360 gradi

Lisce o ruvide, in pietra o legno, bianche o colorate, le pareti rappresentano la scenografia essenziale della nostra casa. Una scelta stilistica che “lega” mobili, oggetti, complementi.

Sono le pareti con le loro superfici colorate, ruvide o vellutate al tatto, a sottolineare le diverse aree della casa, a darne il tono, a imporre l’accento sulle scelte d’arredo. Un’enfasi, in alcuni casi provocatoria, che fa da quinta a mobili, oggetti e complementi esaltandone stile, forme e cromíe. Una scenografia che può essere modificata, in molti casi senza eccessiva spesa, con il solo ausilio della nostra fantasia, della nostra voglia di rinnovarci continuamente.

Nelle foto: Il rispetto per l’atmosfera suggestiva che le massicce mura di pietra ancora trasmettono è il principio con cui si è deciso di restaurare questo antico casale del ‘700, chiamato “Mas perdut”, nella campagna intorno a Girona, in Spagna. Non stravolgere, quindi, l’architettura formata da un unico volume, ma mantenere la struttura quasi del tutto intatta. In questo caso, oltre alla struttura principale, sono state mantenute anche le aperture delle finestre e le
porte originarie. Le travature sono volutamente lasciate a vista nel loro colore naturale, così come l’assito e i travetti.
All’interno della casa i muri di pietra sorprendono per l’accostamento con quinte intonacate di azzurro e di rosa. La scelta di accostare pareti lisce e dai colori intensi alla grossolanità delle pietre, è dettata dal desiderio di alleggerire il clima rustico che altrimenti rischierebbe di soffocare gli ambienti. In basso e nella pagina accanto due viste della sala da pranzo con, in primo piano, un lampadario in ferro con il paralume in stoffa.

Cuore di pietra

I materiali utilizzati sono tutti originari o comunque recuperati, dal grès catalano per i pavimenti del piano terreno, al legno di pino per le travature del soffitto e per i pavimenti delle camere: tutto concorre a creare un ambiente raccolto, un rifugio romantico, intensamente emozionante.

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Nelle foto:Come nella tipica tradizione contadina, al piano superiore sono posizionate le camere da letto. Qui si è prestata molta attenzione alla scelta dei colori per i tessuti dei copriletti e delle tende, con toni di azzurro e di rosa. L’atmosfera romantica è suggerita dai particolari, come i dipinti antichi alle pareti o il lavabo in ceramica e ferro battuto.
Lasciare a vista non solo le travature del soffitto ma anche i travetti e l’assito, significa creare una sorta di ordine geometrico che “scandisce” lo spazio e dona respiro agli ambienti. Nella pagina accanto un’idea creativa: la rusticità della pietra grezza è valorizzata dai quadretti appesi e da una cornice senza sfondo.

Bianco ruvido

Bianco totale per la casa – studio del fotografo Bob Krieger. Qui le pareti sono uno sfondo. Un grande pass – partout dal quale emergono dipinti, ritratti di personaggi famosi, appliques essenziali che ammorbidiscono l’effetto abbagliante del bianco.

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Nelle foto: La bellezza delle piante rampicanti incornicia l’accesso al soggiorno ammorbidendo i contorni netti della porta finestra. Il bianco delle pareti fa da contrappunto al bianco e nero dei ritratti appesi ordinatamente.
Il gioco del bianco e nero continua nella console laccata e nel pavimento in marmo che si intravede in cucina posato a scacchiera.
Ritmicamente il nero emerge in tutti gli ambienti. Nel sottotetto che ospita un piccolo soggiorno con le accoglienti sedute di Poltrona Frau il bianco che avvolge ogni cosa si interrompe nelle linee classiche di una lampada da tavolo, dove il paralume crea un contrasto cromatico.

Osare il colore

Una sensazione di piacevole irrealtà avvolge chi entra in questa casa. Ambienti e funzioni sono infatti resi emotivi e surreali grazie a un uso intensivo del colore. In soggiorno predomina il giallo perché solare, non solo alle pareti ma anche nei mobili e nei complementi. La library è invece una notte stellata piena di magie.

Nelle foto: Immerso nel traffico caotico del centro di Brescia questo appartamento non aveva un giardino fiorito o alberi di magnolia davanti alla finestra. Occorreva dunque un antidoto all’inverno e alle lunghe giornate grigie perché si potesse creare all’interno un clima da fiaba. Una volta insonorrizzate le grandi finestre la parola d’ordine è stata “osare” e tutto, qui, è stato puntato sul colore non solo delle pareti, accese da un giallo forte e solare, ma anche da arredi e complementi che giocano sui contrasti.
L’iniziale idea di pulizia e di vuoto si è modificata dopo uno “sconvolgente”contatto con le opere di Gaudì a Barcellona, che ha invogliato i proprietari a costruirsi con le loro mani, durante i lunghi week end invernali, alcune mattonelle a mosaico nella zona librerie, aggiungendo una pioggia di stelle sul blu notte delle pareti.

Una quinta in legno

La forma di questo appartamento era piuttosto inconsueta, composta da un lungo e largo corridoio inutilizzato e da una serie di stanze tutte della stessa dimensione che si aprivano a ventaglio alla fine dello stesso corridoio d’ingresso. Attraverso un’infinita quinta in legno è stato trovato l’elemento unificante di tutto lo spazio.

Nelle foto: La lunga parete curva in legno non ha solo una funzione scenografica ma è un diaframma tra un percorso e una serie di locali di servizio che vengono mascherati completamente. La lunga parete curva cambia direzione
accompagnandoci con un movimento armonico verso la cucina, il salotto e la zona notte. Gli spazi si relazionano tra di loro attraverso un gioco di elementi che si smaterializzano e acquistano una loro funzione; la libreria verso il corridoio e una serie di armadiature verso le camere. Per decostruire lo spazio è stato scelto un materiale guida, il legno, circondato da un involucro tutto bianco.

Stucco veneziano

Volumi concavi, stucco veneziano che si declina nella dolcezza dei colori pastello, pavimenti in marmo e in rovere
sono le caratteristiche di questo appartamento che si sviluppa su quattro piani. Il risultato è una casa allegra e d’avanguardia in sintonia con le opere di arte contemporanea che spaziano dal futurismo alla pop art degli anni ‘60.

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Nelle foto: Il progetto di questa ristrutturazione firmato dagli architetti Salvati & Tresoldi prevede spazi aperti con divisori colorati che separano funzioni diverse, come ad esempio la cucina dal soggiorno. Poiché lo spazio per ogni piano era esiguo sono state usate pareti di separazione ricurve in modo da rendere più dinamica la continuità spaziale.
Per il pavimento del piano terra sono stati utilizzati più marmi: dal bianco di Carrara al nero Marquinia, al grigio
imperiale. Il disegno è orientato secondo righe che attraversano tutta la superficie in modo da rendere la percezione dello spazio più determinata, contrastando l’effetto inglobante delle pareti curve.

Epoche in gioco

Una lunga serie di sovrapposizioni architettoniche partite dall’originaria costruzione del 1300 sono state tenute in
evidenza nel corso delle opere di ristrutturazione e consolidamento dovute all’architetto Cosciani che vi ha aggiunto le sue personali soluzioni come l’ultimo capitolo di attualità nella storia della casa.

Nelle foto:Salendo i gradini che portano all’ingresso si possono vedere i segni del tempo nelle decorazioni murali che mostrano come fosse in origine la disposizione delle finestre. Anche sulle pareti, nella nicchia e intorno alla finestra tra le due stanze sono rimaste testimonianze del passato decorativo di questa casa gotica.
Le porte preesistenti e quelle aggiunte, la struttura che forma il soppalco, le scale molto aeree e trasparenti, tutto questo rende lo spazio completamente fruibile.

Affreschi e memorie

Vivere in una casa antica significa in qualche modo par
tecipare al suo passato e farne riemergere la memoria. Un’operazione intensamente emotiva, un’attenta ricostruzione storica, che si legge non soltanto negli affreschi
parietali, ma anche nei mobili e nei tessuti che ne decantano antichi e sofisticati splendori.

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Nelle foto: Ciò che più colpisce di questa casa è l’atmosfera rarefatta e ovattata, ottenuta attraverso un sapiente “dosaggio” della luce che filtra dagli ampi, doppi, tendaggi. Qui, nell’angolo dedicato alla musica, trionfa il pianoforte in radica specchiata, sullo sfondo gli affreschi del ‘500 della scuola del veronese, a terra il classico seminato veneziano.
Nel grande salone trionfa un immenso lampadario di Murano in vetro policromo. Sulla parete di fondo tre ritratti di grandi dimensioni eseguiti ad olio sottolineano la volontà dei proprietari di immergersi completamente in un’atmosfera
d’altri tempi. In stile anche le sedute e le vetrinette che completano l’insieme.

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