Argomenti di architettura

E’ legata al territorio l’architettura messicana contemporanea

Nel libro “Mexican Interiors” di Fernando de Haro e Omar Fuentes edito da Arquitectos Mexicanos
Editores e distribuito in Italia da Di Baio Editore di Milano, la prima cosa che colpisce la nostra sensibilità di europei è la tavolozza cromatica esuberante. E’ una gradevolissima moda che sta invadendo l’Europa a partire dalla Spagna che al Messico è legata da legami storici e di lingua.

Il Messico, a parte una regione arida a Nord sotto gli Stati Uniti, è una terra di molte piogge e di grande sviluppo della vegetazione. Essendo divisa a metà dal Tropico del Cancro, è evidente che la sua flora è largamente tropicale, e in queste ville messicane è naturale essere circondati da un giardino lussureggiante con uccelli molto colorati.
Facendo un confronto con le ville in Sardegna, in particolare quelle del Nord Est, in una zona dominata dalle rocce e dalla macchia mediterranea, si vede che negli interni sardi la gamma cromatica tende a fissarsi sul bianco, il grigio o il rosa delle rocce e sul blu profondo del mare, molto diversa dalla parete arancio carico (come nella foto qui sopra) o dall’alternanza di arancio e di rosso (come in quella qui a fianco). Ma le mode hanno anche questo di bello: spesso vengono da lontano e ci regalano sapori e modi di vita che ci stimolano e ci fanno sentire più attuali. La moda degli interni molto colorati è partita dalla Spagna (che non ha mai tagliato il suo cordone ombelicale col Centro e Sud
America dove c’è molto del loro sangue e si parla la loro lingua) e ha invaso l’Europa, ricollegandosi per altro alla tradizione dei colori forti di metà ’800 mai dimenticati soprattutto in Francia e in Inghilterra. Per chi non ha la possibilità di vivere in una villa a Cuernavaca (ma non sono pochi gli italiani che lo fanno) abbiamo anche noi coste marine con una flora lussureggiante e tradizioni molto colorate (basta pensare alla Sicilia) dove potrebbero sorgere architetture analoghe, e in effetti già stanno sorgendo. In questi casi prendere ispirazione da un altro angolo del pianeta, simile a noi per cultura e forse indole, sarebe un’operazione del tutto legittima.

Colori forti da tramonto di fuoco in questi interni
messicani pieni di gioia di vivere.

Nelle foto:1. Una scala con pedate in pietra grezza tra una parete gialla e un’altra arancio scuro. Ci sono anche ciuffi di verde geometrizzati e ripetuti.
2. Ai piedi di una scala, un angolo per la conversazione attorno a un tavolo in radica con scanalature. I colori vanno dal bianco al giallo, all’arancio.

Nella pubblicazione “Mexican Interiors” distribuito da Di Baio Editore, vi sono vari esempi di interni: da quelli più razionalisti dove le forme sono internazionali e solo il colore è tipico messicano, a quelli più vernacolari dove l’architettura è influenzata da ricordi etnici, come nel tetto a capanna su base poligonale illustrato qui a destra. Si tratta sempre di interni “colti” dove si dà molto spazio ai quadri e alle sculture.

Nelle foto: Coperto da un tetto di paglia fittamente intrecciato, questo interno sofisticato contiene importanti opere di scultori e pittori messicani che si amalgano in un ambiente dominato dal giallo paglierino.
In un “rancio” dove si allevano animali, questa zona pranzo si fa notare per la sua cristallina geometria.
Il soggiorno all’aperto sotto una copertura che lo protegge. In Messico è una necessità dovuta al clima: c’è bisogno
di captare la brezza rimanendo il più possibile all’ombra, in questo caso ci si può tuffare in piscina.

In visione e in vendita nel nostro show room

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