Antonella Bonavita



L’ambito territoriale della ricerca1 condotta dall’Osservatorio sul moderno per conto e in collaborazione con la Regione Lazio, Area Pianificazione Territoriale e Paesistica, comprende le tenute storiche di Torre in Pietra, Leprignana e Maccarese e ricade nel quadrante nord/ovest dell’area metropolitana di Roma.
L’approccio interdisciplinare della ricerca ha portato alla definizione di una ipotesi alternativa alla linea di trasformazione prevalente nell’area: quella del consumo di suolo agricolo per l’espansione residenziale, che investe oggi gran parte della ‘campagna’ romana.
Lo studio della forma del paesaggio accanto alla redazione di schede analitiche sui singoli centri rurali di bonifica realizzati negli anni ’20/’50, ha portato alla elaborazione di linee guida per gli interventi di trasformazione. Indicazioni di metodo inserite in un inquadramento programmatico generale per la valorizzazione dei centri rurali, nelle loro connessioni territoriali e nei singoli manufatti e indicazioni progettuali per i diversi ambiti di paesaggio strategici individuati: agrari, insediativi, infrastrutturali e costieri. Ne scaturisce un paesaggio ‘laboratorio’ ricco di potenzialità spaziali, alternative alla monotematicità residenziale o turistica.
I centri rurali2 studiati sono parte di un insieme territoriale e paesaggistico complesso, la loro qualità e valore si esprime nei singoli impianti architettonici e nel sistema che strutturano tra di loro. L’incomprensione di questo impianto territoriale lascia il singolo manufatto alla sua fragilità e debolezza rispetto alla volontà di uno sfruttamento delle aree
e degli edifici puramente ‘speculativo’. Le nuove realizzazioni (e quelle in corso) poste a ridosso dei centri rurali, ricercano – nell’accostamento – di sopperire all’assenza di una propria identità e qualità, senza comprendere opportunamente il rapporto e l’interdipendenza funzionale e formale che i nuclei stabiliscono tra loro e con il territorio circostante.

Le nuove residenze nel centro Granaretto

La forma del paesaggio
La tenuta di Torre in Pietra si estende tra il mare e le colline e si attesta con i centri di bonifica principali progettati anche da Michele Busiri Vici, lungo via Aurelia. Nel tempo ha mantenuto la leggibilità del suo impianto caratterizzato dal sistema di collegamento tra i colli e il mare che è parte della qualità identitaria di questo paesaggio, disegnato dal sistema dei fiumi e fossi che dalle colline scendono verso la costa. La struttura idrografica ci racconta la forma e la storia del territorio, la sua trasformazione sino ad oggi attraverso il passaggio fondamentale della bonifica agraria. Il sistema delle canalizzazioni e dei fossi definisce, insieme alle strade poderali e ai sistemi vegetazionali lineari, un reticolo
‘fondativo’ sostegno al sistema agrario e insediativo dei centri. L’assetto idrografico naturale e artificiale è un insieme che garantisce sin dalla metà dell’ottocento il delicato equilibrio del territorio della bonifica da rischi idrogeologici e ambientali.
Il particolare valore e la qualità di questo paesaggio e la facilità del collegamento con Roma (attraversato dalla via Aurelia, dalla ferrovia Roma-Pisa e dall’autostrada Roma-Civitavecchia) fanno di questo territorio una area di sviluppo estremamente appetibile. L’espansione residenziale che vede ormai sature tutte le aree lungo le direttrici di
collegamento tra la città di Roma e il mare (verso Ostia e Fiumicino), trova nel territorio di Torre in Pietra un ambito unico di spazi e di qualità.

Canale di bonifica a Maccarese
Via dei Monti dell’Ara
Il Centro Aurelia

La pressante richiesta accelera i processi di trasformazione del territorio rurale e le previsioni di piano dei singoli comuni perseguono questa tendenza favorendo la crescita edilizia ancora come principale fattore di sviluppo economico. Una visione ‘miope’ che guarda ad un ritorno economico a breve termine e non considera l’importanza dello sviluppo delle risorse produttive e paesistiche uniche presenti sul territorio.
Proprio il suo essere parte della città e della sua crescita, insieme alla consistenza infrastrutturale che ne facilità la fruizione sono la risorsa per dare una alternativa alla lettura e all’uso del territorio per fasce monotematiche: la costa per il turismo (soprattutto estivo) e la residenza, la piana di bonifica per le nuove residenze che si addensano lungo
le infrastrutture, i colli per l’agricoltura …
Sviluppare l’idea di una ‘campagna urbana’3 che nelle zone di influenza metropolitana contamina la ‘ruralità’ prettamente agricola, tutelandola e valorizzandola.

Sistema idrografico
Centro Granaretto a Torre in Pietra
L’arrivo al centro
da via Aurelia

Un Parco Agricolo
L’ipotesi di istituire in questo territorio un Parco Agricolo consente di individuare metodi di gestione e pianificazione capaci di potenziare risorse legate ad un’agricoltura e un paesaggio di qualità, inserite in un sistema di fruizione alternativa del territorio da riscoprire, progettare e incentivare.
Un Parco Agricolo esteso dai colli al mare, facilmente raggiungibile dalla città, anzi parte della stessa città, un incontro tra produzione agricola, da mantenere e incentivare, riqualificazione ambientale e uso del tempo libero: una modalità di pianificazione e gestione capace di integrare sul territorio esigenze economiche, funzionali e formali. Uno strumento già adottato sia in Europa che in Italia e previsto nel piano provinciale di Roma:4 la ricerca ne ha sviluppato l’impostazione generale da verificare e promuovere nella sua possibile attuazione.
La struttura del Parco si basa su un sistema di rete necessario alla riconnessione della spazialità del rapporto colle-costa e alla fruizione più ampia e diversificata del territorio. Un progetto di percorsi e aree da strutturare attraverso l’individuazione di corridoi ecologici, tesi tra la costa e le colline, sostegno ad una sistema che riconnetta quello
che oggi funziona per successione di fasce parallele alla linea di costa.

Centro Granaretto a Torre in Pietra
La corte pavimentata
Il nuovo insediamento

L’iterazione reciproca tra il paesaggio costiero e l’entroterra è la modalità attraverso cui interpretare il territorio del litorale. È un dialogo che nasce dalla conformazione geomorfologica del territorio e si mantiene nella strutturazione storica del paesaggio sino ad oggi.
La rete idrografica sarà il sostegno a questo sistema Parco, la conoscenza delle ‘vie d’acqua’, di quelle efficienti, di quelle andate perse (interrate), di quelle che si potrebbero aggiungere, ha posto le basi per la definizione dei futuri interventi.
Un sistema di percorsi e aree: punti strategici di accesso e informazione, luoghi dove svolgere attività culturali e educative, luoghi dove troviamo aziende agricole attive e di grande rilevanza, progetti sperimentali di fattorie didattiche e associazioni culturali specifiche.

Centro Falconieria a Torre in Pietra
I silos visti dal nuovo insediamento residenziale
 

Istituire un dialogo tra le diverse esigenze: ambientali, paesaggistiche ed economiche, capace di rinnovare il concetto di ‘risorsa’ e fare in modo che tutte le azioni che apportano ‘qualità’ nei diversi ambiti che interagiscono all’interno del parco possano riconoscersi in un’immagine unitaria e identificativa. Qualità dell’agricoltura e dei suoi prodotti,
qualità della fruizione e della percezione di un paesaggio attraversabile in tutte le sue parti, qualità come volano economico dell’area attraverso anche la definizione di un ‘marchio’ simbolo di riconoscibilità e identificazione.

AB

Università di Roma ‘La Sapienza’

1. L’intervento al Seminario di Architettura e Cultura Urbana è stato tenuto insieme all’arch. Maria Teresa Cutrì, che con l’arch. Antonella Bonavita ha coordinato la ricerca: I centri di produzione agricola delle tenute di Torre in Pietra e Maccarese come area pilota al fine di individuare, attraverso un supporto conoscitivo e scientifico, linee-guida ai programmi di intervento previsti dalle norme di legge in materia di tutela e valorizzazione dei centri agricoli della Campagna romana. La ricerca è stata diretta dalla prof. arch. Gaia Remiddi per l’Osservatorio sul moderno a Roma del Dipartimento di Architettura della Sapienza Università di Roma e realizzata in convenzione con la Direzione Regionale Territorio e Urbanistica, Area Pianificazione Territoriale e Paesistica.
2. Inseriti nell’ultimo piano paesistico come beni e aree tipizzate (art. 31 bis L.R. 24/98 e L.R 27/2001 – Regione Lazio, Direzione Regionale Territorio e Urbanistica, Piano territoriale paesistico regionale, P.T.P.R., 25 luglio 2007 delibera di adozione).
3. Campagne urbane, una nuova proposta di paesaggio delle città, Pierre Donadieu, Roma 2006.
4. Provincia di Roma, Piano territoriale Provinciale Generale, p.t.p.g, 11 febbraio 2008 delibera di adozione.

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