Biennale europea d’arte fabbrile

Sono 25 anni che Stia ospita la Biennale Nazionale del Ferro battuto. Siamo giunti alla quattordicesima edizione. Dal 30 agosto al 2 settembre la magia del ferro ritorna per le vie antiche del paese ed il ferro – materia grezza e schiva – si fa leggerezza. La mostra di Stia, piccolo grande paese di Toscana, è tra le più importanti del mondo. La mostra si divide in tre sezioni:
A) Sezione Restauro. Recupero e restauro di oggetti di opere esistenti in ferro battuto.
B) Sezione Tradizione. Realizzazione di oggetti e opere in ferro battuto attraverso la forgiatura, senza l’ausilio di tecniche diverse e non necessariamente basate su un progetto grafico.
C) Sezione Innovazione. Realizzazione di oggetti e opere in ferro, attraverso la forgiatura e/o con l’uso di altre tecniche proprie dell’arte fabbrile, basate su un progetto grafico. A fianco del collaudato “Concorso Internazionale di Forgiatura” – prova estemporanea che vede confrontarsi i fabbri di ogni angolo del mondo verrà proposta per la prima volta una “Prova Internazionale di Disegno e Progettazione” di opere in ferro battuto. Come iniziative collaterali alla mostra è prevista l’esposizione di tutte le opere realizzate nelle forgiature precedenti, la partecipazione della Scuola del Gioiello di Praga e dell’Istituto d’Arte di Arezzo, il convegno dell’anello delle città europee del ferro, in cui Stia rappresenta l’Italia. Da non dimenticare poi la recente collaborazione operativa stretta con il Museo “Toni Benetton” di Treviso e con la sua appassionata ed esperta animatrice Ada Benetton. Altre notizie utili si possono trovare su Internet nel sito ufficiale della mostra: www.ferroartestia.it

LA TRADIZIONE RINNOVATA
«L’arte del ferro battuto fa parte delle tradizioni di questa nostra terra» spiega Roberto Frulloni, il Sindaco di Stia, con cui parliamo della XIV edizione della Biennale Nazionale dell’Arte Fabbrile. Nell’epoca recente il numero di botteghe fabbrili è andato scemando, tuttavia è rimasta viva l’antica passione.
«Fu Ivan Bruschi, colui che ideò anche la nota mostra antiquaria di Arezzo – continua Roberto Frulloni – che diede vita anche alla Biennale Nazionale dell’Arte Fabbrile di Stia.» Luogo di convergenza degli artigiani del ferro, la Biennale di Stia presenta diversi aspetti che la rendono un evento di grande rilevanza.
Come si è andata evolvendo?
«È cresciuta di anno in anno. Ha una grande importanza culturale con la presenza di fabbri provenienti non solo da molte regioni d’Italia, ma da tutto il mondo, per confrontare le loro esperienze e fare così il punto su quale sia lo stato dell’arte fabbrile.»
Quali sono le regioni più rappresentate?
«Sono moltissimi i fabbri che giungono dal Veneto e dalla Sicilia, regioni ricche di vere e proprie scuole di arte fabbrile, ma vi sono anche molti della Sardegna e di altre regioni. Tra i paesi esteri, direi che la Germania è quella dove l’arte del ferro battuto è particolarmente diffusa e affermata. Pertanto la rappresentanza tedesca alla nostra Biennale è sempre molto nutrita. Lo stesso si può dire della Cecoslovacchia. Ma non mancano rappresentanze di diversi paesi come la Finlandia, i Paesi Arabi, la Repubblica Sudafricana, il Giappone, gli Stati Uniti, il Canada, la Russia e Israele» Oltre a esporre i loro prodotti, i fabbri hanno anche l’occasione di mettere in mostra la loro capacità manuale… «Nel corso di ogni Biennale si svolge una prova di forgiatura: un concorso a tema con tempo limitato. Tutti i fabbri hanno a loro disposizione lo stesso materiale e gli stessi strumenti di lavoro. Una giuria internazionale – quest’anno sarà composta da diversi direttori di musei specializzati nel ferro battuto o che comunque dedicano ampio spazio a questa arte – sceglie il pezzo che è stato forgiato con maggiore abilità e con particolare inventiva. La scorsa edizione fu vinta da un fabbro israeliano, secondo arrivò un fabbro tedesco e terzo un fabbro siciliano. Viene anche premiato lo stand migliore: quello che espone i pezzi di più alta qualità»
Che importanza ha per Stia questa manifestazione?
«Direi che in assoluto sia la manifestazione più importante. Ha già 25 anni ed ha coinvolto diverse generazioni di cittadini. Alla Biennale, che dura tre giorni, partecipano circa 200/300 fabbri. Ormai c’è una relazione di amicizia con molti fabbri ed è bello ritrovarsi in questa occasione. Inoltre arrivano circa 30.000 visitatori da tutta Italia: si tratta di un momento di grande festa per i 3.000 abitanti di Stia. Molti visitatori vengono per fare acquisti, altri semplicemente perché sono appassionati di artigianato. Quello della Biennale è un momento nel quale si respira veramente un’aria cosmopolita. Quest’anno la Biennale è arricchita anche dalla partecipazione della Scuola del Gioiello di Praga, che proporrà i suoi famosi preziosi che abbinano oro e ferro e l’Istituto d’Arte di un importante gemellaggio che sarà l’inizio di un rapporto di collaborazione e di scambio culturale. Vi è anche un’altra importantissima novità: si sta costituendo un’Associazione che riunisce tutte le città europee di antica tradizione nell’arte fabbrile. Stia rappresenterà l’Italia in questa associazione, il cui scopo è difendere e promuovere l’attività fabbrile presso tutte le sedi nazionali e internazionali.» (L. Servadio)

 

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