Nella dimora di uno “storico” camino

Villa Raimondi è un miracolo di equilibrio architettonico e di paesaggio naturale. L’edificio principale è composto da un’ala quattrocentesca e da un corpo costruito nel Settecento. Le stanze, i corridoi, le volte offrono ancora il fascino della storia con le tracce lasciate dal soggiorno di ospiti illustri fra cui nel ‘600 Papa Innocenzo XI e nel ‘800 Garibaldi, ospitato per un periodo di riposo che si conclude il giorno del matrimonio con Giuseppina Raimondi. Il progetto di sistemazione dell’appartamento posto al piano rialzato del corpo quattrocentesco, si colloca all’interno di un più ampio e interessante progetto di recupero già in corso, che puntava a salvaguardare il patrimonio storico-artistico del complesso architettonico e del suo parco.
Il restauro è stato un riferimento importante: realizzato utilizzando gli stessi materiali e tecniche delle epoche di costruzione, ha infatti restituito agli ambienti la loro originaria bellezza, rappresentando un perfetto habitat anche per la nostra progettazione.Passando dall’impianto cinquecentesco della Torre al corpo affrescato del Settecento, il recupero di Villa Raimondi ha prima di tutto censito i caratteri specifici dei diversi periodi storici: elementi rinascimentali convivono insieme ad architetture di stile neoclassico e a decorazioni pittoriche della scuola Lombarda. Gli interni ospitano stupendi affreschi ed elementi decorativi che si intrecciano con la struttura architettonica degli ambienti, esaltandone l’armonia di insieme. Nello specifico si è intervenuti in una piccola parte di edificio che conteneva due di questi importanti elementi; un soffitto con stupende volte a vela oggi quasi irripetibili e un grande camino che, con la sua sola presenza, non poteva che influenzare tutte le nostre scelte progettuali. L’ambiente sembra essere stato la biblioteca personale di Papa Innocenzo XI, dove il pontefice soleva ritirarsi per poter leggere davanti al grande camino acceso: quale suggestione poteva essere più eccitante per un progettista!Il compito, piuttosto delicato, si è presentato subito col suo duplice aspetto: lavorare con materiali giusti per rispettare l’impostazione del progetto di restauro generale di Villa Raimondi e saper interpretare e valorizzare il grande camino, vera e propria presenza bonaria del passato.
Le volte sono state consolidate e recuperate; i materiali utilizzati, legno intonaco, ferro dolce, sono tutti naturali e grezzi proprio per cercare un rapporto schietto con la tradizione.
Il camino, oggi funzionante come un tempo, è diventato il fulcro prospettico di tutte le attività quotidiane dell’appartamento: non soltanto la zona giorno è organizzata intorno ad esso, ma anche la cucina è collocata sul soppalco che vi si affaccia, rendendo la sua presenza importante in ogni momento; anche gli spostamenti all’interno delle differenti zone dell’appartamento avvengono attraverso il grande spazio centrale, forzando il rapporto visivo col focolare.Stefano Rigoni, architetto.
Nasce a Milano nel 1965 e si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1992. Nello stesso anno è a Berlino dove inizia una collaborazione di tre anni con lo studio dell’arch. KT Brenner dove ricopre il ruolo di capo progetto, occupandosi di architettura e urbanistica. Nel 1995, forma con Pivetta e Restelli lo studio PRR Architetti.

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