Architettura

Servizio di: Daniela Canoro

Addentrarsi in una città significa coglierne e viverne i diversi aspetti: dell’architettura e dell’ambiente, entrambi in continua evoluzione. L’architettura, come “un’arte forte, pervasiva, è unica e irreplicabile nella sua complessità”. Dovrebbe essere infatti l’espressione di una società ed essere capace di ritrarne le specificità e le contraddizioni. È
quello che è emerso da “Architetture e culture. Passato, presente e futuro”, una mostra realizzata nell’ambito di Markitecture (progetto di Bologna Fiere), un percorso internazionale tra “la cultura del costruire e l’etica del fare, al centro del quale emerge la dimensione estetica”. Le immagini sono esempi di architetture che esprimono perfettamente un comune denominatore: l’avere una fisionomia che si sposa con quanto sono destinate ad ospitare e con ciò che sta attorno.
Come il progetto spettacolare di Renzo Piano, ispirato alla struttura del villaggio di capanne caledoniano o l’ICA di Boston, progetto futuro che sembra scaturire metaforicamente dal camminamento pedonale che lo circonda. Se dunque da un lato è compito dell’architetto farsi interprete del genius loci, dall’altro gli architetti non bastano a
cambiare la realtà urbana.

Nelle foto: Centro culturale Jean Marie Tjibaou (1991), situato sul lato orientale di Nouméa, capitale della Nuova Caledonia, nell’Oceano Pacifico. Due particolari tratti dal testo: ”Renzo Piano. L’opera completa del Renzo Piano Building Workshop” di Peter Buchanan; Edito da Umberto Allemandi & C. Vol. II.

Nelle foto: Veduta delle scale mobili del Centre Georges Pompidou, Paris, France, 1971-1978.diRichard Rogers e Renzo Piano. L’edificio è concepito come un hangar, sostenuto da un telaio di tubi d’acciaio
J. Paul Getty Museum, Los Angeles, California, USA,1984-1997. Richard Meier.

Nelle foto: L’ICA, Institute of Contemporary Art, Boston, Massachussets, USA, 2002-inaugurazione 2006, è uno spazio multifunzionale, rivestito da lastre di vetro. Elizabeth Diller e Ricardo Scofidio.
Il progetto MACRO/Museo d’Arte Contemporanea di Roma, (1999-inaugurazione 2005), è un edificio recuperato da una vecchia struttura industriale. Odile Decq.

Nelle foto:Oggetti architettonici per lo spazio urbano. Hani Rashid. Progetto “La Foglia” di Melmed Sarit, Melis Kavvas, Liberty Howell, una delle opere in mostra alla Galleria d’Arte Moderna.
Vista con il brise soleil aperto del Milwaukee Art Museum, Wisconsin, USA, 1994-2001. Santiago Calatrava.

Per creare una “società sostenibile” occorrerebbe consumare meno, salvaguardare e sostenere la rigenerazione dell’ambiente. Un tema e una sfida per il prossimo futuro raccolta dalla Triennale di Milano che, con la mostra
”Quotidiano sostenibile. Scenari di vita urbana”, ha presentato le possibili strategie di vita quotidiana prendendo spunto da progettazioni su scala mondiale: workshop condotti da giovani designer in 15 città e in 10 Paesi del
mondo. Spunti di riflessione, dunque: in fondo “la città è più di un’alveare… È un organismo vivo…che deve in certo
modo secondare il nostro respiro, il nostro ritmo, le nostre conquiste, le nostre mode” (Piero Portaluppi 1888-1967, architetto).

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