Biennale di Venezia – 11° Mostra Internazionale di Architettura

Siamo stati questa estate a Seinajoki per sentirci confortati passeggiando nel verde erboso sagrato, osservando, riconoscendo nella sensibilta e nel lavoro di Alvar Aalto, quanto ci eravamo proposti di presentare per l’11a Mostra di Architettura della Biennale di Venezia 2008.

La chiesa di Seinajoki the Administrative and Cultural Centre ha generato un progetto di rilevante ed apprezzata riqualificazione del territorio: si individua la centralita cuore della citta finlandese dove la chiesa, il sagrato, le scalinate, gli spazi aperti, i porticati, la biblioteca- incontro, gli spazi amministrativi e di referenza sono in perfetta armonia con le persone che nella citta vivono, lavorano e si incontrano.

Paolo Baratta,che e il presidente del veneziano Ente Biennale, definisce l’undicesima edizione della Mostra internazionale di architettura “una sfida”.
Lo e perche mantiene tutte le premesse contenute nel titolo scelto dal direttore Aaron Betsky: Out There: Architecture Beyond Building, frase che in italiano e stata tradotta con “L’architettura oltre il costruire”.
Con il nostro progetto: La Parola prima dell’Architettura, abbiamo infatti ritrovato, nel complesso di San Francesco della Vigna, la Chiesa, il convento, il centro Studi, la biblioteca: la sua centralita come soggetto generatore di qualificazione del territorio stesso: recuperando la centralita del complesso conventuale come soggetto che genera il territorio e lo qualifica.

Venezia e meravigliosa: ogni angolo respira storia vicissitudini emozioni.

San Francesco con la facciata del Palladio e tutta l’impostazione del complesso architettonico disegnato 500′ anni fa’ dal Sansovino a fianco dell’Arsenale ha nel suo essere Architettura una fortissima possibilita di rinnovata centralita del territorio, del “sestriere “.

Oggi e parrocchia, universita centro di Studi Ecumenici, ieri caserma ancora prima grande chiaro punto di incontro, con il suo altissimo Campanile il secondo di Venezia dopo San Marco, per i 10.000 arsenalotti che ogni giorno sulla via dei Forni, sfornavano una galera al giorno. 100 anni fa, il suo Hortus Conclusus (chiostro adiacente ai chiostri della clausura dei frati francescani) confinava con grandi aree industriali caratterizzate da due grandi gasometri che davano luce nuova ai vicoli veneziani.

Oggi i due Gasometri sono vincolati dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici e Paesaggistici.

Nell’incontro conviviale presso il Convento con Massimo Cacciari sindaco di Venezia, con Renata Codello Soprintendente, con Mara Ruitz Assessore alla Cultura di Venezia, ospiti di Padre Roberto Giraldi preside ell’Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino (ISE) della Facolta di Teologia della Pontificia Universita Antonianum (Roma): assieme ci si e posti di rileggere, di rivedere, di dare un attuale significato e un nuovo valore al complesso cosi importante, come centralita vivissima del Sestriere veneziano, confinante con l’Arsenale da riproporre senza soluzioni di continuita con l’Arsenale stesso.
I Gasometri, nei loro grandi spazi, con le aree circostanti dismesse abbandonate ai rovi, che dalla laguna troneggiano come corone
arrugginite: scheletri panciuti e silenti, chiedono di ritrovare una nuova ragione di essere, senza tradire pero il loro messaggio di trascorsa realta industriale, con le proprie testimonianze di storia, di costumi e di vita.

La percorrenza attuale: con l’approdo e il percorso pedonale delle Fondamente Nuove si ferma prima dei Gasometri, all’imbarcadero dei vaporetti che attraccano all’Ospedale, poi riprende all’imbarcadero del Celestia, e quindi con una passerella un po sacrificata costeggia il lato a Laguna dell’ Arsenale fino ai Bacini.

Uno dei gasometri potrebbe per il suo importante volume cilindrico che confina con la rinnovata ristrutturata ricchissima biblioteca del convento ritrovare la sua nuova funzionalita e servizio a cui appartiene uno spazio adattato e riconosciuto come Biblioteca giovane informatica disponibile al territorio secondo i suggerimenti progettuali dell’architetto Marino Alessandri, ancora il secondo Gasometro sul fronte mare aspetta e prospetta nuovi valori rivolto ad occasioni di lavoro rigeneratrici sul territorio.

Vale la pena cosi di sognare un grandioso leggero essenziale progetto di “fondamenta nuovissime” un camminamento con grandi strutture in legno lamellare che, volando sul mare, incorniciano il sestriere congiungendo con grande utilita le Fondamente Nuove ai Bacini.

Sognare per sentire fortemente la voglia di fare: Venezia chiama a vivas voce funzioni primarie di vita, di lavoro non solo turistico.

Sopra i grandi Gasometri abbiamo fatto sbandierare grandi vele triangolari, 7 vele che riproducono particolari, ricchissimi colori, incunaboli, e preziosi documenti che segnalano il grande patrimonio custodito nella Biblioteca del Convento.

7 tele, 7 vele che di notte si illuminano per dire forte a tutti i veneziani e a quanti di Venezia si libano anche per un solo giorno, della sua storia, dei suoi colori dei suoi tramonti e delle sue albe che VENEZIA e una CITTA VIVA, per consegnare a quanti in Venezia vivono e giorno dopo ogni giorno devono Credere e Ritrovare sempre nuova energia.

A questo progetto noi ci crediamo, ecco perche abbiamo scelto di presentare nel chiostro grande di San Francesco, 7 grandi tele per 7 Chiese, scelte secondo 7 materiali diversi, sette chiese tutte pubblicate in questi ultimi diciotto anni della rivista CHIESA OGGI architettura e comunicazione, con i tipi della Di Baio Editore.

7 Chiese scelte dalla nostra redazione.

In ognuna delle 7 Chiese presentate si ritrovano valori diversi originali simbolici funzionali ma tutte con il ruolo di protagonista influente e virtuoso come soggetto generatore di qualificazione del suo territorio.

Crediamo al progetto di Comunicazione che diventa Sensore di nuove energie.

A questi valori di centralita abbiamo condiviso con il CNAPP Consiglio Nazionale degli Architetti nella persona del suo Presidente Raffaele Sirica e del suo vice Massimo Gallione due importanti premi concorsi di idee “I Sagrati d’Italia” il secondo “Architettura Cultura &Sport” tutti riconosciuti apprezzati da una significativa partecipazione di architetti italiani: la partecipazione, la rivisitazione ogni volta di un territorio diverso, rispettando quanto richiede la nostra societa che oggi con tanta velocita si trasforma.

Crediamo al progetto di Comunicazione che diventa Sensore di nuove energie.

Nella parola CREDERE abbiamo individuato un acronimo che disegna il necessario percorso virtuoso di ogni professionista per la realizzazione del proprio progetto.

C come CREARE, R come RICERCA, E come ESPERIENZA, D come DOCUMENTAZIONE, E come ECO SOSTENIBILITA-ETICA, e R come RISPETTO, e in fine E come ECCELLENZA.

Sui valori suggeriti dell’acronimo CREDERE abbiamo cercato e trovato insigni e riconosciuti testimoni di professioni diverse, per premiare nella parola CREDERE ogni volonta predisposta “al fare”, con il sogno e la certezza di fare qualcosa che possa consegnare alla societa un gradino in piu verso la convivenza, la pace, la comprensione di tutti con tutti.

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