Chiesa di S.Antonio Abate in Archi(Reggio Calabria)

Località: Archi (RC)
Nome della Chiesa: S. Antonio Abate
Oggetto segnalato: Intervento di restauro della chiesa e sistemazione dell’area adiacente
Caratteristiche: E’ l’unica testimonianza superstite in territorio reggino di architettura medievale
Nome del Parroco: P. Roberto Lodetti smm
Segnalato da: Arch. Maria Rosaria Fascì e Arch.Vincenzo Giannini
Progettisti e Direttori dei lavori: Arch. Ignazio Ferro e Arch. Antonio Dattilo

La chiesa di S. Antonio Abate è sita in collina ad Archi, presso il torrente Scaccioti a nord della città di Reggio Calabria, rappresenta l’unica testimonianza di architettura medievale superstite in territorio reggino. La storia e l’architettura della chiesa sono state ricostruite in uno studio dall’arch. Francesca Martorano“Chiese e Castelli medievali in Calabria”. Nella fase più antica la chiesa è collocata nel quadro più generale dell’architettura di tradizione basiliano-normanna; infatti dal punto di vista architettonico, sono fusi motivi orientali con motivi occidentali. La chiesa nel tempo è stata oggetto di diversi interventi di restauro. Con l’ultimo restauro i progettisti nella definizione degli interventi da effettuare si sono posti prioritariamente il problema di verificare o meno la necessità di conservazione e conseguente restauro degli elementi successivi alla costruzione originaria della chiesa. Ci si è trovati infatti in presenza di un manufatto che originariamente era composto da tre navate una sola delle quali risultava coperta.

La facciata; il fianco con i ponteggi; la cupola; navata laterale; sezioni longitudinali e trasversale.

In particolare la navata settentrionale (scoperta) presentava lungo il muro perimetrale caratterizzato da un “cortile” sia i fori delle canne di ventilazione delle cripte, sia i fori di scolo delle acque meteoriche cui convergono le pendenze del piano pavimentale esterno in conglomerato cementizio. La “navata” meridionaleè oggi di ridottissima dimensione e peraltro prima dell’intervento di restauro era dotata di una copertura piana in cls di recente costruzione. Sulla facciata principale è presente il campanile realizzato in mattoni pieni la cui parete posteriore poggia sul muro perimetrale della navata settentrionale. Analizzate le caratteristiche degli elementi sopracitati i progettisti hanno ritenuto di mantenere, pur nella consapevolezza della non “omogeneità storica quanto realizzato nel corso degli anni ad eccezione (ovviamente) del solaio in cls che funge da copertura della sacrestia, a “memoria” dei successivi interventi effettuati sulla chiesa, nel rispetto delle esigenze che avevano motivato all’epoca la loro realizzazione. Gli interventi realizzati pur nell’esiguità del finanziamento disponibile (Legge Regionale N.21 del 1990), mirano a rendere nuovamente fruibile la chiesa. In aggiunta a quanto già realizzato, con un finanziamento comunale, si sono da poco tempo conclusi una parte dei lavori per la sistemazione dell’intera area di pertinenza. Ma l’edificio necessita di ulteriori opere in riferimento all’area di pertinenza.

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