Chiesa di S.Antonio da Padova in S.Salvatore di Cataforio a Reggio Calabria

Località: S. Salvatore di Cataforio (RC)
Nome della Chiesa: S. Antonio da Padova
Nome del Parroco: Kyalondawa Sac. Kazamwali Severino
Oggetto segnalato: intervento di restauro, necessità di conservazione della parte absidale
Progettisti e direttori dei lavori: Arch.C. Florio, Arch. S.A. Labate, Arch.A. Urso
Segnalato da: Prof.ssa Ines Cutellè Abenavoli, Arch. Maria Rosaria Fascì

L’edificio sacro si compone di tre corpi di fabbrica: una navata a pianta rettangolare, del tutto priva di elementi architettonici decorativi; la sagrestia raggiungibile attraverso un’apertura lungo la parete destra vicino la zona del presbiterio; un campanile costruito successivamente alla costruzione della chiesa, di cui rimangono solo le ultime elevazioni. Un ampio arco murale introduce all’abside, decorata con pitture murali raffiguranti ai lati: Santa Lucia, San Domenico, San Luigi e Sant’Agata e, al centro, un calice tra testine alate; la copertura dell’abside con una volta a padiglione è decorata con stucchi raffiguranti motivi ornamentali seicenteschi, i quattro evangelisti ed affreschi raffiguranti il Padre Eterno, una Santa domenicana ed una immagine del Volto Santo, Santa Rosa da Lima e Santa Rita. Due dipinti raffigurano S. Antonio; quello più antico (sec. XVII) è posto sull’altare maggiore e mostra il santo a figura intera con i tipici attributi iconografici, il giglio e il bambino in braccio.

Nelle foto in senso orario: il fronte della chiesa; il dipinto di S.Antonio predicante; l’arco trionfale; particolare dello stesso.

Il secondo sulla parete di destra, mostra invece un impianto costruttivo più complesso presentando il santo predicante alla moltitudine di astanti entro un’architettura illusoria che fa da sfondo. Gli interventi di restauro conservativo effettuati con finanziamento regionale sono, tra l’altro: rimozione della copertura esistente e ricostruzione, dopo il consolidamento delle murature perimetrali, della nuova copertura con tetto a falde, con struttura in capriate e tavolato in legno su cui è stato collocato un manto di tegole; in sagrestia si è preferito lasciare a vista le capriate al contrario dell’aula che è caratterizzata da un controsoffitto in gesso; per contrastare gli effetti dell’umidità ascendente sono state realizzate, alla base delle pareti perimetrali interessate, iniezioni di resine atte a impregnare l’intero spessore murario e creare barriere all’imbibizione. Sono stati ripuliti e risanati e risarciti le superfici interne, i portali in pietra, gli infissi, i prospetti esterni. L’edificio necessita di ulteriori interventi di restauro conservativo relativi all’intera zona del presbiterio che riguardano gli affreschi e stucchi nell’arco trionfale, nelle pareti e nella copertura con volta a padiglione della abside; tali affreschi sono tra i più antichi dell’intera diocesi di Reggio Calabria-Bova. (Si ringrazia l’Ufficio Tecnico dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova per la cortese collaborazione).

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