ARCHITETTI E CRISI


STRATEGIE DI RINNOVAMENTO. LA TESTIMONIANZA DEL PRESIDENTE DEL CNAPPC MASSIMO GALLIONE.

Testimonianza raccolta da Caterina Parrello, architetto

Lo stato di attuale crisi non può che sollecitarci ad accentuare il nostro impegno per approfondire temi e strategie anche di medio e lungo respiro che consentano alla professione di riprendere pienamente il suo ruolo responsabile di classe dirigente nel Paese.

La piena comprensione e attivazione delle conseguenti azioni in tema di Innovazione, Concorrenza, Conoscenza, tesi fondanti dell’ultimo Congresso Nazionale di Palermo, ci impegnerà nel nostro lavoro; a questi temi deve però
essere connessa una precisa strategia operativa costituita da un nuovo modello etico di fare professione e di identificazione di nuovi mercati, per affrontare l’attuale contingenza e per contribuire allo sviluppo del nostro Paese.

L’Architettura, in rapporto alla storia del nostro Paese, si merita architetti non solo di nome, ma anche di fatto, con un nuovo senso di dignità e allo stesso modo l’Architettura si merita di rientrare appieno negli indici di sviluppo di una società che si vuole considerare evoluta; in Europa così è, mentre in Italia non ancora.

Proprio a questo scopo abbiamo già proposto alle Istituzioni nazionali e locali (Governo, Parlamento, Anci ecc.) un ampio e dettagliato schema di misure anticrisi che attengono ai LLPP, alla edilizia privata, all’urbanistica, a nuove regole di semplificazione in più settori, a criteri di sussidiarietà degli ordini a favore dell’interesse pubblico e a norme di gestione economica, finanziaria, fiscale, previdenziale della professione.
Abbiamo di fatto iniziato un percorso di riforma interna, tramite le nuove norme di deontologia (per le nostre sei professioni) e trasparenti capitolati prestazionali che agevolino i rapporti tra cliente e progettista, anticipando almeno in parte i prevedibili lunghi tempi di un’auspicata legge di riforma.

1. Arch. Massimo Gallione, Presidente del Consiglio Nazionale Architetti PPC.
2. Nelle immagini alcuni dei progetti partecipanti al Premio Archiprix Italia 2008, promosso dal CNAPPC per
premiare le migliori tesi di laurea di Architettura, biennio 2008 – 2009.
3. SEZIONE ARCHITETTURA, progetto di Vittorino Belpoliti.
Titolo tesi: Palazzo degli Specchi, Ferrara.
Dall’obsolescenza a un edificio ad alta efficienza energetica e sostenibilità ambientale.
Università di Ferrara.

4. SEZIONE ARCHITETTURA, progetto di Alessandra d’Amico.
Titolo tesi: Centro Bruno Munari e San Giovanni a Teduccio, ex fabbriche Corradini.
Università di Napoli.
5. SEZIONE RESTAURO, progetto di Flavia Arpini, Silvia di Domenico.
Titolo tesi: L’arsenale pontificio a Roma, recupero e restauri nel rapporto con la città e il Tevere.
Università di Roma.
6. SEZIONE URBANISTICA E PAESAGGIO, progetto di Marilena Mirenda.
Titolo tesi: La città interetnica e la costruzione dello spazio pubblico.
Università di Palermo.

A questi scopi l’etica dell’architetto, oltre al rispetto della deontologia e delle leggi, si dovrà fondare sempre di più sul diritto dei cittadini nell’abitare in case sicure, di qualità e con costi manutentivi ed energetici limitati. Parimenti, in
urbanistica, l’etica dovrà fondarsi sulla qualità del progetto delle città, sul rispetto attivo del paesaggio, sulla prevalenza della risistemazione di quartieri esistenti disagiati e sulla limitazione del consumo di nuovo territorio.

Gli architetti italiani vogliono fare in tutto la loro parte per far uscire il Paese dalla crisi, ma hanno anche bisogno di nuovi strumenti legislativi innovativi che consentano una vera concorrenza basata sulla qualità.
Per esempio, nel settore dell’edilizia privata si può prospettare, da analisi campione, che almeno il 70% dei 75 milioni di vani dell’edilizia postbellica non abbia capacità antisismiche sufficienti.

Se a questo dato aggiungiamo l’ampio fenomeno dell’abusivismo, che circa il 40% di questi vani è in precarie o gravi situazioni di rischio idrogeologico, e che almeno il 95 % di questi vani non possiede in modo sufficiente capacità di contenimento dei consumi energetici, abbiamo la risposta a un tema prioritario critico del nostro Paese: intervenire
con un piano casa congruente e di tipo pluridecennale che affronti questi tipi di emergenze e cioè quella antisismica, idrogeologica e dei consumi energetici. Lo sviluppo urbano postbellico è avvenuto generalmente anche in modo caotico e disarmonico; le leggi urbanistiche nazionali e regionali non hanno quasi mai inciso positivamente,
mentre sovente hanno moltiplicato inutile burocrazia generatrice di costi eccessivi e spesso di abusivismo.

Vi è infine un’altra e non ultima emergenza: quella di tipo urbanistico, architettonico e sociale che vede in sostanza il nostro Paese tradire i due millenni precedenti. Da un Paese maestro di architettura e di urbanistica nel mondo per tanti secoli, siamo passati a un Paese in gran parte produttore di spazzatura edilizia. La soluzione dei temi che ho prospettato deve trovare CNAPPC e Or
dini coordinati in più azioni condivise a livello nazionale e locale per rispondere alla crisi del settore e per, nell’interesse pubblico, adeguarsi responsabilmente alle criticità di lavoro dei nostri iscritti.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)