Cosa ci fa una lumaca nella West Bank?

The discrimination cries out – but nobody listens. What are the Beduins supposed to think? Clearly, their alienation from the state will deepen, damaging Arab-Jewish relations even further. O. Yiftachel, 2003

Immaginiamo una cultura nomade con una forte identità, costretta a divenire stanziale da una guerra decennale che impone una costante successione di limiti invalicabili, una cultura mal tollerata da un sistema di poteri forti il cui complesso intrico di relazioni ha ormai smesso di cercare, o non ha mai cercato, di condividere i luoghi, una cultura costretta all’acritico stato di dipendenza da una mal gestita politica di aiuti umanitari.

Immaginiamo i Beduini della West Bank in Palestina.
Interrogarsi su cosa rappresenti ‘l’Architettura dei Luoghi’ per una cultura come quella appena descritta pone più interrogativi che risposte; declinarla attraverso una riflessione su ‘Contesto e Modernità’ impone un chiarimento sulla struttura concettuale alla quale ci si è riferiti per interpretare il lavoro che qui si presenta.
Quale ‘Modernità’ può dare significato ai ‘Contesti’ della West Bank? Per rispondere a tale interrogativo ci rifacciamo a Serge Latouche che citando la celebre metafora di Ivan Illich, propone l’urgenza di riscoprire la saggezza della lumaca, la quale costruisce la delicata architettura del suo guscio aggiungendo una dopo l’altra delle spire sempre più larghe, ma a un certo punto smette di allargarsi e, pure continuando a crescere, ‘comincia a creare delle circonvoluzioni stavolta decrescenti’…

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ARCHITETTURA E CITTA’ 6
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