Beni culturali: "Centro di documentazione Giovanni Michelucci" a Pistoia Nello spazio espositivo entro il Palazzo Comunale sono in mostra disegni, modelli e fotografie, opere grafiche e architettoniche del grande architetto, cittadino onorario di Pistoia, che ha legato il suo nome ad alcuni dei più significativi edifici di culto del XX secolo in Italia. Gli apparati sono in parte recuperati da quelli utilizzati dallo stesso Michelucci per alcune mostre. Lungimirante e di alto profilo è stata la scelta del Comune di Pistoia, nel 1980, di conferire la cittadinanza onoraria a Giovanni Michelucci, in coincidenza con la donazione di 932 suoi disegni e di alcuni plastici destinati alla creazione di un Centro di Documentazione sulla sua opera grafica, al fine di "garantire un’agevole e completa consultazione". La
Una grande travatura metallica "ricalata" dal soffitto e poggiante su due pilastri, posta in posizione mediana rispetto alle dimensioni del salone, connota formalmente l’allestimento pensato da Sacchi: a tale struttura, è appeso il piano-leggio che contiene i disegni e gli appunti relativi alle proposte progettuali a scala urbana. Intorno a questo elemento si articola l’organizzazione dei pannelli espositivi realizzati in legno naturale di tonalità chiara: la loro contenuta dimensione in altezza favorisce la lettura dell’intero involucro murario ritmato sui tre lati dalle finestre, mentre la loro essenzialità tende quasi a "sminuire" il valore estetico dei disegni (che naturalmente sono bellissimi) per sottolinearne la vitalità nella cultura e nella ricerca architettonica: "i miei disegni sono vivi come code di lucertole", così definiva Michelucci i suoi grafici. L’attuale allestimento si pone come configurazione transitoria in attesa che si concretizzi l’ipotesi di un trasferimento del Centro di Documentazione in uno spazio più ampio. Sia la Fondazione che il Comune di Pistoia hanno effettuato investimenti per facilitare la consultazione del vasto e prezioso materiale grafico mediante
Rispetto alla precedente configurazione, il nuovo allestimento curato dall’Arch. Roberto Agnoletti, ha recuperato alcuni spazi del salone, armonizzando la presenza nella stessa sala della sezione d’arte moderna
Nella sezione di nuova acquisizione, sono stati collocati i progetti realizzati, nella quasi totalità, a cavallo degli anni ’50 e fine anni ’60: opere che hanno avuto notevole fortuna critica, come la Chiesa dell’Autostrada del Sole o quella di Longarone; di queste opere sono stati esposti, oltreché disegni, materiale fotografico e alcuni plastici. E’ nella parte centrale della sala, gravitante intorno alla sezione dedicata alla ricostruzione di Firenze, che si concentra il materiale grafico. Il pensiero che origina i disegni esposti, rimanda all’immagine di un grande fiume, in cui confluiscono una molteplicità di ricerche di nuove spazialità, di meditazioni sempre aggiornate che di volta in volta hanno affrontato la singola tematica progettuale, con il desiderio di stabilire una progressiva chiarificazione del vero valore dell’architettura. Percorso che si completa soprattutto nelle sue ultime creazioni, proprio alla soglia dei 100 anni. Non è un caso, infatti, che alla forza espressiva dei disegni in "bianco e nero", Michelucci introduca, a pochi mesi dalla morte, nei progetti per il Palazzo di Giustizia di Firenze, per la Sede della Telecom di Firenze e per il Teatro di Olbia, il colore, quasi a testimoniare la raggiunta "felicità" del progettare, intesa "Non nell’aver fatto il proprio capolavoro, ma nell’aver contribuito a dare senso di coralità a quello che è stato murato, che non è muro ma pensiero, nato non dalla volontà del singolo ma da ciò che la natura ha depositato nel nostro animo, lentamente, nel tempo". Anch’esso ospitato all’interno del palazzo comunale.
L’antico Palazzo dei Vescovi Palazzo Rospigliosi Museo Marino Marini Palazzo Fabroni Casa-studio Vivarelli Ospedale del Ceppo, con il museo dei ferri chirurgici, la saletta anatomica e il famoso robbiano fregio delle sette opere di misericordia. Alessandro Suppressa, architetto
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