Convegno – Sicurezza degli ascensori. Il ruolo strategico della manutenzione.

Si è svolto a Roma l’11 Marzo 2005, il Convegno “Sicurezza degli Ascensori: il ruolo strategico della manutenzione”, organizzato da ANACAM che, in questa occasione, ha lanciato la Carta dei Servizie presentato una Campagna Informativa nazionale per ridurre il rischio incidenti e migliorare la sicurezza degli impianti. Dai dati ANACAM – Associazione Nazionale Imprese di Costruzione e Manutenzione Ascensori, che con le sue 500 Aziende Associate è la più rappresentativa del nostro Paese, si rileva che con 765.000 impianti sui 3.300.000 totali in tutta Europa, l’Italia è il Paese con il più alto numero di ascensori al mondo; dei 70.000 impianti nuovi venduti in Europa ogni anno, l’Italia ne mette in opera 16.000; il 40% degli impianti nel nostro Paese ha oltre 30 anni e solo il 10% è conforme alle più recenti norme di sicurezza. Un dato poco rassicurante se si pensa che solo in Italia, ogni giorno, vengono trasportati dai 35 ai 45 milioni di utenti (in Europa sono 500.000.000) e che l’ascensore è il secondo mezzo di trasporto dopo l’automobile.
Con un giro d’affari annuo pari a 5 miliardi di Euro, l’Italia è al primo posto in Europa, vanta 1.600 imprese con 15.000 dipendenti e rappresenta un quarto del fatturato europeo pari a 25 miliardi di euro con 4.000 imprese e 65.000 addetti.

Il Presidente ANACAM, Giovanni Ferrarini ha dichiarato in sintesi che “Il nostro obiettivo è quello di proporre la ‘filosofia’ della manutenzione preventiva agli utilizzatori, utenti e proprietari. Noi non abbiamo né la missione né la possibilità di entrare nella sfera commerciale, riservata ai rapporti tra le imprese ed i loro clienti, ma abbiamo il dovere di chiarire, in modo fermo e responsabile, quali sono le regole del gioco, quali gli obblighi di una manutenzione seria, finalizzata al reale mantenimento del bene in sicurezza, della funzionalità dello stesso e con l’obiettivo di trovare il giusto rapporto tra costo degli interventi e vita media delle apparecchiature.

Abbiamo adottato un codice etico rivolto a tutti i nostri associati e abbiamo messo a punto una carta dei servizi a disposizione di tutti i proprietari e degli utenti per garantire trasparenza sulle prestazioni delle aziende e che i clienti devono pretendere.”

L’Italia è stato il primo paese a regolamentare il settore – la prima legge che regola la materia è del 1942 – con norme di
sicurezza molto stringenti, ma il 40% degli ascensori con alto tasso di anzianità anzianità non è conforme agli ultimi aggiornamenti della normativa europea.
L’esercizio degli ascensori è stato omogeneamente regolamentato con la Direttiva europea 95/16/CE (la cosiddetta
Direttiva Ascensori) solo recentemente, e questa si applica solo agli impianti installati a partire dal luglio 1999. Gli impianti installati prima di tale data rispondono alle normative in vigore in precedenza nei singoli Stati membri, per
cui la maggior parte degli ascensori in esercizio nell’Unione osservano standard di sicurezza di livello inferiore a quelli
obbligatori per i nuovi.

Giuseppe Iotti, Rappresentante ANACAM presso UNI e CEN
, ha sottolineato come “Con un parco ascensori con elevato grado di anzianità è importante promuovere una cultura della manutenzione adeguata, allo scopo di prevenire guasti e catastrofi, garantire agli utenti standard di sicurezza adeguati ed allungare la vita stessa degli ascensori. Per uniformare le disposizioni di sicurezza sui circa 3 milioni di ascensori pre-Direttiva in Europa, la Commissione ha emanato la Raccomandazione 95/216/CE. Alcuni Stati Membri hanno provveduto a trasformare in provvedimenti legislativi nazionali parte delle indicazioni contenute nella Raccomandazione.”. In Italia, il provvedimento nazionale è in attesa di essere approvato dal Consiglio dei Ministri.

Mauro Fabris, Vice Presidente VIII Commissione Permanente – Lavori Pubblici Trasporti e Comunicazioni del Senato (riportiamo a lato il testo integrale della sua relazione) ha evidenziato la necessità di certezza a livello normativo affermando che "Occorre dare certezza sulla manutenzione, unica via per la sicurezza degli impianti, in termini di programmazione di interventi tecnici, magari con un provvedimento ad hoc e in tal senso l’esempio del decreto francese (del quale si parla nel box a fianco) può essere d’aiuto". ll problema della sicurezza e dei relativi costi è centrale anche dal punto di vista dell’utente e diventa essenziale per quei proprietari che hanno acquistato un’abitazione non per scelta ma perché inquilini di patrimonio pubblico dismesso e che pertanto, hanno difficoltà a farsi carico di costi per interventi di ristrutturazione. Proprio per favorire lo sviluppo di iniziative finalizzate alla diffusione della cultura della sicurezza l’ISPESL e l’ANACAM hanno sottoscritto un accordo di collaborazione; sono state individuate aree
d’azione comune come la formazione e l’informazione, la consulenza e i servizi alle imprese, l’attività di proposta e studio delle norme e la ricerca tecnico scientifica.

Antonio Moccaldi, Presidente ISPESL, ha affermato che “Grazie alla collaborazione avviata, l’ISPESL, sul versante della ricerca per l’evoluzione della sicurezza, e l’ANACAM, tramite le aziende diffuse capillarmente sull’intero territorio nazionale possono continuare ad apportare i loro patrimoni di esperienze, la cui sinergia fa intravedere sviluppi fruttuosi per la crescita di qualità nel settore degli ascensori”.

Il Prof. Ing. Lorenzo Fedele, Presidente della Commissione CEN-TC 319 “MAIN- TENANCE” e Segretario Generale del CNIM, Comitato Naz
ionale Italiano per la Manutenzione
, ha esposto le finalità e gli obiettivi del CNIM, specificando income “Il CNIM è un Comitato senza fini di lucro, che nel 1990, sotto l’alto Patrocinio del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, è stato costituito per rispondere ai bisogni di una precisa scelta di politica industriale, che
individua in una corretta e ben pianificata manutenzione un importante elemento per migliorare la produttività e la
competitività delle imprese, nonché la sicurezza delle persone, la salvaguardia dell’ambiente e l’uso razionale dell’energia. In quanto promosso da istituzioni, enti ed aziende, il CNIM opera per: sensibilizzare i Cittadini sull’importanza della Manutenzione; promuovere lo sviluppo industriale delle Imprese di manutenzione; favorire l’identificazione della domanda di manutenzione; favorire l’incontro fra domanda e offerta di manutenzione. A fronte dei risultati conseguiti il CNIM è stato indicato dal Ministero delle Attività Produttive, con D.M. 16/12/99, come l’Istituto che meglio può occuparsi di coordinare studi e ricerche nel settore della manutenzione in Italia e riconosciuto da ANACAM quale partner ideale”. Per promuovere la cultura della corretta manutenzione non solo presso gli addetti ai lavori ma anche presso l’opinione pubblica l’ANACAM promuove una Campagna Informativa, un’iniziativa che sarà realizzata nei prossimi mesi in modo capillare su tutto il territorio nazionale, con il supporto delle sue 18 sezioni regionali. Essa sarà lo strumento attraverso il quale costruttori, installatori e manutentori sottolineeranno nuovamente l’importanza della manutenzione del parco ascensori nazionale con indicazioni pratiche per gli utenti e prevede una serie di conferenze nelle sedi regionali ANACAM, nonché la distribuzione di materiale informativo.
(Per informazioni: info@brizzicomunicazione.it)

Intervento del Sen. Mauro Fabris, Vice Presidente VIII Commissione Lavori Pubblici, Trasporti e Comunicazioni del Senato della Repubblica Italiana.
“Spesso le cronache riportano episodi relativi a malfunzionamenti di ascensori che causano la perdita di vite umane o comunque seri danni agli utilizzatori (e qualche volta anche ai manutentori). Per garantire la sicurezza degli ascensori esiste una specifica legislazione (corredata dalla relativa normazione tecnica) che spesso gli utenti non conoscono e che non sempre viene rispettata dai costruttori, dai manutentori e dai verificatori.

Il DPR 30/04/1999 n°. 162 ha recepito in Italia la Direttiva della Comunità Europea 95/16/CE che stabilisce:
– I requisiti essenziali di sicurezza (RES) degli ascensori di nuova costruzione messi in
commercio a partire dal 01/07/1999.
– Le procedure per valutare la conformità degli ascensori di nuova costruzione ai requisiti di sicurezza stabiliti.

– Le procedure per l’applicazione del marchio CE agli ascensori di nuova costruzione.
– Le prescrizioni relative alla messa in esercizio degli ascensori di nuova costruzione.
– Le modalità per l’adeguamento degli ascensori di vecchia costruzione, cioè già in esercizio al momento della emanazione del DPR 162, rispetto ai nuovi requisiti (da effettuarsi entro il 30/09/2002).
– Le procedure per l’applicazione del marchio CE agli ascensori di vecchia costruzione.
– Le prescrizioni relative alla manutenzione e alla verifica periodica di tutti gli ascensori in esercizio (sia di vecchia che di nuova costruzione).
Dal punto di vista costruttivo, il rispetto dei requisiti di sicurezza stabiliti dal DPR 162 è agevolato dall’esistenza di una serie di norme tecniche armonizzate a livello europeo (di seguito vengono riportate le principali):
EN 81-1:1988regole di sicurezza per la costruzione e l’installazione degli ascensori parte 1 – ascensori elettrici
EN 81-2:1988regole di sicurezza per la costruzione e l’installazione degli ascensori parte 2 – ascensori idraulici
EN 81-28:2003 regole di sicurezza per la costruzione e l’installazione degli ascensori parte 28 – allarmi a distanza per ascensori e montacarichi
EN 81-58:2003 regole di sicurezza per la costruzione l’installazione degli ascensori parte 58 – porte di piano, prova di resistenza al fuoco
EN 81-72:2003 regole di sicurezza per la costruzione e l’installazione degli ascensori parte 72 – ascensori antincendio
EN 12016:1998 compatibilità elettromagnetica – norma per famiglia di prodotto per ascensori immunità
EN 13015:2001manutenzione di ascensori e scale mobili regole per le istruzioni di manutenzione.
Il rispetto di tali norme da parte dei costruttori non è obbligatorio; sono ammesse soluzioni costruttive diverse da quelle indicate nelle norme purchè sia dimostrato il rispetto dei requisiti di sicurezza definiti dal DPR 162.
Negli ultimi anni si è però verificato un fenomeno di concentrazione del mercato, attuato da alcune grosse aziende multinazionali del settore, che hanno cercato di schiacciare la piccola concorrenza con strategie di acquisizione e di livellamento dei prezzi. Il risultato è stato un abbassamento del livello di qualità dei prodotti e un accrescimento del potere contrattuale a danno degli utenti. Ciò è particolarmente manifesto sia nella formulazione dei contratti di vendita (nuovi ascensori) che in quelli di manutenzione che spesso contengono clausole vessatorie, come le seguenti:
– Esorbitanti penali in caso di disdetta anticipata.
– Esonero di responsabilità in caso di incidenti.
– Variazione unilaterale e automatica delle condizioni contrattuali.
– Elezione del foro competente in caso di controversie presso il luogo dove risiede l’azienda.
Una buona garanzia di affidabilità consiste nel possesso della certificazione. In ogni caso, chi effettua la manutenzione deve essere in possesso sia di un apposito patentino rilasciato dalla Prefettura che dell’abitazione
ai sensi della legge 47/90 sugli impianti elettrici.
Con periodicità definita, il manutentore dovrebbe provvedere a:
– Verificare il regolare funzionamento dei dispositivi meccanici, idraulici ed elettrici.
– Effettuare le normali operazioni di pulizia e lubrificazion
e delle parti.
– Riparare o sostituire le parti eventualmente rotte o logorate.
– Verificare l’integrità ed efficienza del paracadute, limitatore di velocità, altri dispositivi di sicurezza.
– Verificare accuratamente le funi, le catene e i loro attacchi.
– Verificare l’isolamento dell’impianto elettrico e l’efficienza dei collegamenti di messa a terra.
– Annotare i risultati delle verifiche sull’apposito libretto d’impianto.
Cosa che non sempre accade. Per questo si è posto il problema di emanare un provvedimento normativo che riesca a dare certezza sul punto. L’esempio francese può essere di aiuto in tal senso. La Repubblica Francese con il Decreto Interministeriale del 18 Novembre 2004 relativo alla manutenzione degli impianti di ascensori ha stabilito ad esempio che:
– I contratti di manutenzione non possono derogare alle regole sul foro competente.
– La data della visita, gli orari di arrivo e di partenza e i nomi e le firme dei tecnici che sono intervenuti devono essere
riportati sul libretto di manutenzione che deve altresì contenere informazioni relative alla tipologia delle osservazioni,
degli interventi, dei lavori, delle modifiche, delle sostituzioni di componenti effettuati sull’apparecchio nell’ambito della
manutenzione e le riparazioni effettuate nell’ambito di interventi di rimessa in esercizio.
– Il libretto di manutenzione deve essere aggiornato in occasione di ogni visita e di ogni intervento di rimessa in funzione.
– L’impresa deve aver sottoscritto un contratto di assicurazione in corso di validità che garantisca le conseguenze finanziarie della responsabilità civile nelle quali può incorrere in caso di danni fisici e/o materiali causati ai terzi e al proprietario in occasione degli interventi.
– Qualsiasi modifica del contratto di manutenzione deve avvenire per mezzo di clausole aggiuntive scritte.
– La riparazione o la sostituzione dei componenti spetta all’impresa titolare del contratto di manutenzione quando, nelle condizioni normali di utilizzo, presentano un’usura eccessiva o sono malfunzionanti. Insomma tutta una serie di prescrizioni che si pongono a favore dell’utente e che al contempo garantiscono la continuità della qualità e della sicurezza del prodotto offerto. Con particolari responsabilità a carico dell’impresa di manutenzione”.

Il volume “Miglioramento e mantenimento della sicurezza degli ascensori in esercizio”, autori Enzo Fornasari e Giuseppe Iotti (Maggioli Editore 2005), affronta le problematiche connesse alla messa in sicurezza e alla manutenzione dell’esistente parco ascensori, a partire dalle norme UNI 104–1/2 e UNI EN 81–80, illustrando analiticamente quali siano gli adempimenti per ottenere il necessario livello di sicurezza e i compiti degli organismi di controllo. Viene chiarito come mantenere lo standard di sicurezza attraverso la manutenzione di un ascensore lungo tutto il suo ciclo di vita ed affrontati molti altri elementi connessi, per esempio, con il controllo del rumore, la compatibilità elettromagnetica, la prevenzione incendi, l’accessibilità e il risparmio energetico.

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