ARCHIPRIX 2010

ARCHIPRIX 2010 ha trovato a Napoli, nella città di Raffaele Sirica che con grande determinazione aveva voluto che la prima edizione di Archiprix Italia si tenesse in occasione del XXIII Congresso Mondiale dell’UIA di Torino del 2008, il palcoscenico ideale per mettere in mostra i progetti finalisti selezionati e per la proclamazione dei vincitori.

La Mostra d’Oltremare, spazio urbano storicamente noto perché sede delle più importanti rassegne fieristiche ed espositive del Mezzogiorno e del Mediterraneo, ha aperto le porte del Teatro a giovani architetti, accorsi in tanti e da più parti d’Italia, che per un giorno hanno messo “in vetrina” i loro progetti, le loro tesi di laurea.

Confesso che quando il CNA mi ha designato a far parte della giuria, oltre ad essere lusingato per la prestigiosa nomina, già dai primi incontri di lavoro ho percepito l’alto livello d’interesse delle facoltà italiane di architettura per Archiprix e la buona qualità delle proposte in competizione, al punto che con i colleghi giurati abbiamo avuto non poche difficoltà a restringere a poche decine la rosa di quelli più meritevoli.

E il merito va riconosciuto anche ad alcune facoltà di architettura, tra queste quelle di più recente istituzione, che rispetto ad altre, anche più “blasonate”, hanno saputo adeguare i loro corsi di studio a quelle che sono le necessità del mercato formando giovani “aspiranti” architetti che potranno proporsi senza disagio nell’ambito europeo consapevoli che il confronto, attraverso i concorsi di architettura, sia la formula più giusta per esaltare la qualità architettonica.

Giovani architetti che nella libera elaborazione di una tesi di laurea sono riusciti ad esprimersi con qualità e carattere cimentandosi con temi impegnativi che hanno interessato la riqualificazione di parti consistenti di città, il recupero e la rifunzionalizzazione di complessi edilizi, il restauro e il riuso di edifici storici, la progettazione di avveniristiche strutture architettoniche.

E’ in questa direzione, quindi, che in Italia bisogna ulteriormente incidere affinché sia sempre più evidente, in primo luogo per le istituzioni che governano il territorio, che esprimersi attraverso la competizione sia il modello giusto per garantire il migliore risultato atteso da chi vive la città, i suoi spazi urbani e i suoi organismi edilizi, per fare in modo che la nostra penisola, nota in tutto il mondo per le sue bellezze naturali, per il patrimonio culturale, archeologico , monumentale e per le sue splendide città, possa essere annoverata tra quelle nazioni che, anche attraverso l’architettura, riesce ad
esprimere la propria modernità.

ARCHIPRIX ITALIA, allora, oltre ad essere una incredibile opportunità per chi si accinge a fare il “mestiere” di architetto, può essere l’occasione giusta per verificare, ad ogni edizione, quale sia l’avanzamento delle cose, per capire, cioè, se ognuno dei soggetti fa la sua parte: una Università che sia sempre più in sintonia con i tempi, le Istituzioni Locali che utilizzino al meglio le proprie risorse “investendo” in architetture e nella riqualificazione del proprio territorio, un Governo che possa dettare regole specifiche sulla “qualità architettonica” quale diritto di tutti, gli Ordini che, mediante la competizione, riescano a tutelare i propri iscritti e, nello stesso tempo, siano garanti che ognuno di essi sia sempre in grado di offrire la migliore “qualità professionale”.

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