Accademia di Brera: natura, artificio, scenografia

Natura, artificio, scenografia

Un programma teorico non appare proponibile, quindi si definiscono idee di progetto prescindibili dalla pre-messe storiche – teoriche cui si riferiscono. L’individuazione di una dominante che dia in primo luogo forma a spazi che possano, mutando carattere, cooperare l’uno con l’altro con una bordura, una siepe, un intreccio di rami…, è stato l’obiettivo da perseguire.

a) Protagonista la piscina ispirata all’opera di Antoni Gaudì. “L’ornamento sta all’origine dell’architettura” (J. Ruskin – 1853): teorico inglese da cui Gaudì fu profondamente influenzato. Qui l’insieme di forma e colore dà origine ad un fantasioso progetto che fonde la struttura dell’architettura con le forme della natura. Ne riprende il cromatismo mediante l’uso di materiali dai colori sorprendenti che rivelano allo sguardo immagini magiche e affascinanti.

b) Nell’impressione di grande respiro, basse siepi di varie forme tagliate ad angolo netto, guidano la vista verso lo spec-chio d’acqua. Suggestivi i cipressi, la cui funzione è storicamente quella di preparare ed anticipare la veduta, un tempo dell’edificio, ora della piscina, vero centro del giardino.

c) Antichissima, ma ancora viva l'”ars topiaria” ovvero l’arte di plasmare le piante con opportune tecniche già praticate da Persiani e Greci nell’antichità; amata oppure detestata è oggi più che mai di grande attualità. Assume valenze architettoniche ed è, in questo caso, preziosa nel delimitare, suddividere, decorare lo spazio riservato alla piscina che diventa polo convergente di tutte le prospettive, secondo gli intendimenti di questo stile.
Tiziana Campi
Disegno di Daniele Carzaniga

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