Ambient- cucinare nello “Stazzu”


Tratto da:
99 Idee Ambient 02
Cucinare nello "stazzu"

A sinistra la linda cucina privata del proprietario dell’azienda agrituristica, angolo moderno della casa. Altrove, fuori e spesso anche all’interno domina il muro a secco. Agriturismo a Aggius (SS).
Servizio di Maria Luisa Bonivento. Foto di Tiziano Canu. Art direction M.L.B.

Quando si percorre, in auto o in moto, la strada bianca serpeggiante che, tra Aggius e Tempio Pausania, porta al “Muto di Gallura” non ci si immagina in quale paradiso si stia per arrivare. La denominazione agriturismo è un termine alquanto vago che potrebbe nascondere realtà assai diverse: un luogo creato ex-novo a scopi turistici e quindi con radici culturali poco profonde o, d’altro canto, una realtà agricola tradizionale con un concetto di ospitalità turistica di troppo recente acquisizione. In questo caso, invece, l’ospitalità è squisita e la tradizione trabocca da ogni pietra. I trecento ettari che formano la proprietà, splendidi da percorrere a cavallo, appartengono alla famiglia di Gianfranco Serra, il cui nome ricorda una lontana origine spagnola. Nonostante la vastità del possedimento, che si percorre a bordo di una modernissima jeep, l’allevamento del bestiame, ovini, suini, bovini, oltre che pollame e conigli, ha modi e tempi ancora volutamente artigianali, come l’agricoltura e la coltivazione della vite. Nella piccola cucina privata, biancheggiante di ceramica, dove per praticità, lavello e focolare hanno lasciato il posto a moderni elettrodomestici incassati in muratura, la padrona di casa sforna vasetti di marmellata che saranno serviti, con il pane fresco, nelle ricche colazioni sotto il portico. Fave, carciofini, cornetti si trasformano in sottaceti che accompagnano antipasti con pezzetti di pecorino, olive nere e lardo prodotto nella fattoria. Un menu ricchissimo con portate a raffica, una più buona e inaspettata dell’altra, sono servite nell’intima sala da pranzo riscaldata, nelle mezze stagioni, dal fuoco che scoppietta nel vecchio camino in pietra a secco, sormontato dalla mensola in ormai raro legno di ginepro. Quando, seduti su solide sedie di campagna, si gustano zuppa gallurese, gnocchetti, ravioli di ricotta, agrodolce di capra, porcetto al forno, concludendo con limoncello o liquore di cioccolata, sembra di essere trasportati in un piacevole mondo di sapori antichi.

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