Case di Montagna

Una casa in movimento, con grandi ceri, inferriate, candide pellicce e giochi di corna di animali del bosco: lo spirito dello stile cortinese qui sembra totalmente dimenticato, ma non è così. È vero, non ci sono le boiserie castellane, le quadrature regolari su pareti e soffitti e le stufe di maiolica. Ma lo spirito cortinese è rimasto, più vivo che mai. Non è quello del lusso esibito, anche se ogni cosa è stata fatta nel migliore
dei modi. È invece un ritorno, modernizzato quanto basta, all’interpretazione di un pioniere
dello stile cortinese, Luigi Vietti, al suo tabià che negli anni ‘40 arredò per se stesso. È un ritorno alla tradizionale casa delle Dolomiti, di contadini che amano ogni aspetto della loro montagna.
Una casa pensata con tanto amore e con tanta modernità; perché, anche se il sapore è quello del rustico di lusso di marca cortinese, la partitura decorativa è ridotta all’osso e le opere d’arte contemporanea, in chiave astratta e di ricerca materica, risultano ambientate a meraviglia. L’architetto è di antica famiglia ampezzana e ama molto la sua valle, quindi vorrebbe sì contribuire allo splendore di Cortina realizzando case all’altezza della sua fama, ma innovando. Da quarantenne rampante vuole conciliare la tradizione cortinese con gli studi fatti e i maestri d’architettura conosciuti.
E c’è riuscito, con misura ed eleganza come è nell’indole degli artigiani ladini, i quali, una volta accettato un compito, lo realizzano presto e al meglio.
Una casa Walser dei nostri giorni: se le architetture storiche di questa cultura nordica, radicatasi dal Basso medioevo anche nelle Alpi italiane, sono ormai monumenti ben catalogati e protetti, quella tradizione
continua: nella lingua parlata (un
antico dialetto tedesco, fermo al 1300), negli usi e costumi, nella religiosità, nei Raduni internazionali che si svolgono ogni tre anni; ma anche nella produzione corrente
di oggetti e edifici, frutto di un artigianato che trae linfa da tipologie e sistemi lavorativi vecchi di secoli. Questa casa nella frazione Borca di Macugnaga è un
esempio di tale tradizione.


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