Camere da letto

Servizio di: Laura Perna

L’etnico con i suoi colori e profumi testimonia il desiderio di circondarsi di oggetti e arredi provenienti da Paesi esotici. E’ una tendenza ormai consolidata specchio di una società sempre più aperta e cosmopolita.

Nelle foto: La camera da letto della poetessa Cristiana Coen si trasforma in teatrino. E’ interamente tappezzata di stoffa con un soffitto a balze. Le colonne sono di origine cilena.
Suggestiva coreografia notturna per il giardino di una villa di Porto Ercole ravvivato da colorati arredi folk come il tessuto egiziano che funge da tappeto.

Nelle foto: Una camera insolita, ricca di spunti e di stravaganze. E’ la camera dell’artista tedesca Renate Schölzhorn un’esponente emergente del mondialismo, una corrente artistica che coniuga antico e nuovo, lineare e neobarocco,
orientale e occidentale. Significativi nell’ambiente il paravento e il tappeto con putti danzanti. Lo stile etnico si esprime a volte, in modo teatrale. L’involucro murario è stato trattato con una tecnica a spugnature irregolari con una tempera di un azzurro profondo e particolare. A forte contrasto è stato scelto il tessuto per il copriletto e per il baldacchino mentre l’ossatura del letto è in legno massello.

Letti importanti, immensi e ariosi, ci accolgono nelle tiepide notti che annunciano l’estate quando il chiaro di luna, come la luce di un lampione in un parco, resta intrappolato tra le fessure delle persiane appena socchiuse. La notte, luogo arcano in cui si intrecciano sogni e paure è accompagnata nel suo afoso silenzio dal frinire acuto dei grilli, dallo sciaquìo sommesso di una fontana.

Nelle foto: Conserva ancora il profumo di terre lontane questa casa milanese di proprietà di due giovani antiquari. Qui
non esiste uno stile specifico ma un’atmosfera tra esotico e coloniale. Le scelte di arredi ed oggetti sono istintive.
Tutto è acquistato senza fretta, viaggiando per il mondo non cercando nulla di specifico quanto a stile o ad epoca. Nelle immagini il letto e i due originali comodini, il primo composto da una serie di valigie antiche, il secondo in ferro battuto.

Il tempo lento della notte estiva cerca refrigerio nel guanciale profumato, nelle lenzuola di lino "croccanti" di amido, nel piccolo ventilatore che dal comodino scandisce con regolarità il fremere dell’aria. Nel letto, eterna culla, prolungamento vitale del ventre materno la tradizione si mescola alla fantasia disegnando sicuri rifugi, creando estrose zattere sulle quali riprendere fiato. Ecco allora le rassicuranti testiere, i legni scuri e resistenti,
le imponenti colonne che ai quattri lati del letto, sostengono ampi veli impalpabili. E’ una nuova dimensione del riposo che ama materiali naturali, colori decisi, decori tribali. Uno stile "etnico" e al tempo stesso sofisticato che recupera il valore della manualità sposandolo al design contemporaneo.

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Quadri, cornici, vecchie valige, sedie in ferro battuto, lampadari d’ottone costituiscono il prezioso tesoro di artisti e antiquari abituati per passione e professione a confrontarsi con culture spesso lontane da noi e non soltanto geograficamente. E’ il colpo di fulmine a guidarli, l’empatia immediata e irresistibile che si crea con un oggetto nuovo, mai visto prima. Il piacere della scoperta, l’immediata decisione di dove collocarlo, pregustandone l’effetto scenografico, li rendono cercatori instacabili sempre a caccia di un pezzo unico, assolutamente eccezionale.

Nelle foto: Testiera e pediera intarsiate per il letto balinese che si prolunga nelle alte colonne pensate, in origine, per
sorreggere le necessarie zanzariere. Tappeti, mobili e quadri provengono
da paesi diversi testimoniando l’armoniosa coesistenza tra oriente e occidente. Arazzi catalani, specchi e tappezzerie degli anni ’20, sempre catalani contribuiscono alla decorazione di questa villa ubicata a Formentera; oggetti marocchini, quadri andalusi, cassapanche dipinte e una sedia a dondolo sono un richiamo alla vecchia tradizione, come le zanzariere sui letti, tipiche del luogo. Il bagno è stato ricavato dalla stalla per i maiali e ora è impreziosito da un mosaico astratto, multicolore ispirato a quelli di Gaudì.

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