ARTE, SOLE E FANTASIA

Nel borgo di Pitrasanta
servizio di Maria Luisa Bonivento
foto Tiziano Canu – art dir. M.L.B.
L’amore per il colore accomuna due artisti che vivono a Firenze e che insieme con allegria hanno decorato un appartamento in cima a una torre medievale.

Maria Ida Giannelli e Giuseppe Morelli siedono ai lati di un omaggio di Giuseppe a Tamara Lempicka

Dipingere la casa di vacanza è stato un piacevole gioco pieno di sorprese per Maria Ida Giannelli, restauratrice di sculture e di dipinti antichi oltre che decoratrice, e per Giuseppe Morelli, pittore e ritrattista che vive ed opera a Firenze ma che della Puglia, dove affonda le sue radici ha mantenuto gli entusiasmi e la passione viscerale per i colori vivi. Triste e un po’ austero appariva l’antico sottotetto ereditato al centro di Pietrasanta. La cucina corrispondeva a una delle torrette di avvistamento inserite nelle mura dell’antica città fortificata creata da Castruccio Castracani. Una zona soggiorno e due camere da letto ruotavano intorno ad un vano scala che conduce alla terrazza sovrastante da cui si gode un panorama a trecentosessanta gradi con vista mozzafiato sul Duomo di Pietrasanta, stagliato sullo sfondo delle Alpi Apuane e sulla torre dell’Orologio, tanto vicina che pare di toccarla. L’idea, subito condivisa, è stata di inondare di colore anche l’interno. Non solo sono stati collocati, in punti strategici, alcuni quadri di Giuseppe Morelli, ma le pareti stesse della casa, si sono accese di colori luminosi.

Come è nata l’idea di popolare questa casa con tinte rese vive dalla forte luce, che poi si stemperano in tonalità più tenui riflesse sulle pareti in ombra?
Sarà stato perché al momento della ristrutturazione era inverno e l’appartamento sembrava avvolto da una grigia atmosfera gelata, ma abbiamo subito sentito che il modo più divertente per portare note di allegria sarebbe stato, senza ombra di dubbio, un intervento con i colori. Nulla di preordinato. Nulla di perfetto. Siamo partiti decorando la bussola d’ingresso senza un progetto preciso, senza sapere come sarebbe finita, lasciandoci andare al nostro istinto, giocando felici come bambini alle prese con un gioco di costruzioni.
Strane combinazioni, riflessi misteriosi di storie lontane sembrano a volte intrecciarsi alle nostre vite, facendo pensare a fili magicamente tessuti a nostra insaputa. C’è qualche coincidenza, riguardante questa casa, che non le pare del tutto fortuita?
Forse perché viviamo un quotidiano rapporto con l’arte (dal lento restauro di opere di alta epoca all’indagine psicologica che sottende un ritratto pittorico, al gioco veloce ed allegro delle decorazioni murali) vediamo di buon augurio il fatto che Michelangelo abbia abitato non solo in questa stessa via, ma anche nella fiorentina Via dei Bentaccordi dove al numero sei c’è il nostro studio di pittura e restauro.

Un pittore che proviene dal “ Sud dei Santi”, affascinato da tutto quello che appare avvolto da mistero (un mistero coperto da un velo che l’artista può sollevare volando con le ali fantastiche dell’arte) cosa prova quando si inserisce nella lunghezza d’onda di artisti di altre epoche percorrendone a tratti il percorso pittorico?
Penetrare il mistero della creazione dei maggiori artisti del passato appare cosa ardua, ma si possono fare grandi passi seguendone le tracce nel fitto delle tecniche pittoriche. E’ come imparare una nuova lingua per poter meglio comunicare. Non c’è presunzione di fedeltà all’opera già codificata, ma il cogliere “l’atto” della creazione artistica attravarso l’azione pittorica stessa, gettando un ponte tra gli antichi e i contemporanei, un ponte di comunicazione tra generazioni diverse, attraverso riproduzioni che altro non sono se non un tenero omaggio al demone della creazione artistica.
Per un’artista che passa ore ed ore se non settimane intere chiusa in caveaux inaccessibili a restaurare statue lignee cinquecentesche, piuttosto che imponenti busti marmorei o rarissimi fondi oro, che cos’è occuparsi di decorazione?
E’ come aprire una finestra in una giornata di brezza primaverile e respirare una boccata d’aria fresca e se si è in lieta compagnia tanto meglio.

 

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