Cilindro di cristallo struttura di acciaio

I lavori di restauro e di ristrutturazione delle ex Scuderie del complesso di Villa Grimani Morosini, detta Ca’ della Nave, hanno restituito al centro di Martellago (Venezia) uno spazio che in passato aveva svolto un ruolo significativo per la storia del paese e che era rimasto per buona parte inaccessibile.

IL CONCORSO PER IL PROGETTO
Il progetto, vincitore del concorso indetto nel 2006, mirava a trasformare i vecchi edifici nella nuova sede  della Banca Santo Stefano Credito Cooperativo di Martellago, reintegrando la corte interna nel tessuto urbano e destinandola a luogo per la socialità. La progettazione doveva trovare la migliore collocazione per le numerose e specifiche funzioni della Banca, inserendo anche alcuni spazi commerciali, museali, una sala convegni e un ristorante, nuovi siti lavorativi e pubblici che nulla hanno a che vedere con le precedenti funzioni.L’intervento non ha dissimulato la contemporaneità, e i nuovi vani scala, come i corridoi di servizio, sono facilmente riconoscibili per la loro novità di forme e materiali: appendici autonome che si propongono di preservare la continuità dell’edificio storico e della vista dell’intera corte grazie alla trasparenza, sia dei tamponamenti di vetro, sia delle complesse strutture portanti, rigorose e molto permeabili visivamente. In particolare l’ala ovest, vincolata in quanto la più antica del complesso – risale alla seconda metà del ‘600 – nella sua porzione centrale a 3 piani (l’ex casa del fattore) necessitava di un vano scale che fungesse anche da uscita di sicurezza e che raggiungesse il piano interrato.
Si è deciso di impegnare il suolo della corte invece di intervenire sulla struttura interna: questo ha evitato di operare consistenti demolizioni. Si è posto un nuovo blocco scale-ascensore esterno di forma cilindrica, ritenuta poco impattante e consona a permettere la lettura generale della facciata. Tale elemento è stato posto là dove in facciata si interrompeva il ritmo dei fori e la parete risultava indebolita dalla recente aggiunta di una canna fumaria. Il cilindro fa da contrappunto al lungo tunnel vetrato aderente a tutta l’ala est, dall’altro lato della corte, e sta accanto a uno specchio d’acqua,
anch’esso circolare; grazie alla posizinoe baricentrica dall’ascensore si domina l’intera corte.Guardando in alto nella cabina appare una colonna luminosa proiettata sopra la chiusura; è un effetto spettacolare, ottenuto con l’inserimento di una linea di led tra il vetro semiriflettente inferiore e uno specchio siliconato sul cielino.Restauro-ristrutturazione ex Scuderie di Villa Grimani Morosini, detta Cà della Nave, a Martellago (Venezia)

Impianto: Belletti Ascensori
Progetto: Arch. Gianni Rigo, Arch.Carlotta Rigo, Ing. A. Viel
Ascensore “tondo” oleodinamico a spinta diretta con cilindro telescopico 3 stadi
Portata:
kg. 480
Capienza: n. 5 persone
Corsa: m 10,870 Fermate: n. 4
Velocità: 0,50 m/sec con controllo elettronico retroazionato
Vano scala: circolare con struttura metallica verniciata; tamponamento in vetro stratificato con lastre circolari
Cabina: a sezione circolare con pareti in vetro stratificato e finiture in acciaio inox lucido; illuminazione: a led con pannello di vetro semi-riflettente;
pavimento: in trachite zavonite detta gialla, finitura lucida; porte (di cabina e di piano) in vetro stratificato trasparente con meccanismi di comando sotto pavimentoLa necessità di realizzare un ascensore con cabina e porte circolari è nata dall’esigenza di armonizzare l’impianto con l’andamento del corpo scala, realizzato, per la porzione fuori terra, in struttura metallica e vetro. La zona del piano interrato invece è chiusa entro un vano in cemento armato. L’esistenza di un vincolo architettonico posto dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali non ha consentito di realizzare un impianto con le misure richieste dalle normative di sicurezza vigenti, ed ha imposto di ottenere una specifica autorizzazione in deroga.
Per questo la ditta installatrice ha previsto l’impianto con l’inserimento di misure sostitutive nel rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla Direttiva Ascensori 92/45/16 CE.
Per godere della massima visibilità e dare il massimo risalto alla trasparenza, e quindi anche di contenere al minimo gli ingombri tecnici in vista, si è deciso di installare un ascensore oleodinamico con cilindro interrato.Per minimizzare i problemi connessi alla trivellazione del sottosuolo, si è ricorsi all’utilizzo di un cilindro telescopico a 3 stadi; per vincoli tecnici connessi alla sezione, al diametro di trivellazione del pozzo, al carico di punta e alle pressioni di esercizio è stato necessario dotare lo stelo superiore di una snella struttura di guida che si armonizza con le altre strutture meccaniche, verniciate di bianco come le strutture del vano scala.
I meccanismi delle porte di cabina e di piano sono stati alloggiati sotto il pavimento di cabina e nelle solette dei piani, creando praticamente un’inedita leggerezza dell’insieme. Anche le guide di scorrimento sono state spostate rispetto all’abituale collocazione diametrale, in corrispondenza delle colonne a sezione circolare di sostegno delle vetrate della scala, così da non risultare invasive.
Il gruppo valvole, tecnologicamente all’avanguardia, è dotato di valvola elettronica controreazionata che rileva in tempo reale le condizioni di temperatura e viscosità dell’olio, pilotando le escursioni delle valvole motorizzate e garantendo in ogni momento, sia a caldo sia a freddo, dolcezza di avviamento, rallentamento e fermata. Il più razionale sfruttamento dello spazio ha consentito di realizzare, pur in un vano di dimensioni contenute, una cabina con diametro interno di oltre 120 cm, in grado di ospitare anche una carrozzella per portatore di handicap.Le pareti sono costituite da 3 lastre di vetro stratificato di sicurezza a tutta altezza con corrimano in acciaio inox, intervallate da colonne verticali che intelaiano i vetri, alloggiano i comandi e mascherano i cablaggi.
La fascia inferiore delle lastre è stata serigrafata, creando visivamente un battiscopa virtuale al posto dell’usuale zoccolatura in acciaio inox. Esternamente il tetto è racchiuso da una lastra piana di acciaio inox lucida.
Le porte dei piani sono costituite da lastre di vetro curvo stratificato 8+8, che hanno richiesto l’impiego di adeguati rinforzi per i meccanismi di scorrimento, azionati da motori con controllo elettronico tramite inverter VVVF. Il pavimento è stato costruito in modo tale da poter essere rifinito con le stesse lastre di marmo impiegate sui pavimenti dei piani.
Una serie di carenature in acciaio inox è stata predisposta per rendere più armonico l’aspetto esteriore del complesso cabina-porte.
Le bottoniere dei piani sono su colonnine in acciaio inox lucido, montate a pavimento, chiuse da piastre superiori inclinate a 45° con linee elettriche nascoste all’interno e sotto il pavimento.

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