Albert Uderzo


Il fumetto della felicità

Arrivato a 80 anni, Albert Uderzo ha detto, intervistato dalla stampa francese, di “sentirsi bene” e “voglioso” di cominciare quanto prima la lavorazione del nuovo album di Asterix, che sarà il 34/esimo dall’inizio della serie.

Figlio di genitori italiani (il suo cognome deriva da Oderzo, provincia di Treviso, città di origine della famiglia), nella sua brillante carriera ha realizzato fumetti avventurosi ed umoristici, giungendo alla consacrazione ed alla celebrità grazie alla serie Asterix il gallico, coprodotta assieme a René Goscinny.
Dopo la prematura scomparsa di Goscinny, Uderzo ha continuato la realizzazione della serie. Nel 1929 la sua famiglia: il padre Silvio, la madre Iria ed i due fratelli, si trasferiscono a Clichysous-Bois (Seine-Saint-Denis) e nel 1934 Albert
ottiene la cittadinanza francese; nel 1938 si trasferiscono stabilmente a Parigi.
La vocazione per il disegno di Albert Uderzo si manifesta sin dall’infanzia. All’età di sette anni è un attento lettore di fumetti e inizia a disegnare proprie storie anche se presto scopre di essere daltonico. Questo deficit visivo lo ostacolerà nel dipingere, ma non nel disegnare. Quando ha tredici anni, viene assunto dalla Societé Parisian
d’Edition in qualità di letterista, ritoccatore di fotografie, correttore di bozze, grafico, ecc. Uderzo è quasi completamente autodidatta e impara presto ad essere eclettico. Dal 1941 al 1943, evita il servizio militare trasferendosi in Bretagna con il fratello Bruno. Fugge e torna a vivere con i suoi genitori, con i quali vive nella clandestinità fino alla liberazione di Parigi, il 25 agosto 1944.

Primi disegni
In quel tempo Albert Uderzo progetta un cortometraggio d’animazione e poi crea il suo primo fumetto: Flamberge Gentilhomme Gascon (storia di moschettieri, su sceneggiatura di Em-Ré-Vil).

Nel 1945 inventa Clopinard, un vecchio soldato con una sola gamba che diceva di dover la sua lunga vita al fatto di aver mangiato grandi quantità di polvere da sparo. Scopre i cortometraggi e i film di Walt Disney ma, assunto come aiutodisegnatore per uno studio di cartoni animati, comprende ben presto che il lavoro in catena di montaggio non fa per lui. Nel 1946 crea Arys Buck, Prince Rollin e Belloy per la nuova rivista OK.
Arys Buck è un bellissimo e fortissimo principe per il quale Uderzo aveva già ideato un piccolo e brutto alter ego, provvisto di un gran nasone e un elmo alato. Nel 1948 trascorre il servizio militare ad Innsbruck in Austria, e al suo ritorno conosce il signor Dansler del Syndicat des Dessinateurs pour Journaux d’Enfants che gli consiglia di tentare la fortuna con i quotidiani.
Accetta un lavoro come reporter-disegnatore per France-Dimanche e in seguito viene assunto da France Soir nel 1950.

L’incontro con Goscinny
A Bruxelles, assunto da World Press, conosce Hubidon e Charlier, insieme ai quali riprende più tardi la serie Belloy che aveva abbandonato fin dal 1948. Yvan Chéron e il suo amico Georges Troisfontaines hanno fondato due agenzie indipendenti, la World Press e la International Press, due agenzie che però condividevano gli stessi locali e gli stessi autori.
Albert conosce casualmente negli uffici parigini della World Press René Goscinny, un giovane autore francese appena arrivato dagli Stati Uniti.
Tra i due impiegati nasce una grande amicizia.

La coppia Goscinny-Uderzo
Troisfontaines affida all’inedita coppia un compito inatteso: la rubrica del galateo, sul femminile Bonnes Soirées. Goscinny e Uderzo per scriverne i testi si rifanno ad un manualetto belga, pieno di regole comicamente desuete. Tra una risata e l’altra i due imparano a lavorare insieme.

I due provano il lavoro in coppia: nasce così Jehan Pistolet, corsaire prodigieux, testi di Goscinny e disegni di Albert Uderzo.
Lavorando insieme essi creano anche Luc Junior.Nel 1952 World Press sogna un grande lancio negli Stati Uniti ed il duo risponde con una nuova serie: Oumpah-Pah le peau-rouge.
Un indiano moderno con lavatrici e televisori sotto il teepee. Il personaggio non desta alcun interesse inizialmente e presto viene abbandonato: la serie verrà pubblicata nuovamente nel 1958 nel Journal de Tintin.
Nel 1953 crea, con René Goscinny, il personaggio di Sylvie, ripreso in seguito da Martial.

L’agenzia Edilpresse e Edilfrance
Nel 1956 Renè Goscinny viene licenziato all’improvviso da Troisfontaines, convinto che l’umorista sia diventato un agitatore sindacale. Albert, che lavorava in esclusiva, rimane con un pugno di mosche. Fortunatamente la redazione di World Press decide di mettersi in proprio.
Nasce Edipresse, agenzia di stampa e pubblicità.
Jean Hébrard porta il denaro e i locali, Goscinny, Uderzo e Charlier contribuiscono en nature, cioè con il loro lavoro.
Il gruppo dà vita anche a Edifrance, agenzia di pubblicità con sede a Parigi. Creano la rivista Clairon per la società Fabrique-Union, e il settimanale Pistolin per la pubblicizzazione del cioccolato Pupier.
Pistolet compare su Pistolin con il nome di Jehan Soupolet e poi Uderzo crea, su sceneggiatura di René Goscinny, la serie realista dell’avventuriero Bill Blanchart, per il giornale Jeannot.
Successivamente riprendono assieme la serie Benjamin et Benjamine per il giornale che si chiama allo stesso modo.
Crea, in collaborazione con Franquin, Morris e anche Peyo, un supplemento settimanale per i giornali da week-end, per i quali Charlier scrive Banjo 3 ne répond plus! (serie d’aviazione), mentre Goscinny crea il personaggio di Antoine
l’Invincible.

Il giornale per adolescenti Pilote e la
nascita di Astérix

Il progetto non funziona.
Nell’arco dal 1957 al 1962 collabora al Journal de Tintin per il quale Goscinny ed Uderzo creano i personaggi di Poussin e Poussif, la Famille Cokalane (pagina di pubblicità per la lozione Pétrole Hahn), la Famille Moutonet e riprendono il
personaggio di Oumpah-Pah.

Nel 1959 Radio Luxembourg fa una proposta coraggiosa per quei tempi: fondare un giornale per i giovani, sfruttando la radio come supporto pubblicitario. Fondare un giornale è una prospettiva allettante, che Goscinny e Uderzo affrontano con entusiasmo. Tutti a Radio Luxembourg vogliono dire la loro. François Clauteaux, futuro direttore del giornale, inventa il titolo: Pilote, il giornale che pilota i bambini. Su Pilote debutta anche una nuova serie, introdotta da un breve commento:
“Astérix incarna maliziosamente tutte le virtù dei nostri antenati Galli. L’umorismo di René Goscinny e Uderzo vi farà amare questo piccolo guerriero baffuto, personaggio nuovo nel mondo dei fumetti.”

L’intenzione di François Clauteaux, direttore del giornale, era di dare ai lettori un po’ di folklore francese, invece dei soliti gialli e western.
Goscinny e Uderzo decidono allora di adattare a fumetti le Roman de Renart. Per evitare paragoni con altre serie bisogna trovare una nuova idea.
Il 29 ottobre 1959 esce il primo numero di Pilote Ca, c’est un journal! ("Questo sì che è un giornale!"), edito dalla Societé Nouvelle du Journal Pilote (creata per l’occasione). Albert Uderzo ne è il direttore artistico.
Astérix le Gaulois, Astérix il gallico, su sceneggiatura di Goscinny viene pubblicato sul n°. 1 di Pilote nell’1959 assieme a L’Ecole des Aigles e Tanguy et Laverdure, su sceneggiatura di Jean-Michel Charlier.
Avventura dopo avventura la serie si consolida, il pubblico si appassiona e le vendite aumentano in maniera esponenziale. Il logo di Pilote viene modificato per includere Obélix.

Obélix e il villaggio dei Galli
Uderzo insiste affinché Astérix abbia una spalla. Un personaggio grasso, placido e gioviale, che non porta ancora un menhir, ma un’ascia. Durante la prima avventura questa figura ha un ruolo di contorno, limitandosi ad aspettare il ritorno del protagonista.
Goscinny lo recupera nelle avventure successive e ridistribuisce i ruoli: Astérix diventa un eroe a tutto tondo, limitato solo dal fisico mentre i difetti franco-gallici vanno a ricadere sul suo compare: Obélix è suscettibile, irascibile e goloso. Il villaggio viene posizionato in Armonica. Fior di analisi sono state fatte su questo dettaglio: la Bretagna come alto simbolo di testardaggine contadina e di ostilità contrapposta al centralismo di Parigi. La realtà è molto più prosaica: per Goscinny ogni posto andava bene, e Uderzo ha scelto la Normandia perché si ricordava bene dei suoi paesaggi.
Il villaggio ha sempre delle scaramucce a portata di mano grazie agli accampamenti romani che lo circondano. Ma come in Lucky Luke le battaglie sono incruente. Occhi neri e braccia rotte, ma nulla di irreparabile.
Il risultato dei loro sforzi è ben ripagato. L’angolo della posta, i conoscenti, tutti elogiano Astérix come la vera star di Pilote.

Curiosità e riconoscimenti

Albert Uderzo è sposato dal 5 settembre 1953 con Ada Milani. Il 24 luglio 1956 nasce la figlia Sylvie. Nel 1965 viene lanciato nello spazio il primo satellite spaziale francese: il suo nome è Asterix; Il 19 settembre 1966 Asterix è sulla copertina del n°. 796 de l’Express, sottointitolato: "Astérix, le phénomène français" ("Asterix, il fenomeno francese"). Nel 1970 Albert Uderzo riceve il titolo di Cavaliere delle Lettere e delle Arti. Uderzo è un appassionato estimatore di
automobili e in particolare di quelle sportive. Acquistò la sua prima Ferrari nel 1975. La sua passione lo porterà nel 1978 ad essere eletto Presidente del Club Ferrari francese. Nel 1980 Uderzo riceve le "Prix du Génie" in occasione della Convention de la Bande Dessinée alla Bastiglia, per l’album Il figlio di Asterix.
1991 apertura in Francia del parco tematico Parc Astérix, vicino Parigi. 1999 Le Prix du millénaire viene conferito ad
Albert Uderzo, in occasione del 26mo Festival International de la Bande Dessinée d’Angoulême. Il 29 ottobre 1999 Asterix ha festeggiato i suoi primi 40 anni; esce, per quest’ occasione, il Livre d’Astérix le Gaulois. Impiegando circa tre mesi per la storia e i dialoghi e sei mesi per i disegni. Dopo la morte di Goscinny, Uderzo scrisse e disegnò personalmente ogni nuova storia. Da quando Asterix fu ideato, per le oltre 30 diverse storie che sono state sinora vendute in oltre 300 milioni di copie in tutto il mondo, Uderzo ha realizzato più di 14.000 disegni.

 

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