L’Ufficio Promozione Beni Culturali del Patriarcato di Venezia indice un concorso per realizzare un’immagine mariana per la chiesa del Centro Diocesano Card. Urbani di Zelarino, sede della Chiesa veneziana e triveneta di molte attività pastorali. L’opera dovrà riprendere temi dell’iconografia mariana tradizionale o ispirarsi a passi biblici o a passi di testi magistrali (come Lumen Gentium, Redentoris Mater) in cui Maria è presentata come Colei che risplende davanti alla Chiesa in cammino. Gli artisti sono invitati ad avvalersi della consulenza di un liturgista o di un teologo. La partecipazione al concorso è libera. Il vincitore riceverà un contributo di 2000,00 euro e gli sarà commissionata la realizzazione dell’opera. La chiesa del Centro svolge la funzione di luogo di preghiera, celebrazione, meditazione e incontri di spiritualità. Il Centro è sede della Conferenza Episcopale Triveneta: è quindi frequentato per motivi pastorali e liturgici dai Vescovi della Regione Ecclesiastica Triveneta (Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Province Autonome di Trento e Bolzano) e da gruppi e rappresentanti delle diverse Diocesi. Si tratta quindi di una chiesa con caratteristiche diverse da quelle di una chiesa parrocchiale, sia dal punto di vista pastorale, che liturgico. Gli artisti sono invitati a valorizzare questa caratteristica.
In quella data, altamente simbolica, il presunto decreto di Narsete, il generale bizantino che alcuni decenni più tardi avrebbe liberato l’Italia dai Goti per restituirla al governo dell’imperatore Gìustiniano, fece erigere a Venezia la chiesetta di San Giacometto di Rialto. La scelta dei veneziani di far coincidere la nascita della città con il giorno dell’Annunciazione, che dà l’avvio alla storia della salvezza dell’umanità, è un chiaro esempio di come Venezia fin dalle origini intendesse esprimere la propria identità in una rilettura religiosa degli eventi originari che la riguardavano, di cui si è mantenuto vivo il ricordo ancora oggi, anche grazie alle grandi feste popolari dalla duplice valenza religiosa e civile”.
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