Uno spazio in movimento

In un vecchio palazzo di Biella

Servizio di: Walter Pagliero
Foto: Adriano Pecchio

Un palazzo di fine ottocento nel centro storico di Biella, nella via dello “struscio” domenicale, è stato interamente svuotato, ristrutturato per quanto riguarda i servizi, e venduto a lotti come spazio “vergine” per chi volesse costruirci la propria abitazione. L’architetto è stato chiamato dopo che il committente aveva già acquistato due lotti sullo stesso piano, comprensivi del sottotetto e liberi da ogni divisione muraria. L’architetto Federico Delrosso, che abita e
svolge la sua professione a Biella (e il cui sito Internet è www.studiodelrosso.com) ha avuto una facile intesa col committente: essendo suo coetaneo e amico (sono due ex trentenni rampanti entrambi biellesi) ha avuto carta bianca per realizzare un appartamento giovane e “da single”. C’è infatti un’unica camera da letto, piuttosto grande e vivibile anche come studio, sullo stesso piano del living. Ma andiamo per ordine d’intervento. Demolendo la soletta, si è
fatto confluire il sottotetto nello spazio sottostante rendendolo più alto e arioso. Le travi non erano quelle originali, ma si è deciso di tenerle in vista come motivo decorativo intonacando le sottostanti tavelle per aumentare la luminosità. Nel tetto è stato ricavato un terrazzino proprio per far piovere altra luce dall’alto e al suo livello è stato costruito un soppalco in legno lamellare dove far continuare il soggiorno in una zona più raccolta. Il raccordo fra i due livelli è assicurato da una scala in acciaio, disegnata dall’architetto Delrosso, che è sicuramente l’elemento protagonista di questo living. La scala, prima di terminare a terra, ha un’elegante curva che imprime un dinamismo
elicoidale a tutto lo spazio che sembra montare verso il soffitto. Il camino, un cilindro che sporge appena dalla parete,
è stato pensato come conseguenza curvilinea di questo vortice.

La casa di un giovane e dinamico industriale è tutta giocata sul movimento di quinte prospettiche, doppi
soffitti curvilinei e una scala che si alza a spirale.

La scala è un turbine di acciaio che crea un moto dinamico verso l’alto, riuscendo a collegare lo spazio ombroso di un
interno ottocentesco a una nuova fonte di luce inventata nel soffitto.

Scavate nel suo volume, due nicchie quadrate, con faretti inseriti, diventano la sera un elemento di illuminazione
oltre che un riparo per oggetti d’arte. Ma l’elemento curvilineo più determinante è il soppalco, appoggiato su tre pareti, che lascia libera la visuale del colmo del soffitto a travi incrociate. E’ la continuazione del soggiorno in una dimensione più riservata per ricevere gli amici, ascoltare la musica o vedere la TV. Ha lo sfogo, e la luce, di un terrazzino ricavato nel tetto.

Sotto, un tavolo rotondo col piano in corian intarsiato con figurine vagamente etniche. Nella camera da letto, sullo stesso piano, vi è una lunga scrivania fatta a boomerang che serve anche da postazione Internet. Sopra, un cubo bianco con fori quadrati di alleggerimento contiene un televisore, visibile anche dal letto. Il pavimento è in ciliegio,
mentre la scrivania e il fondo delle nicchie accanto al letto sono in pero.

Nelle foto:Il doppio livello del soffitto, con una doppia colorazione, permette di creare un dinamismo curvilineo in uno spazio rettangolare. La scrivania a forma di boomerang completa l’effetto avvolgente.

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