LA CASA VARIABILE nuovi modi dell’abitare (25-27 ottobre 2001) Nella splendida cornice del Circolo della Stampa di Milano, con tre giorni di esposizione e di tavole rotonde, e con un convegno di chiusura, si è concluso il lavoro proposto da AIPi alle Scuole di Architettura di Interni italiane sulla “Casa Variabile”. Il tema era stato consegnato ai quattro Istituti partecipanti (IDI – Interior Design Institute, IED – Ist. Europeo di Design, Corso di Laurea in Disegno Industriale del Politecnico di Milano e Accademia Cappiello di Firenze) ad “Abitare il Tempo” 1999, nel corso di un Convegno di presentazione delle diverse nuove componenti che determinano, oggi, la necessità della “variabilità” della casa. Nella foto il tavolo relatori AIPi. Da sinistra: M.Rozza (Pirelli R.E.), A. Gasperini (IED), F. Celaschi (Politecnico di Milano C.d.I. Disegno Industriale), I. Steffan (IIDD), Gjlla Giani (moderatore), G. Sacchi (Presidente AIPi), M. Morini (Scrigno), A. La Spada (IDII).
L’inaugurazione dell’evento, con il patrocinio del Politecnico di Milano e dell’IIDD (Istituto Italiano Design e Disabilità) ha visto la presenza di Francisco Carrera , presidente del BEDA (albo dei designer europei) e del dott. Giacomo Dutto, del Ministero della P.I., direttore scolastico per la Lombardia. Nato da uno scambio di osservazioni ed esperienze all’interno di AIPi il tema si è andato sempre più arricchendo grazie all’intervento delle scuole: se è, infatti, evidente che vi è una variabilità fisiologica, storica della casa, legata al passare del tempo ed alla evoluzione del nucleo familiare, è sempre più chiara oggi, per chi si occupa professionalmente di architettura di interni, la necessità di confrontarsi con altre variabilità che si sovrappongono e si intersecano, stimolando il progettista a trovare soluzioni innovative sia nella scelta e nella progettazione degli oggetti di uso, sia e soprattutto nella distribuzione degli spazi. Le tematiche proposte per la ricerca erano legate alle nuove esigenze di lavoro da svolgere in casa, alla maggior mobilità della famiglia, alla crescente attenzione richiesta nella progettazione per le disabilità permanenti o anche temporanee, alla possibilità di tradizioni culturali diverse che stimolano sensibilità nuove, alla tecnologia che offre possibilità ed aiuti fino ad ieri inesistenti. COS’E’ L’AIPi L’Associazione Italiana Progettisti in architettura d’interni (AIPi), nasce nel 1969, unendo i professionisti che svolgono, quale unica o prevalente attività, la progettazione relativa all’architettura d’interni. L’Associazione è apolitica, indipendente da imprese industriali e commerciali, estranea ad attività sindacali, risponde delle proprie obbligazioni con il proprio patrimonio e ha come scopo la qualificazione, lo sviluppo, la tutela, l’aggiornamento tecnico nelle questioni d’interesse generale della professione. L’attività portata avanti dei responsabili del Direttivo e dalle commissioni di lavoro interne, consiste in varie iniziative volte sia agli associati sia alle istituzioni, alle scuole di settore e alle università. Un costruttivo dinamismo caratterizzato da convegni, mostre e concorsi, dibattiti e azioni propositive concretizza l’impegno dell’AIPi per: iniziative volte ad ottenere un formale riconoscimento della professione, regolamentazione delle condizioni generali della professione, determinazione e aggiornamento di tariffe professionali, raggiungimento di un’assistenza previdenziale e mutualistica, collaborazione con autorità e associazioni italiane e straniere, promozione di mostre a carattere nazionale e internazionale per la valorizzazione delle opere e dei loro autori, partecipazione a manifestazioni e congressi a carattere nazionale e internazionale, incontri con aziende del settore che si qualificano per l’impegno culturale. La definizione di progettista in architettura d’interni è riservata ad una persona qualificata dall’istruzione, esperienza e capacità riconosciute che identifica, ricerca e risolve creativamente i problemi appartenenti alla funzione dell’ambiente interno; esegue servizi relativi agli spazi interni, che includono la programmazione, lo studio del progetto, la progettazione del posto, l’estetica e l’ispezione del lavoro, impiegando la pratica e la conoscenza specializzata in norme edilizie, attrezzature, materiali e arredamento; prepara disegni e documenti relativi al progetto dello spazio interno per intensificare la qualità di vita e proteggere la salute, la sicurezza e il benessere del pubblico. L’AIPi ha strette relazioni con l’ADI (Associazione per il Disegno Industriale) e l’IIDD (Istituto Italiano Design e Disability) ed è membro associato di IFI (International Federation of Interior architects), ECIA (European Council of Interior Architects), BEDA (Bureau of European Designers Association). Maggiori informazioni all’indirizzo: www.aipi.it AIPi-Associazione Italiana Progettisti in architettura d’interni Via Gerolamo Borgazzi, 4 – 20122 Milano (Italy) tel. 0258310243 fax. 0258312485 Info@aipi.it Dalla elaborazione di questi input sono nati i 25 progetti esposti, suddivisi nei quattro filoni prescelti dalle scuole coinvolte: • IED – il progetto affidato ad un gruppo di studenti giapponesi, ha sottolineato una variabilità finalizzata alla ricerca dell’equilibrio: l’uso della luce, di pannelli mobili, di arredi componibili era mirato a creare una situazione di relazione tra privato e pubblico, tra interno ed esterno, più che alla moltiplicazione degli usi. I tre giorni al Circolo della Stampa sono stati da un lato un giusto premio all’impegno delle scuole coinvolte, dall’altro un’occasione di vivace confronto tra Progettisti, Aziende aperte al dibattito ed alla ricerca e scuole di formazione. Alla realizzazione della Mostra hanno contribuito in modo sostanziale le Aziende sponsor che, credendo nella importanza formativa di una ricerca libera, hanno accettato di supportare l’evento, senza richiedere l’utilizzo o la presentazione dei loro prodotti nei progetti elaborati dagli studenti. Le tavole rotonde, coordinate dall’architetto Gjlla Giani, svoltesi nell’arco di un’intera giornata, hanno toccato alcuni dei temi proposti per la ricerca, vedendo di volta in volta coinvolti specialisti del settore. Sull’importanza della luce nella realizzazione di un progetto ha parlato l’architetto light designer Carla Quaglino, sull’impatto anche psicologico del colore nella casa è intervenuto Aldo Bottoli (B&B Color Design), mentre l’ing. Mancianti (CEDIA) ha sottolineato l’importanza della domotica per una progettazione “intelligente” mirata a migliorare la qualità della vita. Accanto a questi tre temi, è stata molto positiva la presetazione degli elaborati fatta dagli stessi studenti ed un interessante intermezzo sullo “spazio fluido” proposto come riflessione sul concetto di variabilità, attraverso una serie di visioni di architetture reali, fino a giungere agli spazi virtuali. “Il tema di architettura variabile è di grande ed attualissimo interesse. Ho sempre ritenuto che l’architettura debba essere generosa e consentire alla vita di trovarsi sempre ben ospitata in un’architettura libera che, sostanzialmente, vuol dire variabilità degli spazi, dei volumi e della funzionalità dei vari usi, oggi estremamente mutevole” (Vico Magistretti, dal saluto dedicato al Convegno “Casa variabile”) Questa breve affermazione è stata la falsariga sulla quale si è svolto il Convegno conclusivo “La variabilità nella progettazione”, che ha offerto ai presenti un’interessante carrellata sulle realizzazioni della Pirelli & C. Real Estate (dal progetto Bicocca alla casa domotica di Piazza Diaz a Milano, mentre il dott. Morini (Scrigno) ha presentato ai presenti un vivace ed innovativo schema delle componenti imprescindibili di un progetto serio, sottolineando come l’attenzione agli utenti finali sia oggi fondamentale. I Docenti delle scuole presenti hanno espresso le metodologie seguite e in chiusura sono stati consegnati da AIPi i riconoscimenti ai migliori lavori. Vi è stata anche la nota di relax, grazie all’estemporaneo e piacevole intermezzo dell’architetto Mario Marenco. Gli sponsor SCRIGNO Fondata alla fine del 1989 e con sede a S. Ermete (Rimini), l’azienda è oggi leader nel mercato dei controtelai per porte scorrevoli. Scrigno è il marchio che identifica il prodotto dell’azienda, brevettato e certificato, composto da un cassonetto metallico che, montato all’interno delle pareti, fa scomparire le porte, accogliendole al suo interno. Articolandosi in un’ ampia gamma di prodotti esistono 2300 varianti – Scrigno ha rivoluzionato il senso dello spazio domestico, divenendo la marca di riferimento per le peculiarità funzionali ed estetiche delle soluzioni proposte.
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