Progetto: Giulio Ricci e Paola Jacobucci architetti Un progetto che reinterpreta la casa di campagna in chiave contemporanea E’ stata una scelta felice per una coppia romana, lui ingegnere e lei nota pittrice, quella di spostarsi dalla Capitale per vivere a un centinaio di metri sopra il lago di Bracciano. E’ a pochi chilometri dal raccordo anulare ma il clima è molto più temperato: meno freddo d’inverno e più ventilato d’estate. Dopo aver trovato il luogo giusto, con una splendida Un’architettura molto articolata Le particolarità di questo nuovo progetto sembrano provenire dalla decisione di prendere a modello le case contadine della zona. A differenza della campagna toscana, dove l’architettura spontanea ha fortemente subìto l’influenza di quella colta, i casolari dispersi negli uliveti del viterbese (dove si trova il lago di Bracciano) sono costituiti da piccoli corpi aggiunti gli uni agli altri nel tempo e secondo necessità.
Il fascino della casa rustica in una campagna autenticamente contadina è fatta soprattutto di luoghi simbolici della memoria: il profumo della legna che arde, il pane fatto in casa, i polli che sfrigolano sulla brace che si sta spegnendo. Qui il molto fuoco vuol dire molta anima. Acqua, fuoco e natura sono gli elementi primordiali Basta un camino per ricreare l’intima convivialità Nelle foto: 1. La loggia per pranzare e cenare all’aperto, riparati dal sole e dal vento, con splendida vista sul lago di Bracciano. Gli ulivi fanno da quinta romantica al paesaggio. La cucina con focolare a legna della tradizione contadina si rivela Ambiente country Chi ha avuto la fortuna di crescere da bambino almeno per qualche periodo in una casa di campagna, la ricorda semplice e piena di vecchi mobili come questa, simpatica come la vecchia nonna spesso collegata nel ricordo ai giorni felici passati giocando. I profumi di allora non si dimenticano facilmente. Ricostruire adesso queste case significa essere fondamentalmente ottimisti, credere che quei valori sono perenni e che basta grattare un poco la crosta consumistica di oggi per ritrovare i forti sapori di ieri. Il camino L’oggetto che meglio fa capire che non si tratta di una semplice casa contadina, ma di una residenza di campagna abitata da gente che se ne intende, è proprio il camino in marmo rosso di Verona tipico, per le sue forme dinamiche e musicali, del Rinascimento italiano. Anche se la posizione non è quella tradizionale (nel ‘500 non si mettevano i camini tra le finestre), la sua figura da protagonista la fa alla grande e intorno a lui ruota un ambiente che gli si confà: robuste travi sul soffitto finite a cera d’api, cotto antico di recupero sul pavimento, mobili patinati.
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