IL BRONZO E IL MARMO

Le campane hanno reso famoso l’Alto Molise. Tuttavia qui, tra ritmi lenti e gesti ripetuti da secoli, non nascono solo campane. Utilizzando la stessa tecnica medievale della cera persa, infatti, i fonditori creano bassorilievi, sculture e bronzetti.
È nato così, nell’antica Pontificia Fonderia di Campane Marinelli, il nuovo altare della  chiesa di Sant’Emidio in Agnone (Isernia), realizzato in marmo e bronzo. Nel dicembre del 2006, Armando e Pasquale Marinelli avevano donato alla parrocchia un ambone bronzeo, decorato con immagini plasmate dal genitore Ettore e fuse postume dai figli.
Ettore Marinelli, fine artista, ottimo cesellatore e scultore di fama internazionale, scomparve prematuramente nel 1981, e l’ambone è stato realizzato in occasione del 25° anniversario della sua morte.
Oggi accanto all’ambone si staglia, solenne, il nuovo altare, ideato in modo da abbinarsi in modo omogeneo al resto della chiesa, in cui sono conservate sculture e opere artistiche risalenti al XVII secolo. Dell’iconografia del nuovo altare si è occupato il parroco, don Giovanni Fangio, eminente teologo e studioso il quale ha voluto, nelle immagini, sintetizzare la dottrina dell’Eucaristia, ponendo nel paliotto posteriore il Sacrificio del sacerdote Melchisedek e in quello anteriore il Sacrificio di Gesù presentato come Agnello Immolato. Ogni dettaglio è curato nei dettagli: don Giovanni, infatti, afferma “ho voluto che l’Agnello fosse raffigurato ritto, sanguinante, con la bocca aperta per indicare la sua continua immolazione e la sua continua intercessione a favore di tutti gli uomini.”
Sotto la raffigurazione dell’Agnello, don Giovanni Fangio ha voluto che fossero poste le immagini di San Francesco Caracciolo, Sant’ Emidio, San Pietro Celestino e del beato Antonio Lucci, uomini di Dio legati in diversi modi ad Agnone e alla Parrocchia. Un’opera così importante ha richiesto tempi di ideazione prolungati e molte fasi preparatorie si sono succedute. L’altare è nato prima su carta, sotto forma di schizzi e bozzetti, poi è stato progressivamente proporzionato su modelli in miniatura e a grandezza naturale, infine i fonditori hanno cominciato a definirne i rilievi artistici. L’idea era di unire marmo e bronzo. La scelta, molto meditata, è andata su un marmo rarissimo, l’ormai introvabile “giallo reale”di Svezia, che meglio richiama i toni dell’oro predominanti nella chiesa. Il risultato è un armonico cromatismo con gli elementi preesistenti: gli altari barocchi laterali e l’altare del Sacramento di sfondo.
La progettazione e la realizzazione dei rilievi artistici sono opera della scultrice Paola Patriarca Marinelli, moglie di Armando, contititolare della fonderia agnonese. osì la Fonderia Marinelli ha portato a compimento un’altra opera da consegnare ai posteri, con l’orgoglio che deriva da una lunga tradizione, ma anche da un’esistenza semplice e operosa, dedicata al lavoro e alla famiglia.CAMPANE MARINELLI
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