ARREDO OUTDOOR


Reinterpretare il passato con tecnologia e materiali innovativi.

Un nostalgico ritorno al passato. È questa la sensazione che si ha guardando le proposte di arredo per
esterno delle aziende produttrici. Non solo ombrelloni e sdraio ma, in molti casi, la rivisitazione delle classiche “capanne”, che negli anni ‘50 e ’60 accompagnavano le famiglie italiane al mare oltre ad antiche lavorazioni proposte in chiave moderna. Tecnologia e materiali innovativi: è questa la chiave di lettura dell’arredo contemporaneo outdoor.

Pensare ai mobili da esterno vuol dire, nella nostra tradizione, pensare ai classici mobili ad intreccio, vimini, bambù, giunco e rattan. È un’arte molto antica quella dell’intreccio, anteriore alla realizzazione del mobile in legno, dove la lavorazione di questo materiale necessitava di particolari utensili per il taglio. Nel bacino del Mediterraneo la diffusione
del giunco e del vimini ha fatto sì che si sviluppasse una vera e propria arte della fibra e dell’arbusto, con i quali si realizzavano diversi oggetti.

Una rivisitazione personalizzata del classico mobile ad intreccio è la proposta d’arredo per esterni di Patricia
Urquiola. Collezione “Canasta”, B&B Italia.
Nella pagina accanto “DayBed”, un lettino in alluminio anodizzato con con un sistema di teli mobili in materiale plastico Disponibile in vari colori. Una proposta, Gandia Blasco.
Imbottiti per esterni dalla linea semplice e moderna, "Aleova" della collezione Synthesis, propone un sistema di
divano – lettino con struttura in teak e comode sedute, regolabili su entrambi i lati, Unopiù.
Lo splendido arco di legno lamellare di pino si sposa con materiali ad alto contenuto tecnologico, per dare vita alla “Vela” disegnata da Pino Spagnolo, con una superficie di 14 mq. e una rotazione di 340°. Pircher

Alcune specie di bambù si diffondono in Europa dall’Oriente nel XVIII sec, venendo utilizzate esclusivamente per la produzione di arredi. C’è poi il rattan da cui, con la trafilatura, nasce il midollino.
Questo materiale, per le sue caratteristiche fisiche, ha permesso di raggiungere nel settore del mobile risultati, dal punto di vista qualitativo e quantitativo, eccellenti. Con l’arrivo sulla scena, negli anni ‘60, delle materie plastiche, anche l’arredo da esterno verrà in parte realizzato con questo materiale. La plastica, nelle sue molteplici sfaccettature, ha consentito la produzione di arredi sia di fascia economica e di larga diffusione sia, con l’utilizzo
di plastiche più sofisticate, di mobili di design d’autore.

In Edicola

Un design esclusivo e una forma elegante e sinuosa per le sdraio “Première”, ispirate all’arte giapponese.
Disponibile in alluminio o teak, Egoparis.
Nella pagina accanto, il comfort assume l’estetica inedita del sogno. Un lettino doppio, con una sofisticata foglia affusolata che attraversando la seduta ripara dal sole ed invita ad un relax a due."Elitre", Emu.
“Limu” di Sandro Lopez è un sistema di quattro poltrone ergonomiche di forma leggera ed organica, componibile in una semisfera, Pircher.

Oggi le aziende propongono arredi da esterno che vanno al di là della nostra tradizione. Il mobile da esterno ha la stessa valenza di quello da interno, diventando oggetto di ricerca e di studio da parte delle aziende e dei designer. Un arredo che, grazie alla tecnologia, è capace di resistere al sole e agli agenti atmosferici, senza grande manutenzione da parte del consumatore. Le proposte sono innumerevoli per stili, linee e colori ma tutte accomunate da grande comfort e praticità.

M.G.

 

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