C’era una volta il frantoio

Realizzazione: Studio Architetti Associati A. Ballestrero e E. Franzoni
Servizio: Luisa Carrara
Foto: Athos Lecce
Testo: Gabriella Anedi

… E ora c’è una bella abitazione con vista sul mare della Riviera di Levante. Comincia e si conclude così la storia delle trasformazioni di un territorio abitato dalla fatica dei contadini e ora restituito ai piaceri della “villa”, una villa però rispettosa delle matrici agricole di questo antico uliveto sfrondato in alcuni punti per dare spazio a morbidi prati e
alla piscina ampiamente soleggiata. A imperitura memoria dell’antica attività infatti troneggia nel soggiorno l’antica macina in pietra. All’esterno brillano argentee le foglie lungo le sponde dell’acqua contenuta tra muretti in pietra e
accessibile da ripide scalinate che conducono da un livello all’altro. Lo spazio è estremamente articolato sia per la natura orografica sia per le destinazioni d’uso estremamente variate del giardino.

Una piscina a sfioro

Una percezione di continuità con l’orizzonte. La piscina dotata di sistema con sfioro in superficie presenta alcuni fondamentali vantaggi, funzionali oltre che igienici ed estetici. Grazie a questo sistema, infatti, l’acqua si mantiene allo stesso livello della pavimentazione e tracima in continuazione, per mezzo del bordo sfioratore, dalla vasca alla
canaletta di raccolta affiancata: in questo modo le impurità che galleggiano sulla superficie riescono a fuoriuscire direttamente. Il pari livello tra acqua e bordo fa sì, inoltre, che la superficie della piscina appaia più estesa.

Il bordo sfioratore è il profilo opportunamente sagomato per favorire l’azione di sfioro a stramazzo (a caduta libera), ed
impedire il ritorno dell’acqua in vasca. Il canale sfioratore è il canale per la raccolta delle acque di sfioro che fuoriescono dal bordo e che vengono convogliate alla vasca di compenso.

Abbiamo infatti la zona del berceau che si apre panoramicamente sullo scosceso pendio: rustico nei suoi sostegni lignei, offre riparo dal sole per piacevoli pranzi all’aperto mentre la zona del barbecue è stata ricavata dalle stesse murature in pietra. I percorsi sono sommariamente disegnati da pietre irregolari ritagliate nel prato e si snodano attraverso ulivi e aiuole fiorite. Dal punto di vista paesaggistico quindi l’intervento di ristrutturazione è stato estremamente calibrato: la piscina addolcisce l’asperità dei pendii e in alcuni punti il bordo a tracimazione favorisce
una percezione di continuità con l’orizzonte marino, inserendo così armoniosamente questo “optional” dei nostri tempi
nell’antica storia del territorio. Tutto il giardino è improntato a una apparente spontaneità, senza rigide suddivisioni, con movimenti piacevoli di volumi e di colori che si alternano continuamente lungo il percorso: un effetto raggiunto grazie alla scelta di essenze locali e alla capacità di immedesimarsi nel luogo cogliendone le attrattive proprie senza ricorrere a trasformazioni radicali quanto snaturanti.

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