Confessionali Caloi nella Basilica di S.Antonio da PadovaLa penitenzieria del santo


CONFESSIONALI CALOI NELLA BASILICA DI S. ANTONIO DA PADOVA

I confessionali costituiscono un elemento di fondamentale importanza nella chiesa: qui è dove ricomincia il cammino del cristiano. Il luogo della penitenza e della riconciliazione richiede intimità, silenzio, tranquillità. La penitenzieria della Basilica antoniana di Padova ricompone in modo misurato l’intervento pittorico di Annigoni con un allestimento due file di appartati confessionali appositamente realizzati da Caloi.

Disegno prospettico della penitenzieria realizzata da Caloi, su disegno degli architetti Giovanna Osti e Ferruccio Tasinato con la collaborazione dell’ufficio tecnico Caloi. Un disegno sobrio e moderno, funzionale. La scelta dei materiali (trachite e legno con inserimenti in vetro) conferisce solidità all’insieme; i display sulla parete esterna di ciascun confessionale consentono a chi sta fuori di sapere se può accedere o no all’interno. Le porte massicce consentono un isolamento acustico totale e garantiscono la segretezza della confessione.
La pianta della penitenzieria. Dieci confessionali allineati su ciascun lato: un intervento di notevole difficoltà. Si è trattato infatti di concepire e di realizzare un inserimento contemporaneo e funzionale entro un edificio antico, carico di storia e di fede, risalente al ‘400. Un edificio che rappresenta la meta di pellegrinaggi provenienti da tutto il mondo. L’integrazione tra antico e moderno è mediata dalla presenza dell’imponente pittura murale di Annigoni, raffigurante la Crocifissione. Le due file di confessionali costituiscono un percorso verso l’imponente opera pittorica.

Sezione interna di un confessionale. Si tratta di un ambiente comodo, riscaldato nei mesi invernali, raccolto e isolato ma che allo stesso tempo consenta una buona circolazione di aria, sufficientemente illuminato. Il confessore infatti deve poter stare al suo posto per ore. D’altro canto il penitente ha diritto a confessarsi de visu oppure nascosto dietro una grata, seduto o in ginocchio. La sezione mostra come il confessionale resti sollevato sopra il suolo e sia dotato di un sistema efficace per la circolazione dell’aria, nonché di un sistema di illuminazione a faretti.

 

Il complesso basilicale di Sant’Antonio si presenta oggi come una sintesi di fede, arte e cultura, una preziosa testi-monianza del susseguirsi ar tistico, dalla fine del ‘200 ai nostri giorni, di grandi personalità che fanno del monumento un patrimonio culturale di fama mondiale. Il finanziamento concesso come parte delle iniziative per il Grande Giubileo dell’anno 2000, alla Presidenza della Veneranda Arca di S. Antonio, ha permesso di realizzare una serie di urgenti e consistenti opere di restauro, arrestando così l’azione di degrado causato dal tempo e dagli agenti inquinanti. Oltre al consolidamento della struttura e alla pulitura delle superfici, al rinsaldamento delle otto cupole, sono state restaurate le innumerevoli e notevolissime opere artistiche presenti nella Basilica. Una parte fondamentale dell’intervento ha interessato l’ex oratorio quattrocentesco, sul lato occidentale del chiostro della Magnolia, destinato ora a penitenzieria, dove sono state ritrovate e restaurate decorazioni di epoca cinquecentesca. Oltre all’intervento di restauro, nella penitenzieria è stato realizzato l’inserimento di nuovi confessionali, tali da rendere il luogo estremamente funzionale al rito della riconciliazione. La Caloi, già fornitrice trent’anni fa di più di mille sedieinginocchiatoio (Brevetto 1273) che tutt’oggi arredano la Basilica, è stata ancora scelta per realizzarere il nuovo locale della penitenzieria. L’opera si presentava di difficile esecuzione per la richiesta specifica di un lavoro adatto all’importanza e alle peculiarità del sito, che prevedeva anche interventi sulle pareti (boiserie), la biblioteca e gli studioli adiacenti. Si trattava di lavorare vari tipi di legno, come indicato dai progettisti, di concezione modernissima, integrati in un edificio storico di rilevanza mondiale. L’intervento è consistito nell’inserire un allestimento contemporaneo in un sito storico-artistico, rinunciando all’idea di “mimare” l’antico. Le rifiniture di alto livello e il connubio tra pietra euganea e legno di noce conferiscono all’insieme un tono di prestigio e sobrietà.

 

Sopra: particolare dell’interno del confessionale. Una parete divisoria chiusa con grata in listelli di noce e una parte aperta che permette la confessione vis-à-vis.A destra: veduta dell’infilata dei confessionali inseriti nell’antico edificio, del quale si vedono le finestre originali e la copertura lignea completamente restaurata. La sala ha conservato la sua struttura storica nella preziosa copertura a falde sostenuta da capriate nei finestroni in legno che si affacciano sul Chiostro del Pane. Il progetto di intervento si è concretizzato in un connubioperfetto tra antico e contemporaneo: si sviluppa su linee sottili verticali e su precisi tagli orizzontali che lasciano luce e respiro alla sala. Ogni “cella” delle due file di dieci confessionali è divisa in due parti: il penitente vi accede dal corridoio centrale entrando in un accogliente spazio dotato di una panca e un inginocchiatoio rivestiti in cuoietto. Il confessore dispone di uno spazio simile per grandezza, attrezzato con poltroncina, lampada da lettura e ripiano poggialibri.

Foto di Paolo Utimpergher
catalogo CALOI

 

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