Chiesa di San Pietro Apostolo a Petrignano di Assisi (Perugia)


Un intervento relativamente rivoluzionario per la cultura conservativa italiana: un corpo aggiunto amplia sul lato una chiesa sette-ottocentesca, mantenendo continuità nella preminenza dell’edificio storico e nei materiali, innovazione nel disegno, studiato dall’Arch. Paolo Pampanoni, e nella riorganizzazione liturgica.

La chiesa di San Pietro Apostolo risale alla fine del XVIII secolo; già ampliata nell’800, a seguito dei danni subiti con gli eventi sismici del 1984 e del 1997 è stata oggetto di opere di consolidamento.
L’intervento attuale origina dalla necessità di offrire più ampi spazi sia per le celebrazioni, sia per l’ospitalità. La facciata della chiesa, in mattoni a vista, prospetta sulla strada e fronteggia il castello, luogo simbolo del centro “civile”. L’ampliamento realizzato permette al luogo della fede di acquisire un “peso” urbano analogo a questo.
Gli obiettivi perseguiti: ampliare la superficie della chiesa (da 270 a 470 mq), definire una nuova organizzazione liturgica e creare un nuovo accesso coperto; costruire nuovi ambienti per le attività parrocchiali; riorganizzare la parte residenziale; ampliare gli spazi per gli uffici; risistemare il parco. Il nuovo, articolato edificio che si innesta sul lato della chiesa, lascia a questa la preminenza volumetrica mentre assolve a tutti i requisiti, poiché sui due lati (verso la strada e il parco) ospita su tre livelli gli ampliamenti degli spazi di servizio e residenziali, mentre nella parte centrale si raccorda al volume della chiesa ampliando lo spazio liturgico.
n pratica la chiesa esistente resta “sfondata” sul lato in coincidenza col luogo del nuovo altare che si pone quale cardine di tutto il complesso. La navata preesistente diventa un “transetto” della nuova chiesa risultante. La parte predominante dell’assembleaè ospitata nel nuovo edificio. In tal modo, la chiesa esistente resta esaltata nel suo valore storico e simbolico, rivolta con la facciata principale all’abitato, mentre il nuovo ampliamento resta raccordato ai nuovi spazi ricavati nel complesso architettonico,e rivolto verso l’area a parco.
I manti murari esterni evidenziano la continuità-innovazione di un intervento inconsueto in Italia, che ha il merito di rispettare e conservare sia l’esistente, sia le necessità liturgiche e pastorali.

In alto, in chiaro i prospetti di chiesa ed edificio esistente conservato, in scuro il nuovo. A sinistra, i tre edifici: chiesa con facciata in cotto e fronti compositi, corpo aggiunto ottocentesco, corpo aggiunto attuale. Pagina a lato: il panorama del borgo; le sezioni.

LA SISTEMAZIONE LITURGICA

Onde evitare l’idea di separazione o l’impressione di "palcoscenico", e nello stesso tempo sottolineare la sua distinzione dagli altri spazi liturgici dell’aula, l’area "presbiterale" non è sopraelevata da alcun gradino mentre sono elevati i luoghi specifici (altare, ambone, sede, fonte battesimale…) per sottolineare che non sono arredi ma "luoghi" ove si svolgono azioni liturgiche distinte e nello stesso tempo strettamente collegate tra loro, e si realizzano presenze simboliche di Cristo. Tali luoghi sono stati
progettati come "segno di Cristo" che con il suo Mistero pasquale si rende presente nell’assemblea: la pietra chiara dei vari luoghi richiama pertanto la risurrezione e la croce ottonata che attraversa i vari elementi richiama la sua morte. Lo stesso materiale e la stessa impostazione architettonica esprimono che c’è uno stretto legame tra i vari luoghi e pertanto lo stesso Mistero di Cristo. L’altare è stato collocato per essere "il punto focale" di tutta l’aula liturgica, visibile da tutta l’assemblea; nella sua posizione di convergenza tra lo spazio antico e lo spazio nuovo della chiesa crea il raccordo delle due parti rendendole un’unica aula liturgica; in pietra, alto 90 cm, ha forma simbolica quadrangolare con una larghezza e una profondità di 180 cm, ed è sopraelevato da due gradini. Segno di Cristo, pietra angolare della chiesa e dell’umanità con il suo Mistero
pasquale, è di pietra chiara, richiamo alla risurrezione, ed è attraversato da una croce ottonata su tutti i lati, richiamo al sacrificio della croce che sull’altare stesso si rende presente; mensa della nuova alleanza per la Chiesa e per tutta l’umanità,
è aperto allo stesso modo su tutti i lati anzitutto per indicare che la salvezza del Signore è per tutti i popoli (oriente, occidente, settentrione e mezzogiorno); i quattro blocchi, che accostati formano un unico blocco, richiamano i quattro vangeli. L’ambone
in linea con l’antica tradizione della Chiesa, ha una forma architettonica "chiusa" che lo evidenzia come "icona spaziale della risurrezione" cioè tomba vuota dalla quale emerge il Cristo risorto; ha una collocazione (tra le due zone dell’aula) e una
elevazione (due gradini) che ne permettono la visibilità ed esprimono l’importanza e il primato della Parola di Dio nella vita della Chiesa e nella celebrazione liturgica.

La sede è posta in modo tale che sia visibile da tutta l’assemblea ed esprima che il presbitero è segno di Cristo, Maestro-Pastore-Signore del suo popolo.
Egli presiede la comunità rendendola partecipe del Mistero pasquale; pertanto l’unica soluzione, anche se non ideale, è la collocazione sull’asse dell’altare, dietro a esso.

Piante e fotografie consentono di raffrontare il preesistente
(in questa pagina) e il corpo aggiunto (pagina a lato). L’altare è stato spostato in avanti e diventa il cardine della nuova chiesa risultante dall’innesto del nuovo corpo, che esternamente
ha tetto piano ma all’interno risulta voltato. Fonte battesimale e ambone stanno tra i pilastri della chiesa esistente

La collocazione del battistero intende conciliare l’esigenza che sia fuori dell’area presbiterale ma nello stesso tempo favorisca la celebrazione comunitaria del battesimo, oggi divenuta prassi
abituale; è vero infatti che il battesimo è la "porta" della fede, ma è anche il "grembo materno", anz l’”utero" (secondo una antica espressione) della Chiesa che genera alla vita eterna e luogo della prima pasqua del cristiano, cioè del "passaggio dalla
morte alla vita"; per questa ragione, che è poi a fondamento delle altre due, il battistero è collocato in uno dei passaggi tra l’aula nuova e l’aula antica: in questo modo più che mettere in luce la realtà della " immersione-emersione", si è preferito valorizzare il simbolo del "passaggio-pasqua"; questo a livello celebrativo permetterà che i battezzandi attraversino
il battistero e ricevendo in esso il battesimo passino dalla zona nuova alla zona antica dove c’è l’altare che con l’Eucaristia rappresenta il compimento della iniziazione cristiana.

Chiesa di San Pietro Apostolo in Petrignano di Assisi (Perugia)
Progetto architettonico: Arch. Paolo Pampanoni con Arch. Raffaella Conte e Geom. Daniele Perini
Strutture: Ing. Giacomo Mattielli

La custodia dell’Eucaristia è dignitosa per la sua collocazione quasi centrale rispetto all’assemblea, a fianco dell’altare, non dietro alla spalle del presidente, ma nello stesso tempo molto sobria, con una struttura a sé stante e nello stesso tempo sicura, e in qualche modo soprattutto funzionale alla conservazione dell’Eucaristia nei giorni domenicali e festivi, tra una messa e l’altra, dal momento che accanto alla chiesa esiste una antica cappella dove si conserva l’Eucaristia stabilmente e dove si celebra la messa nei giorni feriali.
Nel caso in cui l’affresco venisse collocato dietro l’altare, il tabernacolo potrebbe essere “incassato” nella mostra che sostiene e raccorda l’affresco con il tutto.

La sede della penitenza è posta accanto al battistero a sottolineare il collegamento tra il battesimo e la penitenza ( secondo battesimo); riservata e accogliente, collegata con l’aula della celebrazione eucaristica può essere valorizzata non solo nella celebrazione individuale ma anche in quella comunitaria della penitenza; vi sono due confessionali: uno tradizionale e uno moderno cioè che favorisca il dialogo tra sacerdote e penitente.

Il coro e l’organo ritrovando la sua collocazione originaria nell’abside, con la nuova sistemazione dell’altare e quindi dell’assemblea potrà permettere al coro di essere al servizio del canto dell’assemblea stessa; l’antica balaustra, ricollocata nel suo posto originario, con la sua splendida fattezza, definirà lo spazio del coro e abbellirà l’intera aula.

Le immagini. Dietro l’altare, in alto è collocato l’affresco della scuola del Perugino, Madonna e Santi; appare la collocazione migliore rispetto a quella precedente nell’abside, a motivo della parete liscia ( realizzata con una mostra in cartongesso di sola copertura dell’altare a muro) e come legame tra la parte antica e la parte nuova della chiesa; infatti entrando dalla parte nuova si ha subito davanti l’affresco. D’altronde la collocazione nell’abside creerebbe problemi di altezze e di sicurezza a motivo dell’organo.
Nell’abside , sopra l’organo, è collocato il crocifisso in posizione dignitosa e rilevante.
Sull’altare destro dell’aula antica sarà collocata la tela “ Maria e Santi” che è il suo altare originario;
Sull’altare sinistro dell’aula antica sarà collocata la tela del Martirio di santo Stefano.
Sulla parete di fondo della aula nuova, sopra l’ingresso saranno collocate le tele dell’Adorazione dell’Eucaristia ( al centro), di S. Vitale e del Rosario ( ai lati).

Le croci della dedicazione.Su otto pilastri dell’aula antica e su quattro dell’aula nuova verranno collocati dodici piccole lastre di marmo chiaro con inserita una piccola croce in ottone ( dunque come l’altare, l’ambone…) necessarie per la dedicazione della chiesa.

Il parroco, don Luciano Avenati

 

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