Progettata tra un albero e l’altro

Nello stato dello Yucatán, questa casa è stata veramente disegnata insieme con la natura: nessuno dei 52 alberi sul terreno è stato toccato

Una storia esemplare e eccezionale: “Le regole su cui ci basiamo nel nostro lavoro – scrive il progettista – vanno nella direzione di rispettare le preesistenze, specialmente quando sono di valore naturale o storico e, poiché in questo terreno la vegetazione è densa e imponente, la prima cosa cui abbiamo pensato è stato di compiere un rilevamento dettagliato delle piante esistenti”. Lo scopo era chiaro fin dall’inizio: dilatare la casa tra gli alberi, senza toccare questi ultimi. “Abbiamo misurato i tronchi e le dimensioni delle chiome, per essere sicuri che avremmo lasciato spazio sufficiente attorno a loro”. La disposizione generale del progetto è stata articolata sui tre spiazzi esistenti nella vegetazione. Qui si sono ubicati corpi di fabbrica semiautonomi, raccordati da passaggi che ne fanno un unico organismo. Nello spiazzo prossimo alla strada sono situati garage e lavanderia; nello spiazzo maggiore, discosto, sta il corpo principale con salone, cucina, camera da letto; nel terzo, la piscina preceduta da terrazza coperta.La casa è costruita su un terreno rettangolare ed è disposta in modo lineare lungo un asse di raccordo coperto con passerella che ha ai due estremi i due corpi secondari con piscina e garage che seguono una logica ortogonale, mentre al centro sta, ruotato rispetto alla maglia ortogonale, il corpo principale. L’asse che unisce i diversi corpi è disposto sulla direzione Nord-Sud. 
Vista interna del salone; la parete libera è occasione per esporre una delle tante opere d’arte contemporanea collezionate dai proprietari, oltre la parete sta la cucina con tinello. 
Parte di pavimento trasparente la cui ipotenusa è sull’asse Nord-Sud. 
Prospetto del camminamento lineare, da cui sporge il volume centrale ruotato.La cucina-tinello.
Nell’ambito dei grandi spazi della “Casa entre Arboles” un luogo raccolto, intimo, ma proprio per questo esemplificativo del carattere generale dell’edificio che, pur disegnato con piglio decisamente razionalista, è intimamente vincolato alla natura e a questa armonico, si potrebbe dire “organico” – a dimostrazione di come la buona architettura prima che di etichette e di correnti di pensiero progettuale shematizzate, vive di qualità, sensibilità e rispetto per l’ambiente.
Si notano l’isola coi fornelli, il corpo lineare coi lavelli e i cassetti, la mensa bar con i suoi sgabelli: tutto nel segno della semplicità.
Si nota soprattutto la grande vetrata a sud-est e la lunga finestra a nordest, che non aprono un dialogo con gli alberi, ma semplicemente ribadiscono la loro preminenza.Piante dei due livelli, basso e alto, edificati sul terreno rettangolare (la superficie costruita è di 524,77 mq, il lotto di 1.687,75 mq). Le chiome arboree ( i cerchi maggiori in pianta) qua e là sovrastano il costruito. Da sinistra (nord) si notano in successione i corpi ospitanti: garage, lavanderia; soggiorno, salotto e cucina al piano terra e camere da letto, bagni e studio al primo piano; la pedana della terrazza, soggiorno ombreggiato privo di pareti tipico dello Yucatan e la piscina all’aperto.
Si nota il camminamento lineare che unisce gli edifici, tra cui stanno pedane di legni tropicali poggiate sulla terra.
Scala interna dal salotto.
Iscritto al Collegio degli Architetti dello Yucatan dal 1993, nel 1997 fonda Javier Muñoz Arquitectos Asociados S.G.P., a Mérida. Tra i premi vinti: nel 2009 Cemex per una casa unifamiliare e nel 2008 il premio della X Biennale di Architettura messicana (ristrutturazione). Membro dell’Accademia Nacional de Arquitectura, dal 2009 è Direttore della Escuela de Arquitectura y Diseño de interiores dell’università Marista di Mérida. Ha vinto molti concorsi pubblici tra i quali quello (in collaborazione) per il nuovo Senato a Città del Messico. Le sue opere sono pubblicate in numerose riviste messicane ed estere.La caratteristica fondamentale della casa è di essere frazionata. Di solito gli edifici sono progettati poggianti su una base ed elevati in altezza: qui invece l’edificio propriamente penetra gli spiazzi in orizzontale, ponendosi come contrappunto armonico con la vegetazione, che è assunta come preesistenza fondante. La linearità della costruzione si sviluppa in orizzontale, lungo lato ovest del lotto. Tale camminamento è praticabile sui due livelli: terra e primo piano. Del resto praticabile ai due livelli è anche la terrazza coperta che sta al termine del percorso lineare.
In questa pagina si vede, qui sopra, la camera da letto padronale col camminamento superiore verso la terrazza prossima alla piscina, che gode della vista aperta sopra il confinante campo da golf. Se dagli ambienti al piano terra si osservano i tronchi, dal livello superiore la vista abbraccia le chiome degli alberi. La presenza delle specie arboree è richiamata anche negli arredi – si nota qui sopra l’appendiabiti-totem – ma anche nella tessitura delle superfici delle pareti (particolare quella ricoperta di legno chucum, la cui corteccia ricorda quella delle betulle, tra cucina e salotto – v. pagine precedenti – ma anche quella della camera da letto, composta in cemento granulare).La zona piscina, parte terminale della casa.
Qui l’edificio sembra perdere definitivamente la propria consistenza, per trovare la vocazione originale, di confondersi con la natura. Sul “deck” di legno tropicale si dispongono qua e là tavoli, sedie e altri elementi di arredo.
La piscina è seminterrata, così che il bordo supera il livello del deck, a sua volta leggermente sopraelevato rispetto al manto erboso.
Il rivestimento a mosaico della vasca e del bordo contribuisce alla sua integrazione nel contesto.
La terrazza coperta è sopraelevata e dotata di servizi: un luogo per la vita all’aria aperta.

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