Nella Matera settecentesca Servizio di: Claudia Avolio A Matera, i palazzetti e le case realizzati dal patriziato e dal clero nei primi anni del Settecento si allineano, con prospetti uniformi, lungo l’asse urbano creato in quel periodo al centro della città, luogo per eccellenza della vita cittadina. Questa concezione urbana risale a un secolo prima, quando accanto alla vecchia tecnica dello scavare le case nel tufo, tipica dei Sassi, cominciano ad affiancarsi sistemi costruttivi volti a realizzare case con pareti e tetti. Sotto la splendida volta affrescata, a pezzi classici del design si affiancano oggetti di memoria, In queste antiche strutture tutti gli accostamenti si compongono con armonia in un contesto ampio e luminoso.
anni dell’Ottocento, attribuita al pittore Paolo Marinaro, è stata abilmente restaurata dalla padrona di casa (una restauratrice di professione) con ritocchi ad acquerello. I pavimenti del salone, rifatti integralmente in cemento secondo gli originali metodi artigianali, riprendono l’impianto decorativo della volta: una cornice architettonica con paraste e capitelli che racchiude motivi floreali. Il sapiente gioco delle luci, inserite all’interno delle cornici e delle colonne in gesso (costruite ex novo) posizionate in corrispondenza dei capitelli della volta, fa risaltare il fascino antico di questi ambienti. Sulla credenza ottocentesca del grande soggiorno troneggia benedicente la statua lignea di San Donato, lasciata in dono dal sacerdote che nella seconda metà dell’ottocento aveva abitato la dimora. Nella cucina Dalla finestra, da cui si gode lo splendido panorama dei Sassi e della Murgia materana (foto piccola nella pagina precedente), si respira quella perfetta armonia tra paesaggio e architettura che è tipica di queste abitazioni. Nelle foto: Sulla bella consolle ottocentesca del soggiorno, un quadro della stessa epoca di Serrano e una lampada anni ‘70 di Gae Aulenti per Fontana Arte. |