La grazia dell’intaglio e dell’intarsio

Lavorazioni tradizionali artigiane

Sono due tecniche molto antiche per decorare il legno: la prima lo rende una scultura, talvolta un ricamo dove la materia sembra perdere consistenza,la seconda si avvicina alla pittura, dove i colori scoprono le diverse essenze lignee. La lavorazione artistica del legno ha origini antichissime. In Austria come in Alto Adige, in Savoia come in Val d’Aosta, ma come anche in altre località montane, tale opera è sempre stata un’attività fondamentale per i montanari. In particolare, questa forma di artigianato è una vera arte decorativa che si esprime attraverso una serie praticamente infinita di motivi.

Due sono le tecniche principali: l’intaglio e l’intarsio.
L’intaglio è una tecnica artistica mediante la quale vengono realizzati ornamenti in incavo o in rilievo su superfici di legno; si distingue dalla scultura per il fine eminentemente decorativo (che l’ha collocata per secoli tra le arti considerate “minori”), e per la funzione spesso secondaria che assume nei confronti del manufatto o dell’opera cui si applica. Il legno costituisce un supporto leggero, spesso morbido e facile da lavorare; ha inoltre una notevole resistenza alla trazione e può essere incollato e unito a incastro.

Ancora nella mansarda delle pagine precedenti, il soppalco è utilizzato per creare una zona cucina e pranzo molto intima e raccolta e, superiormente, da un lato una comoda zona relax, musica e televisione e dall’altro un angolo letto per uno dei figli; a unificare il tutto la calda tonalità della boiserie che ricopre tutte le strutture e le pareti.

Again in the attic of the previous pages, the mezzanine is used to create a cosy kitchen and dining area and, above, on one side an accommodating relaxation, music and television area, and on the other side a bed for one of the children. Bringing everything together is the warm tonality of the boiserie that lines all structures and walls.

LE ESSENZE
I LEGNI PIÙ USATI NEI LAVORI DI INTAGLIO PER LE BOISERIE DI PRESTIGIO SONO:
IL TIGLIO (Tilia platyphyllos): legno molto tenero a pasta bianca, molto facile da lavorare. È un legno indicato soprattutto per le prime lezioni, poiché è molto facile da intagliare.
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IL NOCE (Juglans regia), qui sopra a destra: è un legno pregiato. Il più usato in scultura e intaglio in Valle d’Aosta. A differenza del tiglio è duro da intagliare, molto compatto e di colore scuro, e con il passare del tempo acquista una colorazione brunita.
L’ACERO (Acer pseudoplatanus), qui sopra: legno bianco, molto simile al tiglio ma con le caratteristiche del noce. Legno compatto a vena fine. Di

ottima lavorabilità.

IL PINO CEMBRO (Pinus cembra), qui sopra: è il legno più pregiato tra le conifere. Detto anche cirmolo è un buon legno da intaglio. Tenero con venature rosate. Come lavorazione molto simile al noce.

Esistono molti legni diversi, ciascuno contraddistinto da colorazioni e venature naturali proprie, spesso molto apprezzabili dal punto di vista estetico. La superficie di legno viene solitamente intagliata con l’ausilio di vari tipi di scalpelli e trapani; la fase della rifinitura prevede poi l’utilizzo di raspe, lime e carta vetrata. Gli oggetti intagliati possono essere dipinti o dorati direttamente oppure dopo essere stati ricoperti con uno strato di stoffa o gesso. È anche possibile lasciare al legno il suo aspetto naturale limitandosi a lucidarlo. L’intarsio o tarsia lignea è un tipo di decorazione che si realizza accostando legni o altri materiali (avorio, osso o madreperla) di colori diversi, tagliati sulla scorta di cartoni. Diffusa già nel Trecento, tra il 1440 e il 1550 raggiunge il massimo della fioritura, sviluppando quello che verrà definito da André Chastel il cubismo del Rinascimento. La tarsia è impiegata nella decorazione di boiserie, cofanetti, cassoni nuziali, porte, mobili da sacrestia e per il rivestimento di sagrestie, cori e studioli. Simile è l’ebanisteria, dove però come materiale viene utilizzato esclusivamente il legno. Entrambe si basano sull’assemblare piccoli pezzi di legno, prima tagliati e sagomati a seconda del disegno che si vuole riprodurre. Per ottenere le sfumature, sono impiegate tutte le essenze di legno na
turali (il noce, l’agrifoglio, la tuja, l’arancio ecc.) mentre l’ossatura del manufatto è ulivo, noce, larice o castagno. In questo modo si ottiene un gioco chiaro-scuro dovuto alle varie tonalità dei legni e perfezionato infine da piccole incisioni, colmate da stucco scuro.

SCALE E SOPPALCHI

Scale e soppalchi realizzano spazi articolati di grande effetto. In questa rivista proponiamo esempi che possono soddisfare tutte le esigenze e tutti i gusti, sia per la casa di città, con soluzioni moderne e all’avanguardia o classiche, sia per la casa di campagna e di montagna, spesso realizzati in bellissimi rustici ristrutturati in cui si è voluto mantenere lo stile originale.

In Edicola

In questa bella casa di Fiera di Primiero, arredata e decorata da Osta i tuttolegno, sono degne di nota le colonnine intagliate, secondo antichi modelli tradizionali trentini, della ringhiera della scala e le fasce superiori della boiserie, nello stesso tempo preziosamente intarsiate sulla superficie e intagliate sul bordo. Foto Fabrizio Gini

In this beautiful house of Fiera di Primiero, furnished and decorated by Osta i Tuttolegno, particularly noteworthy are the carved railing posts, which draw on traditional models from Trento, and the upper frieze of the boiserie, at the same time delicately inlaid on the surface with elegant fretwork on the edge.

Una scelta aggraziata

Lavorazione del legname, Tacuinum sanitatis casanatensis (XIV secolo)
La sala da pranzo della casa di Fiera di Primiero è caratterizzata da un bellissimo soffitto a cassettoni, in cui le divisioni fra uno specchio e l’altro sono delimitate da cornici intagliate e in cui il rosone centrale è finemente intarsiato, ma anche dall’intera parete ricoperta, a parte le finestre, da mobili e boiserie in un unico disegno organico.

IL LEGNAME

Il termine legname è usato per indicare il prodotto che si ricava industrialmente dalla coltivazione degli alberi legnosi. Inoltre, il termine è usato per indicare il legno nella sua condizione temporanea intercorrente fra il taglio ed il successivo utilizzo come legno strutturale. L’attività di coltivazione delle foreste, quasi esclusivamente destinata alla produzione di legname, è la arboricoltura da legno.
Il legname, il cui consumo è stato sì attenuato ma non soppresso dall’introduzione di materie alternative fra le quali la plastica, tuttora rappresenta una voce fondamentale di bilancio delle economie nazionali; come tale, ha condizionato la storia determinando e motivando azioni e strategie di conquista anche bellica, risultando vitale il suo approvvigionamento a fini energetici, esattamente come in tempi moderni accade per il petrolio o per le risorse nucleari. L’utilizzo delle risorse forestali è soggetto ad obiezioni di crescente condivisione che sottolineano i gravi rischi ecologici dell’esasperato sfruttamento: la deforestazione inciderebbe, infatti, sulla composizione chimica dell’atmosfera e indirettamente contribuirebbe all’effetto serra. Fra le prime celebri posizioni invocanti regolamentazioni morigeratrici si ricorda quella del movimento per la conservazione della natura, coordinata da Gifford Pinchot e dal presidente statunitense Theodore Roosevelt.

Legname pregiato
Per la costruzione di mobili o di boiserie si utilizzano essenze pregiate come noce, palissandro, ciliegio ed altri tipi di legname.

Sempre nella stessa casa di Fiera di Primiero, anche il raffinato soggiorno è caratterizzato dal medesimo tipo di soffitto a cassettoni, delimitato da una fascia elegantemente intarsiata con un motivo di tralci d’edera. Non a caso è stata scelta la stessa essenza di legno per soffitto e pavimento, così da creare un perfetto rimando estetico. Il rosone centrale del soffitto a cassettoni è finemente intarsiato col mot
ivo della rosa dei venti, realizzato con diverse

essenze lignee. Tale decorazione è tipica di ogni cultura contadina, montana o marinara, ovunque si dipendesse dalla natura e dal mutevole capriccio del vento che porta bello o brutto tempo, prosperità o carestia. Le opere sono risultato di squisiti accostamenti di varie essenze lignee di spessore inferiore ad 1 millimetro, incollate su un supporto multistrato usando colle tradizionali. La particolarità delle opere consiste nella scelta meticolosa di tutti i legni, che devono presentare caratteristiche estetiche a volte difficili da trovare nella fisionomia di un tranciato ligneo: il risultato finale dell’opera si presenta così perfettamente armonizzato in ogni singolo elemento, senza tralasciare la purezza dell’immagine stessa, al punto tale che è difficile distinguere le parti. Le sfumature dei tasselli sono ottenute mediante un procedimento esclusivo, per ottenere profondità e mutevolezza di tono.

Ricami in legno

In questa casa trentina, a San Martino di Castrozza, arredata da “Osta i tuttolegno”, tutto il soggiorno è rivestito da un’elegante boiserie che diventa, su alcune pareti, una comoda e pratica libreria; nel soffitto a cassettoni è incorporata, senza alcun disturbo estetico, l’illuminazione a faretti; da notare gli intagli delle travi.

La figura dell’ebanista si delinea nel Rinascimento, quando le boiserie, che fino ad allora avevano avuto una linea semplice e regolare, cominciano a seguire i dettami del nuovo stile ed iniziano ad incorporare sculture in legno e pannelli intarsiati e impiallacciati. Nel corso dei secoli questa arte si è andata affinando e con il Barocco, ma soprattutto con il Rococò, si giunse ad applicazioni di inserti in metallo e pietre dure. Questo rese mobili e boiserie delle vere opere d’arte che sono tuttora ricercate dai collezionisti per la loro bellezza. Fra i più grandi ebanisti si possono citare l’inglese Thomas Chippendale e l’italiano Giuseppe Maggiolini operante nella Lombardia asburgica a cavallo tra il XVIII ed il XIX secolo, artigiano ritenuto il più grande ebanista neoclassico a livello mondiale. Egli utilizzava 86 tipi di legni differenti, tra i quali mogano, ebano, acero, agrifoglio, ulivo, bosso, biancospino, ne manteneva inoltre i colori naturali, ad eccezione di rare occasioni in cui si serviva di coloranti a base di silicati, per ottenere verde, blu, rosa pallido o celeste, colori che in natura non esistono.

IL FALEGNAME

La lavorazione artigiana del legno richiede molteplici abilità: dalla pratica del disegno alla conoscenza profonda della materia prima, dalle lavorazioni di tranciamento e segagione a quelle di preparazione dei pezzi, alle unioni, dalle rifiniture all’intaglio, all’intarsio, alla decorazione. A seconda dei periodi storici queste abilità sono state concentrate in una sola figura di artigiano come fra gli Egizi o in più ramificazioni del mestiere come dal tardo Medioevo a tutt’oggi. Troviamo così il falegname, il falegname ebanista, l’ebanista intagliatore, l’ebanista intarsiatore, il tornitore, il verniciatore. Ad ognuna di queste specializzazioni corrispondono lavorazioni, tecniche e abilità particolari.

I confini fra queste non sono tuttavia rigidi per cui spesso uno stesso artigiano è in grado di eseguire con la dovuta perizia più lavorazioni fra loro molto diverse. Con il termine falegname si intende chi pratica l’arte di tagliare, levigare, assemblare, con le dovute tecniche, legni di diverse specie per lavori di piccole dimensioni riferiti al campo degli arredi e dell’arredamento: porte, finestre, mobili comuni, soffitti, tavolati, rivestimenti. La distinzione fra chi lavora il legno in piccolo fu fatta per evidenziare una tecnica di lavorazione diversa da chi lavora il legno per grandi costruzioni (carpentieri). Il vecchio termine di «menuisier» così diffuso in Piemonte deriva dal francese «menuiserie» e sta appunto ad indicare chi si occupa di lavorazioni in piccolo.
Sempre nella medesima abitazione trentina, il soffitto a cassettoni fa da elemento unificante tra i diversi angoli della zona giorno, mentre le boiserie che rivestono alcune pareti si incaricano di avvolgere gli ambienti di soffice e intima eleganza, in collaborazione col pavimento di list
oni di larice spazzolato e cerato.

Foto Fabrizio Gini

IL LEGNO SOLAIO DI TAVOLE A CASSETTONI

La tavola raffigura un solaio a regolo per convento di pregevole fattura, costituito dall’orditura di travi, travicelli e regoli coprifilo portanti.
È un tipo diffuso nell’edilizia di maggior pregio, dove trova sistemazione in ambienti di forme abbastanza regolari che consentono la realizzazione dei riquadri a cassettoni. La geometria regolare dei cassettoni testimonia l’estrema cura nella disposizione degli elementi portanti principali e secondari. La tecnologia deriva da una semplificazione del sistema d’appoggio dei regoli e il tavolato determina uno spazio vuoto sopra i travicelli che richiede l’inserimento di controregoli. L’aspetto estetico del soffitto è arricchito dalla cornice che si raccorda con le decorazioni a tempera delle pareti; e il soffitto presenta invece decorazioni policrome ad olio. La cornice in legno ha varie modanature, in parte ricavate a intaglio nello spessore delle tavole, con il gocciolatoio e le mensole riportate. La struttura portante del solaio a cassettoni risponde alle caratteristiche degli altri orizzontamenti; le travi di bordo determinano miglioramenti nel comportamento strutturale, evitando l’appoggio diretto dei travicelli sulla struttura muraria. L’elevato spessore dei muri portanti e l’efficace appoggio delle travi che vi penetrano per una profondità pari a 2/3 dello spessore conferiscono a questo solaio una maggiore stabilità.

L’apparato decorativo determina inoltre una maggiore rigidezza dell’intero orizzontamento, accentuata dalla disposizione di un doppio tavolato con assi incrociati a 45 gradi.

The working of wood has very distant origins. In Valle d’Aosta, South Tyrol, and other primarily mountain localities, it is a primary craft. In fact, this form of craftsmanship is a fully-fledged decorative art that finds expression in myriad motifs. Two main techniques are used: fretwork and inlay. Fretwork is an artistic technique whereby ornamental motifs are made in low relief or in relief on surfaces of wood. It is different to sculpture in that it has a purely decorative function (resulting in its being considered for centuries as a ‘minor’ art) and because of its secondary role with regards the work upon which it is applied. Wood represents a light support, usually soft and easy to work; it also has good resistance to traction and can be glued or joined together. There are many different types of wood, each one with a distinctive colour and vein that is usually of very high aesthetic appeal. The surface of the wood is usually carved out using various types of chisels and drills; the finishing phase uses files and sand paper. Fretworked objects can be painted or gilded; alternatively they might be covered with a layer of fabric or plaster. The wood can also be left in its natural state, with only a polish to finish it off. Inlay is a type of decoration made by placing cut-to-size pieces of wood or other material (ivory, bone, mother-of-peal) of contrasting colour next to each other. Already widely used in the 1300s, between 1440 and 1550 it reached its apex, developing into what was later defined by André Chastel as the Cubism of the Renaissance. Inlay is used to decorate boiserie, caskets, wedding chests, doors, sacristan furniture, vestries, private rooms and choirs. It is similar to cabinet-making, where the only material used is wood. Both are based on the assemblage of small pieces of wood, cut to size and shaped according to the desired motif. Shading is created by using all natural wood species (walnut, holly, thuja, orange etc), whereas the structure of the piece might be olive wood, larch, walnut or chestnut. This allows for the creation of a chiaroscuro effect thanks to various wood tonalities perfected by small incisions that are filled with dark stucco.

 

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