Una parete decorata a strisce di colori tutti diversi uno dall’altro, è il sogno di tutti i
bambini. Pochi sono gli adulti che se lo possono permettere, perché non sarebbe serio,
perché c’è il pericolo di passare per matti.
Negli anni ‘60, gli anni della contestazione, non si aveva paura di andar giù tosti con il colore: lo si chiamava “design radicale” o “psichedelia” e si ricoprivano intere stanze con carte da parati simil oro e simil argento.
Queste carte dal tappezziere ci sono ancora, ma si usano pochissimo, ormai solo in certi
negozi e certe discoteche. Solo ultimamente qualcosa sembra cambiare. Anche se alla contestazione si è sostituita una silenziosa rassegnazione, la voglia di colore comincia nuovamente a trapelare: in qualche divano, in qualche pouf, in qualche parete malandrina.