vivere ogni giorno tra il bosco e la città

realizzazione di Rosanna Monzini e Giuseppe Raboni servizio Gabriella Anedi; foto Athos Lecce

Sulle pendici di una collina nei pressi di Borgosesia sorge questa casa unifamiliare. Immersa nel verde e nella quiete, offre a chi la abita la comodità della prossimità al centro e i grandi spazi di una villeggiatura a portata di mano. Un prato all’inglese la separa dal bosco.

L’ingresso principale è connotato dal portico ricavato in fase di ristrutturazione dell’originario rustico abitato da contadini, un edificio che non ha posto problemi di vincoli storici . Dalla piscina, molto soleggiata, si intravede la casa con il tipico tetto a tegole e i camini in cotto

Ha qualcosa di straordinario il rapporto che si stabilisce in questa dimora con la natura. Con squarci sull’infinito del profilo collinare la casa usufruisce dell’intimità di un giardino e della prossimità del bosco. Sul terrazzamento è stata collocata una piccola piscina, nascosta alla vista della casa anche se assai prossima. Ricche bordure di cespugli di agrifoglio, hypericum, camelie, rododendri e azalee conducono verso la zona dei servizi attrezzata con docce e lavanderia.

Se il portico rappresenta una “licenza poetica” in una struttura che si presentava compatta e chiusa verso l’esterno, la volta in cotto è invece originale e costituisce il leit motiv di questa abitazione. E’ stato così ricavato uno spazio intermedio tra esterno ed interno, luogo di passaggio ma anche di piacevole sosta.Gli ovali delle nuove aperture ben si inseriscono nel contesto sottolineate da rigorose griglie in ferro battuto eseguite su disegno, sempre ortogonali come nella porta-finestra. Da questo ingresso si accede al livello inferiore dell’abitazione costituito da un disimpegno e da una taverna.

Anche qui, come nel resto della casa, ricorrono variamente combinati quattro materiali di base: cotto, pietra, ferro e legno. Sono scelte conseguenti alla volontà di esaltare i volumi architettonici a cui si subordinano gli elementi d’arredo. Tutto è stato eseguito artigianalmente su disegno del progettista, dai serramenti al lavello in beola.

nel livello più basso della casa sono stati necessari grandi lavori di isolamento con vespai in grado di assicurare una buona impermeabilizzazione in rapporto ai piccoli corsi d’acqua che scorrevano in prossimità delle fondamenta

molto accogliente è la taverna al piano terra con le volte in cotto originali, alcuni quadri del ‘900 e il grande camino in beola verde adatto anche per cucinare

Ottime maestranze locali hanno ricostruito le volte, vere protagoniste di questi spazi. Coerente il disegno minimalista della libreria e del camino, in beola verde Spluga, su cui è posto il quadro di Rosai.

"contrappunti materici costruiscono i volumi"

Il rispetto delle preesistenze più significative non deve portare a una passiva adesione delle forme più antiche: da una ristrutturazione ci si aspetta soprattutto uno spazio comodo per la vita quotidiana. E’ così che, demolendo tramezzi e pavimenti del lato a monte, si è ricavato un vano per alloggiare l’ascensore che raggiunge i tre livelli e che serve da “bussola” per l’accesso alle varie stanze. La scala gira intorno al semplice parallelepipedo in cotto con un effetto di “sospensione” dei lastroni in pietra trattenuti da cornici in ferro.

la taverna e la cucina sono i luoghi più informali della casa e i più prossimi ai due ingressi

Affacciata sul lato a monte, la cucina gode della vista del giardino ed è comodamente accessibile dalla “bussola” che media il passaggio esterno interno. I mobili, tutti su disegno, si dispongono lungo le pareti lasciando al centro il comodo tavolo in legnomassello. L’andamento rigorosamente orizzontale inquadra la parete come una fascia intervallata dalle aperture e distinta cromaticamente dal rosso della volta. Nei vani adiacenti sono stati ricavati comodi ripostigli e un bagno di servizio.

Molto vissuto l’ambiente della cucina improntato a una luminosa funzionalità. Il verde dei legni riprende il colore impiegato nei serramenti.

Un altro criterio guida negli interventi di ristrutturazione, oltre alla riduzione delle varianti materiche, è stato quello della relazione tra esterno ed interno. Proprio per esaltare le caratteristiche di una casa di campagna, l’architetto ha proceduto con la moltiplicazione delle aperture per far vivere la sensazione di una totale immersione nel verde. Il collegamento assiale di alcune permette poi, in certi punti, di cogliere in un solo colpo d’occhio il giardino, l’interno dell’abitazione e ancora l’esterno oltre le finestre del lato opposto. Anche il terreno attorno è stato modificato per coprire il fossato che circondava l’abitazione,
dirottare il fiumicello, farlo passare sotto la strada laterale, riservata all’accesso delle automobili, e sfruttare il dislivello per ricavare un box seminterrato. Accanto a questi interventi si affiancano quelli di carattere più estetico e volti a connotare un’abitazione priva di elementi distintivi. L’ingresso a monte è enfatizzato dall’ “ordine gigante” della porta e dalla sopraelevazione a torretta che incorpora un vecchio orologio proveniente da una chiesa locale, una piccola invenzione che segna però l’asse verticale delle scale.

 

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)