Progetto di Antonio Sabatino, Quando si interviene per rendere più attuale un appartamento di pregio costruito tra le due guerre e se ne vogliono però salvare le caratteristiche spaziali (tante stanze a sé stanti con alti soffitti a padiglione) e decorative (gli stucchi su pareti e soffitti), chi deve fare la ristrutturazione è posto davanti al solito dilemma: salvare o innovare? La stuttura a camere separate è ancora quella ottocentesca, la modernità impone invece un più libero fluire degli spazi e della In questo caso la decisione è stata salomonica: salvare il pregevole impianto volumetrico e decorativo dell’insieme togliendo solo le porte e allargando questi passaggi tra stanza e stanza. Era l’uovo di Colombo (non per nulla siamo a Genova) e il risultato è un valido compromesso tra attualità e conservazione. Tale intervento è stato seguito da altre trasformazioni nella stessa direzione, che si può sintetizzare nella parola d’ordine “unificare colori e materiali”. Per tutte le pareti è stata usata la stessa tinteggiatura color albicocca, che contrasta piacevolmente col bianco degli stucchi, mentre per i pavimenti si è mantenuto il bellissimo parquet originale, e dove non c’era (in cucina come nei bagni) si è utilizzato uno stesso tipo di marmo. L’illuminazione artificiale ha come base una serie di appliques di Murano della ditta I Tre che si ritrovano in tutte le stanze. Le tende, un particolare che dà molto carattere alla casa, sono tutte bianche, vaporose e doppie: le prime arricciate davanti ai vetri e le seconde, più distanziate, appese a un’asta decorativa. Questi sono gli elementi in comune; dopodiché ogni stanza è caratterizzata secondo le sue funzioni. La cucina, ad esempio, è dominata dalla grande cappa aspirante a cilindro, in acciaio spazzolato, che sovrasta il piano di lavoro in marmo di Carrara. Il piano cottura, disegnato da Renzo Piano, è inserito in un mobile complesso “a isola” che ha un piacevole gioco cromatico tra la laccatura color tortora in poliestere e il piano con i profili in un raffinato grigio pallido. In questo “blocco” ci sono dei piani estraibili da utilizzare per una colazione o uno spuntino in cucina. Attraverso due aperture dalla cucina si passa alla zona pranzo, dove è stata ricavata una comoda dispensa rubando un metro del suo volume. Il bagno lo si è voluto diviso in due, una parte per lei e una per lui, con una porta comunicante e una sola grande vasca idromassaggio. I sanitari minimalisti e preziosi, di produzione Ideal Standard, sono progettati dal noto designer Antonio Citterio. Tutto l’ambiente è rivestito in vero marmo di Carrara (mentre la tendenza oggi è di sostituire il marmo con ceramiche che lo imitano). Una delle sue finestre si apre su un piccolo giardino d’inverno, di forma triangolare, ricavato da un balconcino: è quanto basta per avere un contatto simbolico con la natura. La camera ha un letto tessile dalle forme primarie rivestite in bianco e in due toni di rosso. L’insieme dell’arredamento è semplice e rigoroso; volutamente non all’avanguardia, si prediligono quelle forme che sfidano il tempo e che tollerano bene la presenza sia di vecchi mobili di famiglia sia di pezzi storici di design. Qui tutto, più che sotto l’insegna del minimalismo, è sotto quella dell’understatement, del non voler apparire; anche se i dettagli sono tutti curati e spesso di grande pregio, il risultato non vuol essere altro che “di buon gusto”. Anche questo è un modo gradevole e molto civile di autorappresentarsi.
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