Un classico bilocale anni ‘70 viene ristrutturato per una giovane coppia. L’architetto propone sei soluzioni con un unico obiettivo: aumentare l’area living integrando tutti gli spazi inutilizzati. Progetto di Elisabetta Casto, architetto Situato nell’immediata periferia milanese, all’interno di un piccolo complesso di edifici a torre, questo appartamento è
SOLUZIONE 1. Il primo passo è stato quello di demolire, almeno in parte, il tramezzo che divide la cucina dal soggiorno, creando così un ambiente unico, seppur caratterizzato da piccole quinte in muratura o in vetrocemento. Questi elementi hanno lo scopo di schermare il blocco cucina e di costituire delle pareti di appoggio per i mobili
L’andamento a 45°di questo elemento suggerisce il cambio di pavimentazione in corrispondenza della zona d’ingresso SOLUZIONE 2. Osa un po’ di più. Vengono demoliti tutti i tramezzi tra soggiorno, cucina e corridoio d’ingresso per creare un quarto di cilindro in vetrocemento che diventa l’elemento dominante dell’intero spazio. Un altro quarto di cerchio viene riproposto a livello di pavimentazione da un inserto in ciottoli di fiume che divide il grès porcellanato della zona cottura dal parquet del resto dell’appartamento. La parete stondata in vetrocemento fa inoltre da elemento d’appoggio per una panca a servizio del tavolo da pranzo.
Lo scopo è sempre quello di creare un ambiente unico, ma con delle quinte che possano in qualche modo schermare gli elettrodomestici ed il tavolo. In questa soluzione, grazie all’apertura di una porta in corrispondenza di quelle del bagno e della camera, è stato eliminato anche il corridoio che portava alla zona notte e trasformato in un ripostiglio dove poter alloggiare la lavatrice. In tal modo il bagno assume un aspetto signorile con l’inserimento di una vasca e di un doppio lavabo. SOLUZIONE 3. Il progetto prevede la demolizione anche dei tramezzi del corridoio che portava alla zona notte, mantenendo unicamente un piccolo disimpegno, come richiesto dalla normativa. In questo caso la zona giorno è stata suddivisa, in base all’asse orizzontale, da una fioriera in muratura che fa da appoggio al divano.
Il tavolo si trova all’estremità di un elementocontenitore a penisola, ed in generale tutti i mobili di questa soluzione sono elementi bassi, che danno ariosità all’aspetto complessivo dell’ambiente. Le dimensioni del bagno sono riproporzionate da una sorta di antibagno che ospita un’armadiatura e la lavatrice. SOLUZIONE 4. È una variante della precedente, che prevede la realizzazione di una parete ad altezza m 2,10 posta in diagonale al centro della zona giorno e che fa da appoggio da un lato al tavolo da pranzo e dall’altro al divano. La presenza del pilastro in corrispondenza di quello che era il corridoio notte, viene sfruttata come aggancio per alcune mensole ed il mobile TV. L’ambiente risulta ampio e minimalista.
La superficie della camera viene ben utilizzata grazie all’inserimento di una cabina armadio, in corrispondenza della quale il soffitto viene ribassato creando un ripostiglio in quota. Nel bagno i due sanitari vengono schermati da altrettanti setti in muratura ad altezza 90 cm. Dopo questa prima fase progettuale si è deciso col cliente di provare SOLUZIONE 5. Nasce così la quinta soluzione che elimina ogni spazio inutilizzato e riproporziona il bagno e la camera
si tratta di una parete che comincia a tutta altezza per poi digradare fino a 90 cm, all’interno della quale si apre una finestra, in asse con la porta d’ingresso. Tale parete viene arricchita da un trompe l’oil e rappresenta un elemento che è allo stesso tempo funzionale ed estetico, in quanto scherma la vista del blocco cucina e arreda lo spazio d’ingresso. SOLUZIONE 6. Quella scelta dal cliente, si sviluppa dalla precedente riequilibrando le proporzioni di tutti gli spazi dell’appartamento. La parete che divide il soggiorno dalla camera è stata spostata di 80 cm dalla sua posizione originaria, donando più agio alla camera e al bagno. Si è scelto di dare maggior movimento allo spazio inserendo degli elementi diagonali che non risultassero però troppo invasivi. Nella zona giorno un tramezzo posto a 45° e ad altezza m 2,10, delimita l’angolo cottura e determina l’andamento della pavimentazione.
L’inserto di alcune formelle in vetrocemento lo alleggerisce ulteriormente. Stesso elemento in diagonale e con inserti in vetrocemento viene riproposto in corrispondenza del disimpegno notte, donando luminosità a questo spazio. La possibilità di giocare con lo spazio è davvero molteplice, tutto dipende da quanto si è disposti a modificare e di qual è l’obiettivo che si intende raggiungere.
|