Stufe e camini mettono la vista del fuoco al centro del progetto. Quando veniamo ricevuti nelle abitazioni degli altri durante la stagione fredda, la prima cosa che notiamo è la presenza di stufe o camini. Anche se non siamo freddolosi, la fiamma che scoppietta o la presenza calda di una stufa ci fanno sentire, fisicamente e psicologicamente, di essere finalmente “a casa”. Una sensazioneche val bene una spesa in più. Oggi la ricerca di strutture efficienti per il fuoco da tenere in casa, dopo aver eliminato i pericolosi bracieri e i “preti” per scaldare il letto, si limita a studiare le possibili variazioni di due tipologie di origine medioevale: la stufa e il camino, sia da centro che da parete. Quest’ultimo ha sperimentato recentemente una forte innovazione dal punto di vista visivo e funzionale: ci riferiamo al camino appeso al tubo dei gas di scarico che scende dal soffitto e che, grazie a tale sospensione, può essere posizionato in qualsiasi punto dello spazio, anche ad altezza degli occhi per meglio godere lo spettacolo delle fiamme. Questa è stata l’innovazione più eclatante, e anche se risale a qualche anno fa, solo ora sta avendo un insperato successo nelle case degli italiani. In quali? In quelle dall’arredo più moderno, minimalista e trasparente possibile. Perché, in effetti, il “camino sospeso” ha veramente un’anima modernista: il suo primo schizzo è dovuto alla mano di un maestro del razionalismo. 1. “Optio” è un camino centrale sospeso con visione del fuoco a 360°. D’ingombro ridotto, ha un ottimo rendimento. Due sono le antine che danno l’accesso al fuoco, il che ne facilita le operazioni di caricamento e di manutenzione, Mont Export. È infatti di Le Corbusier il primo progetto e risale alla fine degli anni ‘20. Per quanto riguarda la tipologia più tradizionale, quella a parete, anche qui l’obiettivo dei produttori è quello di adeguarsi ai gusti e alle mode arredative dei clienti, in uno sforzo continuo di essere sempre aggiornati o addirittura all’avanguardia. Per questo, qualsiasi sia lo stile dei vostri interni, da qualche parte vi sarà sempre un produttore di camini che sta pensando a voi. 1. Camino “Camden” con cornice realizzata in quarzite wengé anticata, sovrapposta in modo asimmetrico a un pannello in pietra bianca tranciata a listelli. L’insieme è molto elegante ed è perfetto in un arredamento moderno. Palazzetti Lelio, che firma questo prodotto, è stata la prima azienda italiana a produrre e a vendere camini prefabbricati con rivestimenti in marmo. Gruppo Palazzetti. 2.“Powertherm” è un termocamino a pellet integrabile all’impianto di riscaldamento già presente in casa. La tecnologia Comfort Air regala una piacevole diffusione del calore aumentato del 30% rispetto ai camini tradizionali. Nella foto il rivestimento “Frame”, MCZ.
3. La caldaia camino “SV” è qui presentata con il rivestimento“ Erakis”, una cornice in acciaio laccata in rosso corallo con vernice speciale, a effetto metallizzato. Disponibile anche nei colori: giallo cadmio, rosa perla, rosso scarlatto e blu indaco. Famar Brevetti. 4. “Leila speciale” è una stufa ad accumulo di calore con effetto radiante costruita in Finlandia dall’azienda NunnaUuni con pietra ollare locale. Distribuita da Paccagnel.
Stufe che valorizzano la fiamma La stufe sono in piena metamorfosi: si stanno modificando per sembrare più simili ai camini e lasciar vedere attraverso grandi vetri lo spettacolo di fiamme sempre più alte e consistenti. In effetti il bello del camino è sempre stato il far vedere il fuoco, mentre la stufa nasce come strumento per il calore radiante. Ma se la stufa diventa anch’essa trasparente, la differenza visiva tenderà ad annullarsi. 1. “Spiros” è un camino – stufa che ama stare al centro di ogni ambiente per esibire le placche metalliche imbullonate su tutti i lati. Protagonista dell’ambiente è dotato di post – combustione e di feritoie per l’uscita dell’aria calda, Susenna Caminetti. 2. La termostufa a pellet “Genova” ha due accensioni e spegnimenti programmabili, una regolazione automatica della temperatura ambiente, accensioni e spegnimenti automatici in base alla temperatura indicata sul display. Adattabile a un impianto di termosifoni preesistente, Ecoteck. 3. Una stufa che, controllando con studiate immissioni d’aria la gassificazione del carbonio, trasforma la legna in carbone e, dopo aver utilizzato i gas della trasformazione, lo brucia. Si chiama “sistema Woodbox”, Thermic Distribution. 5. Il modello “P965 Thermo” è una stufa a pellet con rivestimento in maiolica lavorata a mano con grande capacità di accumulo, Gruppo Piazzetta. 1. Anche se il motivo floreale è molto antico, i colori danno molta freschezza alla stufa “Flower”, Cerampiù. 3. Il modello “Torino” dai volumi geometrici accostati, decorati con delicati disegni gialli su bianco. Una stufa Thun, tradizionale, dipinta a mano, Arcadia Keramik. Le stufe rivestite in maiolica restano un discorso a parte. La lunga tradizione artigianale e la loro presenza maestosa in castelli e palazzi fanno sì che anche al fruitore moderno venga voglia di possederne una, magari nella casa di montagna, magari come status symbol. 5. “Opera” è una stufa – camino progettata da Justus Oranier, ekotherm. Mastodontiche perché ai fumi della combustione occorrono lunghi percorsi per scaricare nella stanza il loro calore, queste stufe si prestano a continui accorgimenti migliorativi, ma solo tecnici non tecnologici, perché sono già perfette così. La decorazione però si può modificare, c’è chi preferisce ripetere quella antica eseguita a mano con i volti degli angeloni barocchi, le colonnine tortili e le ghirlande con i frutti, e chi preferisce qualcosa di più fresco e meno datato.
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