UNA CHIGLIA TRA UN MARE DI COLLI

Dare un segno di contemporaneità nel paesaggio fortemente caratterizzato della campagna senese non è semplice. In tale contesto Marco Borgogni s’è occupato del progetto di un borgo intero: l’edificio di culto media il passaggio tra piazza e strada, unendo, al dinamismo della copertura, un profilo pacato e disteso.


L’abitato resta ribassato sul declivio del colle. Il centro parrocchiale ne è vero luogo qualificante nonché simbolo. L’architettura non si eleva maestosa, ma sceglie di dilatarsi in lunghezza, con una copertura modulata con movenze marinaresche più da agile lancia, che da nave da trasporto. Con una estremità che avanza in aggetto coprendo l’ingresso ai locali per le attività parrocchiali. La differenza cromatica tra il cotto e lo zinco titanio individua le pareti e la copertura, portandone la forma sul terreno dell’espressione.
Staticità che sorge dalla terra, dinamismo che sconfina col mare del cielo. Nell’insieme l’edificio parla il linguaggio del design contemporaneo, ma inteso in modo sobrio e misurato, che si rivela nella croce che lo impernia, elevandosi al lato dell’accesso alla chiesa. Il complesso parrocchiale si compone di due elementi: un corpo principale che ospita la chiesa e al pianto seminterrato una sala polivalente; uno secondario destinato ai locali per il ministero pastorale e la casa canonica. Il piano seminterrrato, allo stesso livello della piazza pubblica, accoglie il salone parrocchiale e parte delle aule per il catechismo. Al piano terra è ubicata la chiesa con i locali annessi e le altre aule.Il biancore delle pareti interne dell’aula liturgica esalta la luminosità diffusa dalle fenditure che attraversano il volume in posizione mediana e perimetrale. Lo stesso disegno dell’altare vi si ricollega, quasi che la luce simbolicamente sorgesse dal suo interno. Al piano superiore si trova l’appartamento del parroco e altri locali per l’accoglienza.
L’intero volume assume la forma di un seme: a monte la punta quasi si può toccare, a valle si erge e si divide in due spicchi che formano l’aula della chiesa.
Dall’interno bianco e luminoso dell’aula liturgica si aprono alla vista i paesaggi collinari del Chianti Classico che divengono essi stessi elementi suggestivi, come fossero vetrate decorate.
Le fessure che percorrono in alto e in facciata il volume della chiesa accompagnano all’interno la luce che si muove con il susseguirsi delle ore diurne, e la ricollegano simbolicamente al resto del complesso parrocchiale e al borgo urbano.Committente: Arcidiocesi di Siena
Progetto: Arch. Marco Borgogni
Arredi sagrestia: Caloi, San Vendemiano (TV)
Vetro cellulare: FOAMGLAS® , J. Reinisch+CO, Bolzano
Fibre di carbonio: Mapei, Milano
Ente finanziatore: Fondazione Roma, per un finanziamento integrale di 2 milioni 900 mila euro.

La pianta al livello della chiesa e lo spaccato assonometrico del complesso. L’ingresso alla chiesa dal sagrato; l’ingresso dalla strada al corridoio tra corpo delle opere parrocchiali e chiesa; una vista notturna della chiesa protesa come la prua di una nave.Chiesa e Centro Parrocchiale “Madre Teresa di Calcutta”, Bolzano
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