch. Alberto Salvati e che gli permette di trasformare ogni oggetto, per piccolo e banale, in un momento ricco di suggestione.
“Non siamo più all’idea della casa funzionalista degli anni ‘20 – ha scritto – e nemmeno a quella futuribile degli anni ‘40. È solo ripensando gli spazi della casa che è possibile ritrovare un senso nuovo al disegno degli oggetti che in essa andranno a trovare asilo. Bisogna che si dia un grande peso allo studio degli spazi interni: perché è solo da un approfondimento delle soluzioni tipologiche e da una analisi degli spazi di vita che il progetto si muoverà alla ricerca delle proprie risposte, anche nell’ambito del disegno degli arredi e degli oggetti, indissolubilmente legati ad essi.Il progetto di design non deve dunque partire solo da una suggestione di tipo astratto o da una tecnologia o da un nuovo materiale, ma per essere autentico il moderno disegno industriale che risale emblematicamente ai Casier- Standard di Le Corbusier – forse l’esempio più evidente di un diverso rapporto tra spazio e oggetti – ma anche a Frank Lloyd Wright e al suo modo di concepire gli arredi come necessario complemento all’architettura, deve occuparsi delle relazioni tra lo spazio e gli oggetti, oggetti al servizio di luoghi in cui vivere. Non bisogna addentrarsi troppo nello studio di particolari costruttivi esasperati e complessi: non è nei dettagli che si deve cercare il significato del progetto, ma proprio nella necessità di instaurare rapporti spaziali e d’uso con l’architettura”.Così, l’ascensore, come le scale o le lampade, sono trasfigurati: dalla loro esistenza di oggetti di servizio si arricchiscono della tavolozza dei colori e dei disegni a volte pasticciati che si possono trovare appesi lungo i corridoi delle scuole materne: dove il gioco dei bambini è lasciato libero di riesprimere una creatività non irregimentata dalle pastoie della forma o dall’inquadramento culturale o stilistico.
La creatività nel suo sbocciare primordiale.
E l’Arch. Alberto Salvati la ritrova proprio nel contatto con l’arredo, cioè con la manifestazione primaria del luogo di vita, immaginando “luoghi che non siano vincolanti”.

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