I COLORI E LE FORME DEL SORRISO

In occasione del primo anniversario della beatificazione di don Carlo Gnocchi, il 24 ottobre 2010, S.Em. Card. Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, ha inaugurato la nuova chiesa dedicata al Beato, nel Centro Santa Maria Nascente. L’architettura, dalla pianta circolare, ricorda un poco la forma del cappello degli Alpini, di cui don Gnocchi fu cappellano (v. CHIESA OGGI architettura e comunicazione 89-2009).
L’interno della chiesa è permeato dal vivo ricordo del Beato: non solo perché l’altare è il suo sepolcro, ma anche grazie all’atmosfera cui concorrono i diversi elementi di arredo e le opere d’arte, tutte realizzate dal Maestro Albano Poli. “Ho letto le opere di don Carlo Gnocchi, mi sono immerso nel suo mondo – spiegail M° Poli – e ho cercato di riassumerne la missione fin dal rilievo scolpito sul portone.Si vede Gesù che accoglie benedicente il Beato, mentre col braccio indica la via che questi seguirà: attivare tanti istituti ospedalieri per svolgere l’opera di assistenza che è stata il segno dominante della sua vita. Il cappello degli alpini, che don Gnocchi reca in mano, ricorda la sua missione come assistente di questo corpo militare nella campagna di Russia; e i fanciulli che lo attorniano rimemorano l’impegno che egli profuse alla fine del conflitto per raccogliere e assistere gli orfani di guerra. Sempre alleviando la sofferenza col sorriso che esprime la gioia di chi sa vedere nel volto di tutti l’immagine di Cristo…”
Le altre opere presenti in tutto il complesso raffigurano, inciso su cristallo all’ingresso, l’Albero della Vita ,“dove tutti possono trovare rifugio e veramente farsi prossimi” come spiega il M° Poli. Mentre le altre vetrate laterali raffigurano l’acqua e il fuoco: “Quel che purifica lo spirito da un lato e dall’altro la viva fiamma, che esprime la presenza divina, come nel roveto ardente.
Mentre nell’ambone,icona del Santo Sepolcro, la figura dell’angelo richiama l’annuncio della Risurrezione…”E le vetrate accanto al presbiterio, su cui si alternano delicati colori primaverili, offrono la levità di una carezza: la gioia pacata che contempla l’eterno al di là delle fatiche del giorno.
L’arte qui non ha la funzione dell’artificio che costruisce una realtà diversa e nuova, bensì della testimonianza che rievoca il cammino di vita del Beato Carlo Gnocchi e lo rende presente nella tenerezza dell’abbraccio protettivo.“È una chiesa eccezionale, magistralmente progettata, artisticamente realizzata, accuratamente arredata. È un complesso di notevole riliveo – ha scritto il Presidente della Fondazione Don Gnocchi, Mons. Angelo Bazzari – alla cui realizzazione Progetto Arte Poli ha dispiegato tutto il suo patrimonio di arte e di spiritualità, maturata nella vasta esperienza di 50 anni di attività.Progetto Arte Poli
Progettazioni e realizzazioni artistiche
A nome della Fondazione Don Gnocchi, esprimo un vivo apprezzamento e profonda gratitudine per la realizzazione di questa opera che nasce dall’amore che intende servire, quale oasi spirituale, le persone più fragili e percosse dal dolore”. Sono parole che riassumono il significato di un’opera in cui arte e architettura si fondono in un coro che raggiunge la completezza. Lo spazio è racchiuso nella forma avvolgente, ma allo stesso tempo aperto verso l’alto dal protendersi della falda della copertura che circonda la parte alta dell’edificio e attornia lo spazio superiore: dove ci si aspetta di potersi incontrare col bel tempo. Mentre il campanile suggella il rapporto tra radicamento del colonnato e slancio verso il cielo. Ma lo spazio così definito, dall’architettura progettata dagli Archh. Clara Rognoni e Paolo Valeriani, diventa occasione di dialogo intenso e germoglio di significati profondi, proprio grazie alle tante presenze artistiche che esplicitano la presenza spirituale del Beato Carlo Gnocchi: la sua eredità, i frutti del suo impegno.

https://www.dibaio.com/risultato-ricerca.aspx?searchtext=carlo-gnocchi

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