Al centro dell’attenzione del mondo

Raffaele Sirica, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) sintetizza i passi compiuti dalla chiesa e dalla società civile sullo fondo dell’evoluzione architettonica negli ultimi decenni. Nel cammino che ci attende, tra gli argomenti centrali per la città, il sagrato occupa un posto di primaria importanza. Se ne parlerà ai Convegni mondiali degli Architetti, a Istanbul e a Torino.

Per tutti gli italiani il sagrato rappresenta qualcosa: anche chi non frequenta la chiesa l’ha in qualche modo fatto da piccolo, o lo ricorda come luogo singolare nel paese o nella città natale. Il CNAPPC da anni si batte per la qualità dell’architettura urbana e denuncia la trascuratezza con cui dal dopoguerra l’espansione urbana si è sviluppata. Come colloca il tema del sagrato entro questa problematica? In altri termini, come ritiene che abbia inciso la variazione del tessuto urbano negli ultimi cinquant’anni sulla percezione dei sagrati preesistenti? E in che modo questo può avere inciso nel ricordo e nell’esperienza delle persone?

Il Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C. da anni indirizza la sua azione politica per favorire la rinascita della qualità architettonica ed urbana.

Prof.Arch. Raffaele Sirica

Una serie di interventi a diversa scala testimoniano in concreto questa volontà. La grande partecipazione al Premio
sui sagrati d’Italia, realizzato insieme alla rivista CHIESA OGGI architettura e comunicazione, dimostra che gli architetti condividono pienamente questo obiettivo: il contributo di idee che sono pervenute è infatti un dono gratuito alla collettività, la cui valenza assume precipuamente un carattere etico. E’ opinione diffusa che la situazione di criticità dei
tessuti urbani sia collegata alla recente storia del nostro Paese: nel dopoguerra le lacerazioni prodotte sul territorio dai conflitti bellici hanno reso necessaria una rapida ricostruzione. Di conseguenza l’espansione delle città si è sviluppata con logiche di emergenza e non di qualità, creando i presupposti per l’insorgere di meccanismi di speculazione economica. Le conseguenze dannose di questa congiuntura sono sotto gli occhi di tutti.
Oggi ci troviamo a ricucire i tessuti delle città; lo strumento del concorso, attraverso il meccanismo della competizione, introduce virtuosamente il concetto della qualità alla piccola come alla grande scala. Jaimie Lerner, Presidente dell’Unione Internazionale degli Architetti, ci ha esortato a moltiplicare gli interventi di “agopunture urbane”, ovvero di piccole, ma capillari azioni progettuali in grado di cambiare la quotidianità dei cittadini. Il ripensamento dei sagrati in chiave contemporanea assume pertanto il significato di un tramite per la riapertura di un canale di dialogo. Ripensare il sagrato oggi significa giungere al cuore pulsante della città per stabilire un nuovo rapporto di partecipazione e di vicinanza tra gli architetti ed i cittadini.

Il sagrato della Basilica di Santa Maria delle Grazie a Milano.

Nel “genius loci” della città contemporanea il sagrato sembrerebbe forse lasciato un poco in disparte.
A Premio concluso, Le sembra che questo tema possa essere tornato di attualità? Che incidenza pensa possa
avere sul futuro della progettazione urbana?

In generale i “premi” – come i concorsi – di progettazione costituiscono una preziosa occasione di ripensamento non solo in termini di sviluppo tecnico- operativo, quanto per le variazioni che inevitabilmente vengono introdotte dal tempo, vero e proprio elemento di progetto. Il compito del progettista è dunque quello di tradurre in elementi architettonici queste variazioni temporali, rispondendo alle istanze prodotte dalla collettività. In quest’ottica ritengo senza dubbio interessante la rilettura contemporanea del tema del sagrato, in quanto paradigmatica del rapporto tra la chiesa e la città, ovvero tra l’architettura religiosa e quella civile.

Il CNAPPC sta preparando il prossimo congresso mondiale in Turchia e quello successivo di Torino. Quale ruolo
giocherà il tema del sagrato?

In un contesto internazionale come quello del prossimo congresso mondiale in Turchia il tema dei sagrati sarà assunto dalle rappresentanze italiane come emblematico della rinascita delle città e delle sue parti. In Turchia verranno infatti organizzati una serie di convegni sul tema “Città e architettura” che costituiranno una piattaforma di discussione finalizzata ad aumentare la consapevolezza delle singole nazioni, come dei cittadini, su temi che coinvolgono noi tutti direttamente. In vista del congresso mondiale degli architetti, che si svolgerà nel 2008 a Torino, l’obiettivo determinante sarà avvicinare sempre più i cittadini, gli architetti e gli amministratori al processo di democrazia urbana.

Foto tratta dal volume “Piazze in Lombardia”, autori Piero Orlandi e Guido Gerosa, Edizioni CELIP, Milano.

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