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Artifer : La mano dell’artigiano
Nei primi anni sessanta nasce a San Vito, piccolo paese dell’alto vicentino, Artifer, producendo le prime volute e inventando i primi sistemi meccanici di piegatura e torsione del ferro. Il laboratorio Artifer negli anni successivi costruisce un proprio stabilimento ed evolve la produzione realizzando manufatti in serie ed adottando la lavorazione definita “a freddo” con la torcitura meccanica. L’abilità di Domenico Casatto, presidente dell’azienda, nel “costruire” congegni artigianali, e nell’acquisire decine di artisti nella forgiatura a mano, ha permesso, con l’introduzione di magli meccanici e fucine a gas, di automatizzare e velocizzare alcune lavorazioni iniziando così una produzione in serie di manufatti e prodotti in ferro battuto. Tale soluzione ha permesso ai fabbri di semplificare notevolmente il compito di produrre i propri articoli, lasciando più spazio alla loro creatività e gusto artistico necessari per comporre recinzioni, cancelli, inferriate e complementi d’arredo, adatti ad una clientela sempre più esigente. Oggi Artifer è un’azienda al passo con i tempi che mantiene un enorme pregio: un modo di produrre artigianale e non standardizzato. La prima foto mostra come avviene la lavorazione del ferro. I manufatti vengono portati alla temperatura di 1000-1200 gradi e quindi battuti, rastremati e sagomati, stirando e allargando il ferro con la forza del “magister faber”. Quei colpi dosati di maglio e martello fanno del marchio Artifer un nome riconosciuto per il rispetto delle antiche tradizioni. Le altre foto mostrano tre diversi ambienti della casa; un ingresso, un soggiorno e una sala da pranzo. In ciascuno di essi il ferro battuto trova la giusta collocazione.
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