Tratto da: Cucina bella e buona N°76 |
Abitare su più livelli | ||||||
DiBaio Editore | |||||||
Lampade Fontana Arte “Scintilla” di Piero e Achille Castiglioni. L’edificio era una vecchia officina milanese dei primi del ‘900, un grande capannone dove la luce filtra da un’unica immensa finestra ad arco che percorre in altezza i tre piani del loft. Lo sperimentalismo dell’architetto ha giocato soprattutto sugli elementi strutturali della casa, come la scala e i pavimentisoffitto, realizzati in zinco grigliato, materiale ad alta prestazione tecnologica, ma decisamente insolito in un contesto abitativo. La grigliatura lascia intravedere gli ambienti al di sopra e al di sotto di essa, suggerendo una sensazione di leggerezza; le barriere tra i locali diventano meno rigide, consentendo un’intercomunicabilità sonora e visiva. La cucina resta come “sospesa” tra il piano terra e l’ultimo piano, pochi arredi essenziali ne delimitano lo spazio: un blocco operativo in satinato grigio, molto compatto e un set con tavolo e sedie. “Le sedie nascono da un disegnodi Rene Herbst, risalente agli inizi del ‘900; la loro particolarità é la seduta costituita da bande in materiale elastico. Per una cucina così minimal, l’ideale é aggiungere qualche particolare elegante e sobrio, ma che crei atmosfera, soprattutto a tavola. La sensazione complessiva che si prova, entrando in questo loft, é quella di trovarsi in un santuario della modernità: le prospettive che sfondano verso l’alto, di riminiscenza gotica, conferiscono un tono quasi sacrale agli arredi e alle rifiniture". Dalla zona pranzo si intravede il piano inferiore e la cucina rimane come “sospesa” tra la terra dove c’è il soggiorno e il cielo dove è collocata la stanza da letto.
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