Camini d’epoca per la casa classica.

Ospiti di corte Sanvitale a Fontanellato

Le arti e le corti. Parmigianino il pittore della ‘vaghezza e della grazia’

Le celebrazioni per il V Centenario della nascita di Francesco Mazzola detto il Parmigianino, sono state l’occasione per scoprire un intrecciato circuito di itinerari che coinvolge il territorio di Parma. Palazzi e castelli le cui pareti affrescate, tavole e tele sono state restaurate e rese pienamente leggibili nel corso degli ultimi anni per renderli visibili al pubblico. Tra questi luoghi spicca La Rocca Sanvitale a Fontanellato con la stanzetta affrescata dal giovanissimo Parmigianino. Fontanellato deriva il suo nome dall’antico toponimo Fontana Lata, che richiama la ricchezza d’acque delle sorgenti naturali tipiche della bassa pianura padana. Tutta la storia del paese è legata ai Sanvitale che ricoprirono alti incarichi pubblici nelle istituzioni cittadine di Parma. Gli ambienti del piano nobile della Rocca Sanvitale, visibili al pubblico, mantengono inalterato il loro fascino da più di quattro secoli. Tra questi spazi la maestosa Sala da Pranzo (qui nella foto), decorata con gli stemmi nobiliari di casate imparentate con i Sanvitale, l’elegantissimo camino cinquecentesco in pietra, le due grandi Nature Morte di Felice Boselli e una grande raccolta di ceramiche che rendono vivo e domestico l’ambiente. (Tiziana Maria Zanchi)

Il Parmigianino

Francesco Mazzola, detto il Parmigianino, nasce a Parma nel gennaio 1503 e muore a Casalmaggiore il 24 agosto del 1540 alla giovane età di 37 anni. Parmigianino considerato alla pari di Raffaello, Tiziano e Correggio, “per la perfezione vera e il perspicacissimo genio”, coltivato in una famiglia di artisti di origine pontetremolese trasferitasi a Parma. Fra tutti Parmigianino si distingue per la capacità di interpretare temi religiosi, mitologici e letterari con una decisa, inconfondibile individualità. Una evoluzione che affonda nella genialità adolescenziale, quando da ventenne, fu chiamato dal Conte Galeazzo Sanvitale nel 1523 per decorare a fresco una piccola stanza (tre metri e mezzo per quattro e mezzo), buia e nascosta ma che ha un gran significato per la cultura e la storia della famiglia. Il tema è il mito di Diana che trasforma in cervo Attenone colpevole di averla vista nuda al bagno. Se la bellezza parla con voce sommessa, la voce di Parmigianino, enigmatico sussurro, si rivolge perentoria al nostro intelletto e al nostro cuore.

Parmigianino, Autoritratto

Parmigianino, Schiava Turca

Camini d’epoca per la casa classica

L’azienda Leardini Luperio può vantare un’esperienza di quarantacinque anni nel settore dell’antiquariato, con una specializzazione particolare nel recupero e nel restauro di elementi d’arredo in marmo, pietra e tufo per interni ed esterni, quali portali, capitelli, fontane e statue, ma soprattutto cornici per camini. Leardini, ripropone pregevoli oggetti antichi frutto di una ricerca continua ed attenta di pezzi particolari che l’ha portato ad avere una prestigiosa collezione d’importanti camini antichi, quelli italiani delle epoche comprese fra il XVI e il XIX secolo e quelli raffinatissimi francesi dei celebri ‘Luigi’, oltre a quelli più insoliti di altre nazioni.Leardini recupera i materiali che possono essere profittevolmente reimpiegati nel restauro di antiche case, dai mattoni alle tegole, dai portali alle colonne e ai capitelli, dai pavimenti ai cancelli e inferriate di ferro battuto, dando vita a un assortimento ricco e completo, difficile da trovare in un solo luogo.Tutto questo si può apprezzare presso una grande esposizione collocata nella suggestiva cornice di un giardino di oltre diecimila metri quadri e dei porticati di una storica dimora, alle pendici delle colline attorno a Verona: così la visita a Leardini si trasforma in una piacevole passeggiata in un luogo tranquillo e fuori dal tempo e nella scoperta di pezzi interessanti per arricchire la propria casa.(R.S.)

 

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