Architettura minimale e calda

Una casa essenziale e disegnata con un elegante camino scultura

Progetto: Carla Pangrazio, architetto
Località: Pordenone
Testo: Roberto Summer con la collaborazione di Maria Luisa D’Amore
Foto: Fabrizio Gini

Questa casa apparteneva alla prima generazione dei Palazzetti, quella che ha fondato l’azienda. Ora passata alla leva più giovane, e precisamente a Marco Palazzetti e a sua moglie, ha subito una radicale ristrutturazione: lo spazio a disposizione non era certo abbondante per le esigenze della famiglia, e inoltre i proprietari volevano una casa molto luminosa, essenziale e minimalista ma anche calda e confortevole, con un’architettura d’interni che rifuggisse dalle pareti anonime e dalle forme banali ma che costituisse essa stessa parte fondamentale dell’arredamento, senza che ci fosse necessità quasi di mobili (comunque tutti molto minimali e di grande presenza) o quadri per viverla con pienezza. Ne è derivata una scelta di architettura molto disegnata ma essenziale, dove le superfici vengono movimentate da interruzioni, nicchie e settori di colore diverso e i volumi da dislivelli e zone a diverse altezze, dove le grandi vetrate delle stanze principali si affacciano tutte su un’ampia terrazza e dove il camino, protagonista del soggiorno, è una scultura ricavata da un unico blocco di marmo e realizzata su misura.

Palazzetti: è un’azienda la cui storia si identifica con quella del camino a larga diffusione in Italia: nasce infatti nel 1954 a Porcia (Pordenone), quando il camino o era una semplice eredità dei tempi passati (nelle case contadine e montane) o era un elegante oggetto d’arredo realizzato su disegno; l’approccio industriale di Palazzetti cambia completamente lo scenario e permette la penetrazione del prodotto in fasce sempre più vaste di mercato; nel 1982 l’azienda ottiene le prime certificazioni da prestigiosi Istituti europei, nel 1984 vara il progetto “su misura” per realizzare camini in base ai desideri e alle esigenze dei clienti ma con tutto il know how della ricerca; nel 1992 introduce la doppia combustione per ottimizzare la resa termica e minimizzare le emissioni di ossido di carbonio, e subito dopo vara progetti in collaborazione col WWF per il sostegno dell’arboricoltura, fino ad arrivare nel 2001 alla certificazione UNI EN ISO 9001.

Volevo una casa solare, dove la luce diventasse protagonista e dove l’architettura delle pareti e degli elementi fissi fosse molto essenziale ma anche molto mossa, tale da diventare già un arredamento senza necessità di dover aggiungere mobili o quadri: per questo ho scelto colori chiari e tenui, molto legno d’acero e un camino che diventa una scultura, ricavato da un unico blocco di marmo”
Maria Laura D’Amore Palazzetti

 

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)